Delirio

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Capitolo 6

Con mia grande sorpresa scorsi Minho, che giunto accanto a me, si sedette sul letto. L'ultima persona che mi aspettai di veder venire in mio aiuto era lui. Da quando lo avevo conosciuto, solo il giorno prima in effetti, mi era sembrato un ragazzo un po' egoista anche se simpatico.

-Sto bene.- piagnucolai tirando su con il naso. Asciugai le lacrime sul viso e tentai di ricompormi. Non volevo mi vedessero come una femminuccia in cerca di attenzioni, non lo ero.
-Davvero?- disse lui con una leggera smorfia sul viso. La intravidi grazie alla fioca luce della luna che gli illuminava il volto.
-No.- risposi schiettamente. -Non riesco a ricordare un nome...- dissi con tono drastico. Poteva sembrare stupido dato che lui non ricordava niente della sua vita, ma per me era importante ricordare quel nome e far ricongiungere Nick con suo fratello.
Con le mani mi spinsi contro la parete appoggiando la schiena. Mi ritrassi su me stessa e continuai a piangere in silenzio.
-Tutto questo solo perché non ricordi un caspio di nome? Che sarà mai!- affermò il ragazzo asiatico scrollando le spalle.
A quell'affermazione un fuoco ardente prese a bruciarmi nel petto.
-Non è solo un nome!- gridai e non riuscii più a fermarmi. Vidi Minho portarsi un dito alle labbra come per dirmi di fare silenzio, ma decisi di non ascoltarlo. -È il nome del fratello di Nick,- farneticai. -e quel fratello è uno di voi!- Respirai a fatica. Feci un ultimo respiro e socchiusi gli occhi, intravidi nell'oscurità molti dei radurai fuori dai loro letti poi Newt e Thomas che avanzavano, i loro visi mostravano segni di sonnolenza.
-Minho, cos'è successo?- chiese Thomas con il suo solito tono preoccupato. La sua voce arrivò ovattata alle miei orecchie, come lontana. Non riuscii a sentire la risposta, ma mi sembrò di aver visto arrivare anche Alby al fianco di Newt.
Il battito del cuore prese ad aumentare e con esso anche il panico. Goccioline di sudore mi bagnarono il viso come fossi appena uscita dalla doccia.
Da quel momento non ricordai più niente.

Mi svegliai poche ore dopo intontita. Ero ancora sdraiata sul letto, ma intorno a me non c'era più nessuno. Sembrava che quei minuti di delirio di poche ore prima fossero stati solamente un sogno. Mi sarei sentita sollevata in quel caso, ma non era così.
-Riley eh? Volevo scusarmi per la brutta prima impressione che ti ho fatto ieri.- intonò Alby appena fuori la porta d'entrata. Con braccia e gambe incrociate attese un mio consenso per entrare.
-Quindi questa sarà migliore?- domandai lasciandomi scappare nella voce un pizzico di arroganza. Mi resi conto di non voler dire per davvero quelle parole, così tentai di rimediare anche se non ebbi molto successo. -Cioè... volevo dire...- tartagliai con dispiacere. Sarei voluta sprofondare sotto trenta metri di terra, immaginai la sua reazione e il cuore iniziò a battere con irregolarità.
Poi Alby rise rumorosamente e il battito si fermò completamente.
Mi voltai verso di lui e vidi che aveva oltrepassato la soglia della porta. Si avvicinò di più al mio letto e rimase li con le braccia incrociate a ridere. Qualcosa in lui mi innervosì.

-Che hai da ridere?- dissi alla fine incurvando le sopracciglia.
-Quella testa di caspio di Minho aveva ragione, sei una Fagiolina proprio coraggiosa.- rispose. -Se fosse stato un altro di quei pive là fuori a parlarmi così, puoi stare certa che lo avrei già gettato giù dalla scarpata o peggio lo avrei dato in pasto ai dolenti.- mi lanciò un'occhiata d'intesa per poi sorridere nuovamente.
Mi avevano parlato di quei mostri che chiamavano Dolenti, mi avevano raccontato delle urla strazianti dei ragazzi che venivano punti da essi e la trasformazione che susseguiva. Non avrei mai voluto incontrarne uno, ma se avessi voluto salvare Rachel sarei dovuta uscire da li, con o senza la paura che si insediava nel petto. Incontrarli era inevitabile.

Mi alzai dal letto a fatica e la testa prese a girare. In più mi sentivo stanca, forse ancor di più di quando ero andata a dormire.
-E perché mai io sarei diversa?- chiesi.
-Perché come hai detto tu, ci servi... viva.- disse dopo una lunga riflessione. -E poi Newt si fida di te... e io di lui.- serrò le labbra, si voltò di spalle. Sembrò non voler dire più niente. Percepii quel suo sentimento di amicizia verso Newt e vidi nei suoi occhi lo stesso velo ricco di dolore e sofferenza che avevo visto in quelli del ragazzo biondo. Capii da me che erano arrivati nella Radura in tempi non troppo distanti, ed erano amici da allora.
Gli feci un sorriso come per ringraziarlo anche se non sapevo esattamente riguardo a cosa.
Distolsi l'attenzione da lui non appena udii un chiacchiericcio provenire da fuori la porta. Spostai lo sguardo verso essa e aspettai l'entrata di qualcuno.
Individuai per primo Minho poi Thomas e infine Newt. Sui loro volti spiccò un sorriso luminoso quanto il sole.
-Fagiolina!- esclamò Minho con sorprendente entusiasmo.
-Riley!- lo ammonii io.
Non riuscii a comprendere gli altri farfugli che uscirono dalle loro bocche. Guardai tutti e tre a distanza, che simultaneamente cercavano di oltrepassare la porta tra spinte e spallate.
Mi sfuggì una risata che, per quanto ci provai, non riuscii a reprimere.
-Ci hai fatto sploffare nei pantaloni.- asserì Newt con ironia. Risi al suono di quella frase. Osservai il suo sguardo e per un attimo sembrò aver messo da parte il dolore che ogni giorno divampava in quegli occhi color nocciola.
-Già, quello che Newt voleva dire è che ci hai fatti spaventare a morte.- tradusse Thomas, la sua voce interrotta da continue risatine.
Si avvicinò e mi strinse in un abbraccio. Ebbi una sensazione che non riuscii a spiegarmi, mi sentii bene, mi sentii parte di qualcosa. Tutto d'un tratto mi sentii meglio, l'atmosfera si era alleggerita ed era diventato tutto quasi piacevole.

-Alby, dobbiamo andare... quelle cacchio di porte sono già aperte da circa mezz'ora, non torneremo in tempo se non andiamo ora.- Minho cambiò discorso e con esso anche la sua espressione mutò, diventando seria.
-Andare? Dov'è che dovete andare?- In me si accese qualcosa che mi fece scattare sull'attenti. Sarei voluta andare anche io, se fossero usciti... sarei andata con loro.
-Nel labirinto.- rispose Minho ricevendo un'occhiata fulminante da Alby. Feci finta di niente e continuai a parlare con il ragazzo asiatico che sembrava essere più disponibile ad aiutare.
-Posso venire? Devo cercare mia sorella.- dissi e mi sembrò di non ripeterlo da giorni.
-No!- mi rimproverò subito Newt. -Devi rimanere e raccontare il resto della storia.- Il suo sguardo inflessibile si posò su di me e non ebbi altra scelta se non acconsentire.
Ne rimasi delusa.
Fui costretta a mettere da parte la speranza di ritrovare Rachel, almeno per il momento.
...

*SpazioAutrice*

Ciao a tutti pive!
Come promesso ecco un altro capito ❤
Ditemi se vi è piaciuto mi raccomando!

Vi aspetto al prossimo capitolo :)

The Maze Runner - L'IniziazioneNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ