CAPITOLO SEDICESIMO - parte 2

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L'arma era saldamente stretta nella mano tremante dell'agente Bothen; la lama era sollevata, e dalla punta cadevano gocce del sangue di cui era già intrisa.
Il tempo sembrò rallentare bruscamente mentre l'uomo, con la fronte corrugata e le sopracciglia che tremavano di rabbia e dolore, puntava il suo sguardo dritto verso Jeff.
Il moro, al contrario, se ne stava ancora immobile con le spalle strette e la testa bassa, come se non aspettasse altro che ricevere la giusta punizione per il male che aveva fatto.
Bothen avanzò di scatto, cacciando un urlo fuori dalla bocca spalancata, e sollevò la lama tagliente all'altezza della mandibola; nello stesso tempo Liu, proprio dietro di lui, realizzò di colpo ciò che stava per accadere.
Jeff stava per morire, il coltello era diretto alla sua gola e non avrebbe tentato di evitare o deviare il colpo. Nonostante quel lasso di tempo durò poco più di un secondo, il castano rivisse nella sua mente una marea di ricordi; i ricordi che aveva di suo fratello, di Jeffrey Woods, di quel bambino dall'aria schiva che nascondeva nel profondo del petto un cuore dolce e colmo di sentimento.
E ricordò anche una cosa che aveva dimenticato ed ignorato durante tutti quegli anni di carriera di poliziotto: ricordò quanto gli volesse bene.
Impiegò tutta la forza che aveva in corpo per scattare in avanti, e con un balzo raggiunse il collega che nel frattempo era ormai ad un passo da suo fratello; con un gesto avventato sollevò il braccio destro, ed afferrò con forza la lama in movimento. Questa si conficcò nel palmo della sua mano ed il suo movimento si arrestò, mentre rivoli di sangue scendevano già rapidamente lungo il gomito di Liu, cadendo a terra.
-Che diavolo fai!- gli sbraitò contro il collega, che lasciò d'impulso la sua presa sull'arma notando di aver colpito la persona sbagliata.
-Non ti lascio uccidere mio fratello- rispose lui, osservando la ferita profonda sulla sua mano. A pensarci adesso con lucidità maggiore, non poteva credere di aver fermato un coltello afferrandolo con il palmo.
-Levati di mezzo!- gridò ancora Bothen, in preda ad una rabbia e sembrava non avere più fine; in quel momento tutto sembrava fuorché un poliziotto. Spinse via Liu assestandogli una forte spallata, e raggiunse ancora una volta l'immobile Jeff.
Ormai disarmato sfilò con un gesto rapido la cintola di cuoio fissata ai pantaloni, e la passò attorno al collo del ragazzo.
-Lascialo!- gridò Liu. Ma l'uomo tirò la cintola indietro con tutta la sua forza, con l'intenzione di strozzarlo.
*
Fu in quell'esatto istante che Liu smise per sempre di essere un poliziotto.

*
Strinse il coltello di Jeff nel palmo sanguinolento della sua mano, e scattò come una furia contro il collega. Non gli avrebbe permesso di fare del male a Jeff. Non gli avrebbe permesso di uccidere suo fratello.
La lama raggiunse la sua gola e Liu vi impresse una forza tale da farla penetrare rapidamente nella carne, mentre schizzi di sangue rosso fuoriuscivano copiosi dalla ferita appena aperta.
L'uomo lasciò subito la presa su Jeff, portandosi le mani alla gola con il volto paonazzo e le mani che tremavano come foglie al vento; tentò di allontanarsi, ma il coltello guidato dalla mano di Liu lo raggiunse ancora, stavolta tranciando la giugulare.
Bothen cadde a terra in un bagno di sangue, emettendo un tonfo sordo nel momento in cui il suo corpo grassoccio venne a contatto con il pavimento.
Fu allora che Jeff sollevò lo sguardo, osservando incredulo il cadavere che giaceva a terra.
-Liu...- balbettò.
Ed il castano, schifato e terrorizzato dalla sua stessa azione, lasciò cadere il coltello che generò un frastuono a contatto con il pavimento.
Il suo corpo era scosso da continui tremiti, mentre la sua mente cercava invano di elaborare ciò che stava vedendo.

Jeff e Liu - La nostra stella Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum