La prima Velocista

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Capitolo 17

-So che hai l'Eruzione.- ammise con tono spento. Il tempo sembrò fermarsi, non si muoveva più niente intorno a me e improvvisamente la prova per diventare Velocista era passata in secondo piano.
L'espressione di sgomento sul mio viso fece avanzare di più Thomas. Si avvicinò per abbracciarmi e io lo lasciai fare, ero immobile. Era stato come un pugno nello stomaco sentirglielo dire.
"So che hai l'Eruzione" la sua voce fece eco nella mia mente.
-Da quanto lo hai capito?- chiesi quasi strozzandomi con la saliva, la voce roca. Thomas si distanziò e il calore di quell'abbraccio si disperse nell'aria.
Sembrò riflettere. -Un po'-
-Mi dispiace non avervelo detto.- singhiozzai, improvvisamente presa da un attacco di panico. Fu difficile tenersi in piedi, le gambe avevano iniziato a tremare come per farmi capire che avevo bisogno di una pausa. Cercai con lo sguardo un tronco li accanto, fuori dal perimetro, e mi ci accasciai. Notai Thomas seguirmi e fare lo stesso, non perché fosse stanco, ormai aveva ripreso a respirare regolarmente.
-Non importa. Se non vuoi che gli altri lo sappiano, continuerò a non dire niente.- Alzai lo sguardo su di lui e lo vidi fare un sorriso. Fece sorridere anche me, nonostante non me la sentissi proprio per niente.
Feci un respiro profondo. -Voglio che lo sappiano,- risposi. -solo che ho troppa paura per dirglielo.- la voce si incrinò e un singhiozzo mi morì in gola.
-Ti aiuterò io, a dirlo agli altri e a diventare una Velocista.- saltò su Thomas tirandosi in piedi. Fui attraversata da una scossa quando afferrò lei mie mani per farmi alzare. -Ho bisogno di te la fuori per poterci tirare fuori da qui. Torneremo alla WICKED, tutti noi recupereremo i ricordi, troveremo tua sorella e una cura per...- esitò quando mi vide trasalire. -questa cosa.- continuò e lo ringraziai con lo sguardo per aver evitato di ripetere Eruzione ad alta voce. Per quanto fosse reale, non riuscivo ancora a crederci per davvero.
Ripensai al discorso che avevamo fatto io e lui qualche sera prima, quando gli avevo chiesto cosa pensasse della Radura e se gli piacesse la sua vita li. La sua risposta era stata incerta, ne bianca ne nera, ma ora era piuttosto chiaro ciò che voleva, voleva tornare a casa anche se quella scelta avesse significato ricostruirne una nuova.
Squassai il capo. -Non esiste una cura, voi siete qui proprio per questo, per trovarla.- chiarii.
-Con tutto quello che ci hanno fatto, saranno pure arrivati a qualche conclusione no? Avranno pur trovato qualcosa!- Alzò le spalle e strinse entrambe le mie mani nelle sue, il calore che emanavano mi riscaldò il cuore ora gelido. Gli occhi di Thomas si erano riempiti di speranza e fiducia in un baleno, tanto che finii per crederci anche io.
-Okay, allora diamoci da fare.- mi costrinsi a fare un sorriso e Thomas fu subito pronto a spiegarmi il suo piano. Mi domandai da quanto tempo la sua mente ci stesse lavorando senza che nessuno ne sapesse niente, ma non persi tempo a chiederglielo.
-Va avanti tu e prendi la bandiera, io ti seguirò, ma mi terrò sempre un po' a distanza così che tu possa arrivare al traguardo e vincere.- Disse tutto con molta scioltezza e velocità, ma capii tutto ciò che dovevo fare. Dovevo solamente vincere, il resto sarebbe venuto da se.
Thomas mi guardò dritto negli occhi. -Capito tutto?-
Annuii e lasciai che la sensazione di relax dovuta al tocco delle mani di Thomas sulle mie spalle, si propagasse lungo tutto il corpo. -Bene, allora andiamo.-
Riprendemmo la corsa e già da subito Thomas cominciò a mantenere le distanze. Mi voltai indietro solamente un istante e vidi che dovette sforzarsi per mantenere un passo veloce ma lento allo stesso tempo. Cercai di andare il più veloce possibile così che non si fosse sforzato troppo, gli ero davvero grata per ciò che aveva detto e la proposta di aiuto.
Vagai con la mente durante il tragitto, non credevo di riuscire a pensare a così tante cose contemporaneamente, eppure vidi Newt, Minho, Thomas, Rachel, Nick, Chuck, perfino Alby e tutti gli altri, nella mente. I loro volti scorrevano in un flusso continuo di immagini e in sottofondo la voce di Thomas che ripeteva una frase ininterrottamente.
"Ho bisogno di te la fuori per poterci tirare fuori da qui."

Quando strinsi la bandierina tra le mani, sentii una sensazione di leggerezza pervadere ogni strato della mia palle, stavo per diventare una Velocista.
Tornando indietro, catturai lo sguardo di Thomas, gli sorrisi e lui lo fece di rimando.
Lo sentii parlare alle mie spalle. -È la prima e ultima occasione che hai per battermi.- Rise e io per poco non mi fermai così da rivolgergli un'occhiataccia che lo avrebbe fulminato.
Decisi di stare al suo gioco e ribattei continuando a correre.
-Ah, quindi pensi che non potrei batterti a meno che non sia tu a volerlo?-
Un'altra risata riempì il silenzio del bosco. -Già.-
-Vedremo.- Feci una risata trafelata e corsi con tutte le mie forze, per dimostrare a Thomas quanto veloce potessi andare, ma anche perché non vedevo l'ora di tagliare il traguardo e lasciarmi svenire sull'erba fresca della Radura.

Ma quando arrivai, non mi fu lasciato alcuno spazio per svenire o altro. Venni subito travolta da una decina di braccia sudaticce e insozzate che mi strinsero in un abbraccio. Con molti di quei ragazzi non avevo mai neanche parlato, eppure erano li esultanti per la mia vittoria, sicuramente molto ingiusta.
Guardai oltre la massa di ragazzi, alcuni bassi altri alti, sperando di incontrare lo sguardo di Thomas. In quel momento era l'unico che volevo abbracciare davvero. Mi feci spazio con le braccia per raggiungerlo non appena lo vidi accanto a Minho e Newt, non avevo nemmeno notato che non fossero li, ma venni bloccata quando una massa di folti riccioli mi si parò davanti.
-Chuck!- dissi sorpresa.
Alzò gli occhi su di me. -Hai vinto Fagiolina, lo sapevo!- trillò e mi fece così tanta tenerezza che un abbraccio fu di obbligo.
-Scusami, ora devo raggiungere gli altri.- dissi avanzando, lo persi tra la folla senza sentire la sua risposta.
Lontana dalla massa, un venticello fresco mi investì e fui lieta di percepire quella sensazione di freschezza sul viso imperlato di sudore.
Minho, Newt e Thomas stavano parlottando in un cerchio ristretto, come erano soliti fare, ma non appena il ragazzo biondo mi vide avanzare, il cerchio si spezzò lasciandomi lo spazio per entrare.
Minho, quando ancora ero lontana, si rivolse a me e poi a Thomas subito dopo.
-Sapevo che avresti vinto, questo Pive è una schiappa nella corsa, in fondo l'ho sempre saputo.- lo schernì facendo nascere una risata sulle labbra di Newt.
-Ehi!- Thomas lo guardò quasi si sentisse ferito, poi finì in una risatina, consapevole della burla di Minho.
Quando fui abbastanza vicina, mi gettai tra le braccia di Thomas, che per circa un minuto buono, rimase attonito dal mio gesto. Solo dopo avvertii le sue mani posarsi sulla mia schiena e stringersi a me nell'abbraccio.
-Grazie.- mormorai al suo orecchio così che solo lui potesse udirlo.
Il mio odore di sudore, per via della vicinanza, si unì con il suo e avrei pensato fosse una cosa disgustosa se la mia mente non fosse concentrata completamente a quel momento.
Mi allontanai con il sorriso sulle labbra.
-E ora... che si fa?- chiese Newt passando lo sguardo su ognuno di noi.
Inghiottii la saliva e il sorriso di una attimo prima si spense a poco a poco, come la luce delle stelle nel cielo quando stanno per morire.
-Devo parlarvi di una cosa.- ammisi e il mio sguardo andò immediatamente in cerca dell'appoggio di Thomas.
...

*SpazioAutrice*
Pive scusate l'attesa!
Spero vi siate goduti anche questo capitolo :)
Ci vediamo alla prossima pubblicazione teste di caspio ❤️


The Maze Runner - L'IniziazioneWhere stories live. Discover now