CAPITOLO DICIOTTESIMO - parte 1

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I due fratelli erano seduti l'uno accanto all'altro, con gli sguardi persi a guardare il paesaggio scosceso che si allungava davanti a loro.
Nessuno dei due disse una sola parola, né guardò in faccia l'altro per diversi minuti.
Le foglie sui rami degli alberi si muovevano spinte dal vento leggero che le faceva danzare, e tutto intorno era illuminato dalla luce gialla del sole.
Liu emise un silenzioso sospiro, mentre voltava il capo in direzione del fratello. Aveva una voglia matta di parlargli, ma la paura e l'insicurezza lo bloccavano.
Si sentiva ancora pesantemente scosso da tutti i terribili avvenimenti che avevano sconvolto la sua vita, ma era altrettanto grato di avere ancora una volta, dopo tutti quegli anni, il suo amato fratello al suo fianco.
Il moro teneva la testa bassa, ed il suo sguardo era nascosto dalle ciocche di capelli neri che pendevano molli sulle sue spalle. Era così immobile che sembrava non respirare; quasi come se avesse voluto sparire all'interno di se stesso.
-Jeff...- balbettò Liu, stringendo i pungi nel tentativo di reprimere l'ansia.
Fu allora che l'altro volse il suo sguardo a lui, mettendo in mostra quel paio di occhi chiari che parevano due perle incastronate, meravigliose e tristi allo stesso tempo.
Sulla pelle chiarissima del suo volto era in evidenza il solco scuro della cicatrice sulle guance; quel taglio sembrava tutto fuorché un sorriso, in quel momento.
Ricordava bene quando lo aveva visto tagliarsi le guance con il coltello; tutto quel sangue, e quella risata maniacale che rimbalzava sulle pareti della casa...
Jeff puntò il suo sguardo dritto negli occhi del fratello, come volesse trapassarlo ed arrivare a guardare in faccia la sua anima. La verità era che voleva a suo fratello un bene che non aveva mai riservato a nessun altro al mondo, e che odiava infinitamente sé stesso per avergli fatto del male.
-Stai bene?- gli chiese Liu, osservando con preoccupazione la sua espressione disperata. In quel momento al moro sfuggì una lacrima, che scivolò sulle sue guance lasciando un riga scintillante sul suo tragitto.

FLASHBACK
-Smettila di piangere! Perché mi devi far stare sempre male?- esclamò papà, allacciando la cintola dei pantaloni. Posò una mano sulla sua spalla, e la fece scivolare lungo la schiena, compiendo un gesto che sarebbe dovuto somigliare ad una carezza.
Jeff si irrigidì, ma rimase immobile. Era ancora completamente spogliato, ed attendeva soltanto che suo padre uscisse finalmente dalla stanza. Nonostante gli sforzi, non riusciva a trattenere le lacrime che continuavano ad uscire dai suoi occhi.
-Perché ogni volta devi farmi star male?- domandò ancora l'uomo. -Papà è malato, lo sai... Ma eravamo d'accordo, no? Tu mi fai questo piccolo favore e io non tocco tuo fratello-.
.........

La mente di Jeff tornò al presente non appena sentì le braccia di Liu avvolgersi attorno al suo petto. Non mosse un solo muscolo, e lasciò che il fratello minore lo stringesse a sé con tutte le sue forze. Avrebbe voluto morirci, in quell'abbraccio; non sopportava più di vivere con tutto il peso che era costretto a portarsi addosso.
-Scusami- farfugliò Liu, appoggiando la guancia sulla sua spalla -Non avevo capito niente. Per tutto questo tempo, non ho mai capito niente-.
Jeff si lasciò andare del tutto, abbattendo il muro che aveva costruito per proteggersi. Aprì le braccia e le avvolse attorno alla schiena di Liu, stringendolo a sua volta.
-Perché non mi hai mai detto niente?- domandò l'altro con voce traballante. Dal tono della sua voce il moro intuì che anche lui stesse piangendo, e questo dettaglio fece sgretolare il suo cuore.
Sospirò pesantemente, improvvisamente travolto da tutte quelle emozioni che per difendersi aveva negli ultimi anni tenuto lontane. 
-È questo che fanno i fratelli maggiori, proteggono. Ho fatto il mio dovere, credo...-.

Jeff e Liu - La nostra stella Where stories live. Discover now