Sopravvissuti

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Capitolo 9

Non ci fu bisogno di dare altre spiegazioni, tutti e tre raggiungemmo Alby in un secondo.
Minho fu il primo ad avvicinarsi. Il ragazzo dalla pelle scura era ancora li, con la schiena posata sul muro e le braccia ai lati dei fianchi.
-Sembra come lo abbiamo lasciato.- disse Thomas senza azzardare un'ipotesi.
Il sole brillava alto nel cielo e dalla Radura non proveniva neanche un rumore. Pensai che saremmo dovuti andare ad avvisare che eravamo ancora vivi, ma Alby era più importante al momento.
Minho si avvicinò a lui e gli sentì il battito.

-E' vivo!- disse, sentii una serie di sospiri nell'aria. Mi pervase improvvisamente un senso di serenità. Avevamo fatto in una sola notte una decina di cose che nessuno aveva mai immaginato si potessero fare e la prima cosa era sopravvivere.
Thomas e Minho afferrarono Alby per le braccia e lo tirarono su trascinandolo fino alle porte.
Ad aspettarci, non che fossero certi di rivederci, c'erano uno o due radurai tra cui il ragazzino paffuto, che avevo visto correre senza fiato la sera prima e Newt. Non riuscii a spiegarmi l'espressione che aveva sul volto, era enigmatica.
-Ce l'hanno fatta!- stava gridando il bambino dai capelli ricci. Aveva un viso simpatico, avrei dovuto presentarsi prima o poi, ancora non conoscevo la maggior parte dei ragazzi. -Ce l'hanno fatta!- gridò ancora. -Ne ero sicuro!- fece una specie di saltello e quasi cadde a terra.
-Chuck!- lo ammonì Newt con tono severo. -Aiuta Minho a portare Alby dai Medicali.- intimò al ragazzino e lui fece come gli era stato detto. Si avvicinò ad Alby abbastanza per afferrargli un braccio e metterselo intorno al collo. Sembrò fare uno sforzo enorme mentre, insieme all'altro raduraio, trascinava tutto quel peso sulle spalle.
-Voi venite con me,- disse Newt rivolto a me e Thomas. -dobbiamo fare un'Adunanza per decidere quali cacchio saranno le conseguenze delle tue azioni.- A quelle ultime parole, si rivolse solamente a me, con un'espressione che, ancora una volta, non riuscii a decifrare. Rimasi in silenzio, per la prima volta non riuscii a trovare niente da dire. Ero consapevole del fatto che ci sarebbero state delle conseguenze, Thomas me ne aveva parlato. Avevo violato le uniche tre regole che vigevano nella Radura, quindi meritavo di essere punita, anche se speravo con tutta me stessa che con "punizione" non si intendesse la morte.

"Questi ragazzi non ucciderebbero mai!" pensai.
Erano troppo innocenti per fare una cosa del genere.

"Però Gally..." Non mi permisi di finire quel pensiero.
Iniziai già a sentire i palpiti del mio cuore prendere un ritmo veloce.
Inghiottii la saliva accumulata in bocca e seguii a passo lento Newt. Accanto a me Thomas mi prese la mano.
-Andrà tutto bene.- mi sorrise. Ero troppo agitata per ricambiare il sorriso, così spostai lo sguardo da Thomas a Newt, che era davanti a noi, senza dire niente.
Qualche minuto più tardi, prima che l'adunanza iniziasse, Thomas fermò l'amico fuori dalla baracca e io rimasi ad ascoltare.
-Newt, c'è qualcosa che non va?- chiese e il ragazzo si voltò a guardarlo negli occhi. Aveva un'espressione contrariata, riuscii a notare persino segni di stanchezza. Non doveva aver dormito molto.
Newt emise uno sbuffo.
-Faccia di caspio che non sei altro, certo che c'è qualcosa che non va!- sbottò tutt'a un tratto. Sussultai per lo spavento mentre Thomas si lasciò gridare in faccia ogni tipo di insulto.
-Be' magari potresti dirmi cos'è quel qualcosa, così posso scusarmi e la facciamo finita con queste stupidaggini!- rispose il ragazzo dai capelli castani, con tono sicuro. Non gli servì alzare la voce per avere ciò che voleva, Newt stava già per parlare.
-Vaffancaspio Tommy!- esclamò. -E' colpa tua se lei è entrata nel Labirinto!- gridò di nuovo e questa volta attirò l'attenzione di qualche raduraio in lontananza. -Sarebbe potuta morire e tu hai lasciato che entrasse ugualmente!- proseguì.
Improvvisamente mi sentii avvampare. Quell'improvvisa preoccupazione per me da parte di Newt mi spiazzò. Nessuno si era mai preoccupato tanto oltre a mia sorella e forse Nick.
-Che avrei dovuto fare?- stava dicendo Thomas. -Sarebbe morta schiacciata tra le mura se non l'avessi tirata verso di me!- questa volta fu lui a gridare. Seguirono un'altra serie di sguardi da gli altri radurai, prima che Minho arrivasse.
-Ehi voi teste di caspio fareste bene a chiudere quelle boccacce e venire all'adunanza.- disse frapponendosi tra me e gli altri due ragazzi.
Feci un respiro, che fu breve. Poi tentai di dire qualcosa, ma non appena aprii bocca, qualcuno mi interruppe.
-Può aspettare!- disse Newt senza staccare lo sguardo fulminante da Thomas.
-Volete spiegarmi che cacchio succede tra voi babbei?- domandò subito Minho.
Iniziai a spazientirmi, mi sentii tagliata fuori dalla conversazione nonostante fossi io la causa della discussione, era frustrante.
-Crede che sia colpa mia se Riley è entrata nel Labirinto.- spiegò Thomas. -Da come ha messo la cosa, sembra quasi che sia stato io ad averla spinta a farlo!- Il senso di colpa mi travolse.
Newt credeva davvero questo?
Quando avevo oltrepassato quelle porte, non credevo certo di poter mettere nei guai qualcuno. Non l'avrei mai fatto se avessi saputo che qualcuno avesse incolpato Thomas.

The Maze Runner - L'IniziazioneWhere stories live. Discover now