Diamo inizio alla Fase 2

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Capitolo 22

Erano passati circa venti minuti da quando ci avevano chiuso all'interno di una stanza vuota di ogni tipo di mobilio. Non potevo ancora credere che Ava Paige fosse mia madre e soprattutto che tutto il dolore che era stato fatto a quei ragazzi fosse stato fatto per causa mia. Avevo già chiesto scusa ai ragazzi, ma loro insistevano a dire che la colpa non era mia.

Ora ero seduta a terra in un angolo della stanza. Tutti i pensieri che riempivano la mia mente mi fecero venire un gran mal di testa, così mi strinsi il capo tra le mani.
Ripensai a una cosa in particolare, a Rachel e a ciò che quella guardia aveva detto poco prima di prenderci. Lanciai uno sguardo a Nick dalla parte opposta alla mia, anche lui era pensieroso. Da un po', mi dava l'impressione che volesse dirmi qualcosa, ma non lo faceva mai. Si comportava in modo stranamente nervoso, in particolare quando nominavo Rachel, per quello iniziai a riflettere su che cosa potesse essere successo dal farlo comportare in quel modo.
Poi ci arrivai, a piccoli passi e per sua sfortuna ci arrivai.
Sollevai lo sguardo, carico di rabbia, dolore e delusione, su di lui. -Tu lo sapevi...- dissi e tutti e quattro i ragazzi si voltarono a guardarmi. Nick capì subito che mi stavo rivolgendo a lui. -sapevi dei due gruppi e non me lo hai detto.- deglutii la saliva in eccesso e lo guardai mentre si accingeva a strofinarsi le mani, senza mai guardarmi. -Non me lo hai detto perché se lo avessi fatto avrei sicuramente scelto il Gruppo B, quello delle ragazze, togliendoti ogni possibilità di salvare tuo fratello.- Mi accigliai. Tutto il discorso, da pensieri sparsi che erano, si ricompose con facilità nella mia mente. -Non dicendomi niente invece, avevi la speranza che potessi fare la scelta sbagliata e finire nel gruppo dei ragazzi invece che in quello delle ragazze.- Le mani premute sul pavimento freddo mi aiutarono ad alzarmi in piedi. -Nick è così?- alzai la voce ed ero abbastanza vicina da farlo sussultare.
Si alzò in piedi. -Mi dispiace Riley, tu avresti fatto lo stesso.- rispose piano. Si portò una mano al volto per la vergogna.
Scorsi Minho alle mie spalle che lo guardava con un'espressione di disgusto, non aveva avuto torto su di lui. Ora ero io ad odiarlo.
-È qui che ti sbagli, io non l'avrei mai fatto. Avrei trovato un modo per salvarli entrambi!- urlai ancora e la gola ne risentì per la terza volta. Non mi sarei sorpresa se fossi rimasta senza voce. -Mia sorella è morta per colpa tua.- Dopo la rivelazione della Paige, mi sembrò strano chiamare Rachel "sorella", ma per me lo era, anche se non avevamo lo stesso sangue.
Mi avviai verso la porta, bussai forte perché sapevo che uno dei Punitori era li a controllarci.
-Dove vai?- chiese Newt afferrandomi un polso.
Non ero dell'umore giusto per parlare con nessuno al momento, ma Newt non meritava che lo trattassi male.
Gli diedi un bacio sulla guancia. La serratura della porta si sbloccò e un uomo alto si sporse per guardare dentro.
-Vado a cercare la Paige per chiederle se c'é un altro posto in cui io possa stare. Non resterò qui con lui.- Nick mi guardò. -Mi dispiace davvero.-
Serrai le labbra e sentii il dolore togliermi il fiato. -Be' dispiacerti non la farà tornare indietro.-
Uscii dalla porta e con mia sorpresa, Newt non protestò per la mia scelta e nemmeno gli altri.

Qualche minuto dopo, i Punitori mi scortarono in un'altra stanza. Una che avevo già visto prima, era la mia stanza, quella in cui dormivo prima di darmi alla fuga. Fu strano tornarci, ma in un certo senso anche piacevole, ero sola e in quel momento non potevo desiderare altro. Poi tutto fu rovinato dall'inaspettata entrata di qualcuno. La Paige.
-Tesoro, se dovessi avere bisogno di...- disse la donna unendo le mani. Il suo tono era fastidiosamente dolce, mi faceva salire la rabbia a un livello a cui non immaginavo neanche potesse arrivare.
Strinsi la testa tra le mani. -Non parlarmi così okay?- sbottai in prede a un impeto di rabbia. -Potrò avere anche il tuo stesso sangue, ma non sarò mai tua figlia.-

Lei si costrinse al silenzio e pensai che quella fosse la prima volta in cui faceva qualcosa di davvero utile per me.
Si avvicinò alla porta, ma prima che uscisse, sperando in un briciolo di sincerità da parte sua, chiesi: -Dimmi che non farai più niente a me e ai miei amici.- mi ero lasciata andare troppo in queste ore e avevo paura che il mio tono suonasse disperato.
-Non farò loro del male.- promise in tono regale, ma non mi bastava.
-Niente più esperimenti?- chiesi pur essendo a conoscenza delle conseguenze. In mancanza di una cura, sarei morta senza ombra di dubbio.
La donna esitò, mi sembrò di aver visto una luce spegnersi nei suoi occhi. -Niente più esperimenti.-
-E tutti gli altri ragazzi? Quelli ancora nel Labirinto, che fine faranno?- domandai ancora, approfittando di quella sua temporanea predisposizione a parlare.
Sospirò e il suo sguardo si volse altrove. -Li faremo uscire, saranno liberi.-
-Bene.- aggiunsi fredda, un attimo prima che la Paige sgusciasse fuori dalla porta. Non sapevo se credere o meno alle sue parole, ma per ora erano servite a calmarmi.

***

8 ore dopo

Era notte fonda e avevano spento le luci della stanza già da qualche ora. Ero stesa sul letto, guardavo il soffitto che nel buio non sembrava avere una fine e pensavo ai ragazzi. Avrei voluto stare con loro in questo momento, probabilmente avrei dovuto chiedere alla Paige di spostare Nick in un'altra stanza e non me, ora sarei stata sicuramente più tranquilla.
Mi strinsi tra le coperte incolore e mi voltai su un fianco. La luce bianca che passava da sotto la porta, aveva attirato il mio sguardo già troppo volte turbando il mio sonno.
Sbuffai e chiusi gli occhi per la decima volta.
Nel silenzio udii un rumore di passi e qualche istante dopo qualcuno fece irruzione nella stanza. Il buio per metà venne sostituito dalla luce quando Nick entrò.
-Che ci fai qui?- chiesi aspra.
Aveva un fucile in mano, ma sapevo che non lo avrebbe puntato su di me, o almeno ci speravo, non lo conoscevo più bene quanto credevo.
Lui mi fece segno di alzarmi con la mano. -So che sono l'ultima persona che vorresti vedere, ma dobbiamo andare.- Percepii il terrore, misto alla preoccupazione trapelare da quelle parole, così lo seguii nel corridoio.
-Che è successo? Perché la guardia è stesa a terra?- domandai mentre un turbine di altre domande stavano per solcare le labbra.
-Hanno preso Minho, Thomas e Newt.- disse continuando a correre. Arrivato alla fine del corridoio puntò il fucile a destra e a sinistra pronto a sparare a vista, senza accorgersi che io mi ero fermata qualche passo più indietro. Ansimai per il panico che mi strinse alla gola. -La Paige é pronta a mettere in atto la Fase 2.- aggiunse per poi voltarsi indietro, il mio sguardo incontrò il suo.
"Fase 2"
Non sapevo che cosa significasse, ma di certo non era una cosa buona. Come tutto quello che facevano li.
Era colpa mia, se non avessi lasciato quella maledetta stanza, avrei potuto fermare mia madre dal portarli via.
Mi resi conto solo in quel momento di quanto valesse poco la sua parola.
...

*SpazioAutrice*

Pive, so che avrei dovuto pubblicare il capitolo ieri, ma ho avuto problemi con internet quindi non ce l'ho fatta :(
Comunque spero vi sia piaciuto!
Vi anticipo già una piccola cosa, il prossimo sarà un capitolo speciale! Il punto di vista, solo per questa volta, sarà quello di Thomas... siete un po' curiosi di sapere cosa succederà?

Alla prossima pubblicazione...

The Maze Runner - L'IniziazioneTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang