CAPITOLO SESTO - parte 1

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Liu si infilò frettolosamente sotto alla doccia, buttando a terra i vestiti.
Mise la testa sotto al getto d'acqua, e ad occhi chiusi apparve di nuovo nella sua mente l'immagine del volto di Jeff.
Emozioni contrastanti creavano un enorme caos nella sua mente, e questo lo rendeva debole.
Mise una manciata di sapone nella mano sinistra ed iniziò a sfregarselo addosso, imponendosi di non pensare. Aveva l'impressione che sarebbe impazzito, se avesse continuato a viaggiare con la mente.
Si disse che con una piacevole dormita avrebbe rimesso al loro posto tutti i suoi pensieri, e che l'indomani avrebbe preso le redini della situazione.
Uscì dalla doccia ed afferrò un asciugamano.
"Tu... Eri morto".
La voce di Jeff sembrò echeggiare nella stanza.
Non riusciva più a togliersi dalla mente quella frase. Non c'era nulla di strano nel fatto che fosse stupito di vederlo, dato che Jeff non sapeva fosse ancora vivo; tuttavia, ciò che lo aveva turbato era il modo in cui aveva pronunciato quella frase.
La sua voce ed il suo sguardo... Sembrava così... Triste.
Che fosse pentito?
Impossibile. E anche se fosse stato così, questo non avrebbe cambiato le cose.
Liu si infilò il pigiama e si distese sul letto, nella speranza di riuscire ad addormentarsi. Non si stupì affatto, tuttavia, quando si accorse di non riuscirci. Sospirò, cambiando posizione, e si ritrovò ancora una volta a pensare con gli occhi puntati sul vetro sporco della finestra.

FLASHBACK
-Eccola - disse Jeff, indicando con la mano un punto nel grande cielo scuro che si espandeva all'infinito sopra di loro.
Le stelle splendevano come tanti meravigliosi gioielli in quell'immenso spazio nero.
-Quella vicino alle tre più piccole?- chiese Liu, osservando la stella che presumeva fosse quella indicata dal fratello.
-, proprio quella. Non ti sembra più luminosa delle altre?-.
-A dire il vero no. È più luminosa di quelle che ha accanto, ma ce ne sono altre nel cielo come lei!-.
-Ma che dici!- aveva esclamato Jeff continuando ad indicarla -Si vede bene che è la più luminosa in assoluto!-.
I due ragazzini erano sdraiati sull'erba umida del giardino, l'uno accanto all'altro, ad osservare con stupore l'immensità del cielo.
Liu aveva solo nove anni, mentre Jeff undici.
Era estate e faceva piuttosto caldo, così era d'abitudine per loro uscire in giardino dopo cena per giocare.
-Da oggi quella sarà la nostra stella, ci stai?- disse il moro.
-Che ce ne facciamo di una stella?- rispose Liu voltandosi a guardarlo.
Jeff gli aveva arruffato i capelli ridacchiando, ed aveva risposto con un tono vagamente triste. 
-Le stelle sono eterne-.
.......

Liu recuperò il contatto con la realtà alzando la schiena di colpo.
Intrecciò le braccia sul petto e spalancò gli occhi, respirando affannosamente.
Si guardò intorno spaesato, e si passò le mani sulla fronte sudata.
Scansando via di lato le coperte si alzò in piedi, ancora confuso; si mise a sedere sul bordo del materasso, con la testa tra le mani.
"Le stelle sono eterne".
Liu a quel tempo era solo un bambino, perciò non era riuscito a capire cosa esattamente intendesse dire il fratello maggiore; ma adesso, a distanza di tanti anni, se n'era forse reso conto.
Le stelle sono eterne, ma le persone no. Nonostante questo, il nostro " essere fratelli" sarà eterno.

Jeff e Liu - La nostra stella Where stories live. Discover now