Mente corrotta

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Capitolo 10

Socchiusi le labbra e restai a fissarlo indecisa su un pensiero che in quell'istante mi balenò nella mente.
Dovevo chiedergli scusa per il modo in cui lo avevo trattato, eppure non riuscii a tirar fuori le parole. Mi sentii subito a disagio e non ascoltai nemmeno la prima cosa che mi disse.
-Quindi abbiamo deciso...- stava dicendo il ragazzo biondo gesticolando con le mani. Mi apparve nervoso, anche se non sapevo quale fosse il motivo. -quale sarà la tua punizione.- fece una pausa. Io nel frattempo deglutii il groppo che mi si era formato in gola e che mi impediva di respirare. Con la coda dell'occhio, vidi Gally avanzare verso di noi. Deglutii ancora una volta.
Spostai lo sguardo su Gally e poi di nuovo su Newt. I suoi occhi erano spenti e il suo volto scuro. Non era arrabbiato, semplicemente stanco o triste. Sospirai e guardai ancora una volta Gally che era sempre più vicino. Anche a quella distanza, il suo sorrisetto malizioso mi innervosì e mi fece desiderare di farlo sparire. -Dovrai passare un'intera giornata in gattabuia, da questo momento fino a domani mattina.- Lo disse a rilento con voce desolata. Scorsi nel profondo del suo sguardo il desiderio di non volermi infliggere quella pena. Ma ero soddisfatta, la punizione non era la morte, ed era già una gran cosa.
Andare in gattabuia, sola, non mi spaventava. Sarei stata molto più che in grado di superare la notte.
Tutto d'un tratto il panico mi si scrollò di dosso, come un brivido che dopo aver percorso l'intero corpo scivola via.
Non riuscii a trattenere oltre un sorriso, che mi incurvò le labbra. Mi sporsi verso Newt e lo abbracciai. Un abbraccio il cui significato era di ringraziamento e di scusa allo stesso tempo.
-Grazie Newt.- gli sussurrai all'orecchio lasciando trapelare l'euforia del momento. Sentii le sue braccia sulla schiena stringermi dolcemente così sorrisi di nuovo. Questa volta però, lo nascosi dietro la sua spalla.
Lui non disse niente.
Ci staccammo poco prima che arrivasse Gally.
-Allunga le braccia!- ordinò il ragazzo assumendo un tono autoritario. Fui subito pronta e spinsi verso di lui le mani. Stringeva tra le dita lerce una corda che ora aveva avvicinato ai miei polsi, la sentii graffiarmi la pelle non appena mi sfiorò.
-Sta fermo pive!- lo ammonì Newt aggrottando le sopracciglia in modo severo. Mi afferrò delicatamente i polsi e slegò subito la corda. -Non le serviranno queste.- La corda cadde a terra e con essa anche lo sguardo trovo di Gally.
Avrei desiderato una fotocamera in quel momento per scattargli una foto e ricordare per sempre l'espressione di sconcerto sul suo viso. Soppressi una risata prima che il ragazzo dal volto paonazzo potesse fulminarmi con lo sguardo.
Giurai di aver visto Newt guardarmi e sorridere subito dopo.
-Fa come ti pare!- mugugnò Gally per poi farmi segno di seguirlo.
Mi voltai per dare un ultimo saluto a Newt, lo avrei rivisto solo la mattina seguente. Ma mi fermai quando lo vidi seguirci.

Raggiungemmo la gattabuia accompagnati da una scia di sguardi dei radurai, che ora erano tutti li intorno, sparsi qua e la, a godersi lo spettacolo.
Io mi ero già abituata al fatto di essere l'unica ragazza tra tanti ragazzi, loro invece sembravano sussultare ancora ad ogni mia parola.
-Entra!- mi esortò Gally, il tono sempre di autorevolezza.
Newt gli riservò uno sguardo che sembrò tirar fuori da tutto l'odio che riuscì ad accumulare in quell'istante.
Per una frazione di secondo, mi preoccupai di vederli azzuffarsi in una rissa. Riuscii quasi a toccare con mano l'odio reciproco che c'era tra i due.
Feci un passo avanti e mi ritrovai subito le "sbarre" alle spalle.
-Fammi vedere se sei capace di immaginare che queste sbarre qui non ci siano... attraversale!- disse in segno di scherno. Rise per qualche minuto buono, ma fu l'unico.
Avevo dimenticato che quell'idiota di Gally era un intendente e che quindi anche lui aveva partecipato all'Adunanza. Minho o Thomas dovevano aver raccontato della mia esperienza nel Labirinto.
La rabbia che trattenni dentro di me, mi fece bruciare il petto.
Fui pronta a rispondere quando fu troppo tardi. Gally si allontanò. Sentivo ancora la sua risata beffarda echeggiare nell'aria.
-Newt- dissi poi spostando l'attenzione sul ragazzo dai capelli biondi. -Come sta Alby?- Quella domanda spuntò dal nulla e immediatamente ripensai alla notte piena di emozioni che avevo passato.
-È dai medicali, ma ancora non si è svegliato.- rispose passandosi le dita fra i capelli. Avvolta nell'oscurità della gattabuia, mi lasciai andare a un sorriso.
-Ok- dissi, poi Newt si voltò come per andarsene. -Newt aspetta!- lo fermai ancora una volta, ma a lui non sembrò dispiacere. -Potresti salutarmi Thomas e Minho?- mi sentii un'idiota a chiederlo, li avrei visti solo il giorno dopo, non c'era bisogno di tutto questo. Forse il motivo era che non volevo rimanere da sola.
Poi il pensiero di Minho tornò ad essere quello prevalente. Ero entrata nel Labirinto anche per salvare lui è dirgli di Nick, ma non avevo ancora avuto occasione di farlo.
Newt stava annuendo alla mia richiesta, ma ancora non si era voltato, come se sapesse che avevo altro da dire. -E Minho...- dissi. -Digli di venire qui domani mattina, devo parlargli. Non posso più aspettare.- terminai la frase giusto in tempo per fare un respiro.
-Lo farò!- disse infine. Mi fece un sorriso, poi si diresse verso il casolare dove probabilmente Thomas e Minho aspettavano il suo arrivo.

The Maze Runner - L'IniziazioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora