Hate

14.7K 335 12
                                    

Salve, per una lettura migliore, allego la playlist con la quale ho scritto tutta la storia, in modo da poter leggere la storia con la stessa musica con cui è stata scritta. Buona lettura <3

Pov. Lauren

Lessi le notifiche di Instagram senza curarmene troppo. Come sempre avevo ottenuto commenti e mi piace sufficienti e stavo guardando distrattamente la home pensando ad altro. Questo era uno dei pochi momenti in cui avevamo un po' di tempo per noi. Erano le tre di pomeriggio e questa sera avremmo dovuto esibirci in un teatro della mia città: Miami. Ero emozionata di essere tornata a casa. Tra qualche ora sarebbero venuti i miei fratelli e i miei genitori a salutarmi. Questo lavoro mi portava via così tanto della mia famiglia. Li stavo vedendo crescere sempre di più da lontano e ad ogni tappa maledicevo il tempo ed il successo silenziosamente per avermi portato via la quotidianità con la mia famiglia. Era come se fossi dovuta crescere prima, mi sentivo come se avessi già raggiunto l'obiettivo della mia vita, come se fossi già una donna in carriera. E in effetti lo ero. Ma avevo solo 18 anni.

Era incredibile crederlo. Avevo solo 18 anni ed ero già una cantante di fama internazionale. Come si può maledire tutto questo? Il mio sogno, la mia fantastica vita. I miei bellissimi fan. Ero contenta di avere tutto questo. Ero stata fortunatissima ad avere con me il supporto della mia famiglia, dei fan, e di quattro ragazze speciali pronte ad afferrarmi ad ogni caduta.

Quello delle "Fifth Harmony" era stato un viaggio lungo ed inaspettato. Mentre provavamo le canzoni dentro il loft di x Factor non avevamo idea di quello che stavamo diventando, delle vite che stavamo influenzando, delle ragazzine in lacrime che sognavano di incontrarci. Per una normalissima ragazza di Miami come me, era un sogno davvero troppo assurdo per crederci. Ma ora, ora mi ero abituata alle urla, a quella vita. Alle telecamere fisse su di noi in qualsiasi momento. Mi ero abituata a stare mesi lontana dalla mia casa, come uniche amiche solo le mie quattro compagne. Provavo un sincero affetto per tutte loro. Erano delle sorelle acquisite per me. E anche se sembravo essere la più chiusa e la più scostante a volte, adoravo la dolcezza di Ally, il fascino di Dinah, la simpatia di Normani, e la pazzia di Camila. Si, forse lei era quella che più di tutte mi era entrata dentro come un fulmine a ciel sereno. Era diventata in meno di qualche settimana una delle amiche più importanti e vere che avessi mai avuto. Non capivo cosa ci fosse in lei che mi attirasse tanto, quando stavo con lei riuscivo solo a pensare che fosse una bella persona. Lei era bella in tutto. Nei suoi modi di fare, nella sua personalità, nei suoi gusti, nella sua storia. Lei era semplicemente un bel essere umano. Era impossibile non adorarla. Aveva un'anima enorme, che riusciva ad essere liberata interamente solo quando cantava. Aveva quel suo timbro quasi graffiato, come se avesse passato anche lui una storia difficile.

Come se con tutta se stessa apprezzasse la vita di più dopo aver visto la sua realtà più brutta e quella più bella.

Camila era un'ispirazione per migliaia di fan, questo era vero. Ma lo era in primis per me. Vedevo il lei la forza di un leone nel corpo piccolo, leggero ed elegante di una gazzella. Sembrava in continua lotta con questi due lati di se, ma non mostrava nessuna fatica a gestirli. Poi gli altri si chiedevano perché fosse tanto "pazza". Ma Camila era un concentrato di così tante cose che farle coesistere tutte avrebbe fatto impazzire chiunque.

Sorrisi a quel pensiero, adorando anche questo lato della cubana che ora era stesa con la testa poggiata sulle mie gambe fasciate dai leggings. Stava guardando anche lei l'iphone e stava rispondendo ad alcune domande dei fan su Tumbrl. Diceva che le piaceva mantenere questo rapporto così stretto con i fan, diceva che così si sentivano parte del gruppo. E aveva ragione. A nessuna di noi piaceva snobbarli. Se calcavamo un palco diverso ogni sera era merito loro. Mi sentii male a quel pensiero. Erano giorni che rimuginavo su questo.

Camila si sentì osservata poiché non avevo scostato ancora lo sguardo dai suoi morbidi lineamenti del viso, concentrato a scrivere le cose giuste. Si accorse che la stavo guardando e sorrise dolcemente.

- Camz -

Dissi posando definitamente il cellulare sul divanetto in pelle marrone.

- Dimmi tutto, ragazza dagli occhi verdi -

Disse lei ironicamente, sorridendomi e spostando il cellulare. Mi guardò negli occhi, poggiandosi sulla mia pancia, restando distesa.

Stetti in silenzio per qualche secondo non riuscendo a pronunciare alcun suono. Ciò che pensavo era sbagliato e sapevo che la ragazza sotto di me non pensava la stessa cosa e che anzi probabilmente mi avrebbe giudicata. Non volevo essere giudicata male da lei, il suo giudizio valeva cento degli altri. Lei era la persona migliore che conoscessi.

- Ei Lo, va tutto bene? -

Mi chiese preoccupata afferrando la mia mano libera che stava torturando il leggings nero. Giocherellò per un po' con le mie dita dalla sua posizione supina prima di tirarsi su e incatenare i suoi occhi marroni ai miei. Quegli occhi mi spaventavano quando mi guardavano così intensamente ma non riuscivo mai a distogliere lo sguardo.

Poi mi sorrise, quel sorriso che riusciva a tranquillizzarmi come nessuna altra cosa al mondo.

- Lo, puoi dirmi tutto quello che vuoi, che hai? -

Deglutii e le strinsi la mano.

- Ultimamente mi capita spesso di pensare una cosa, ma so che è terribile e.. semplicemente non vorrei pensarci ma.. non ci riesco.. -

Mi passai una mano tra i capelli corvini in preda all'ansia. Penserà che sono una persona orribile ora.

- Lauren, parla. -

Il suo tono ora era serio, non sorrideva più. Aveva capito, me lo sentivo.

Chiusi gli occhi e respirai forte prima di far uscire quelle parole dalla mia bocca, dure come la roccia.

- Odio tutti Camz, io sto iniziando ad odiare tutto. Fan, successo, manager, staff, concerti, daily. Odio tutto. E sto per impazzire -

Erano mesi che mi portavo dentro quei pensieri. Erano mesi che ci stavo di merda. Erano precisamente quattro mesi. Da quella discussione, da quella riunione con lo staff, i pubblicitari e i nostri manager. Quell'incontro maledetto. Quel giorno, che cambiò tutto. Quel fottutissimo giorno che mi aveva portato via la mia migliore amica..

- Lauren, ti riferisci a .. quello..? -

Disse Camila guardandomi con un velo di apatia negli occhi. Abbassai lo sguardo vergognandomi di quello che avevo appena detto e non aspettandomi quella risposta da lei.

Era chiaro a cosa mi riferissi. Così chiaro da fare male. Chiusi gli occhi e ripercorsi in pochi secondi quel maledetto pomeriggio di quattro mesi fa.

Camren stole my CamzWhere stories live. Discover now