Angel of the night

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Pov Lauren

Entrai sbattendo la porta, della camera 334, dietro di me. Eravamo troppo stanche per ripartire stasera così ci avevano permesso di rimanere in un albergo lì vicino. Ero grata ai manager di questa piccola concessione, non ero per niente in vena di essere rinchiusa in quello stesso bus a contatto così diretto con tutte le ragazze. Volevo starmene un po' da sola. Era stata una giornata pesante per me, troppo. Ero sicura che nel momento in cui mi sarei gettata sul letto mi sarei addormentata di colpo, avevo dormito al massimo due ore la scorsa notte.

E come potevo dormire sapendo che nel mio salotto c'era Camila, tutta sola, arrabbiata a morte con me, che voleva solo scappare via da quella casa, o forse proprio da me.

Come potevo dopo tutto quello che era successo. Dopo quei due secondi dove avevo perso il controllo.

Forse con tutti quei pensieri per la testa non sarei riuscita a chiudere occhio mai più.

Mi stesi sul letto, buttandomici di peso, e portandomi le mani sugli occhi. La mia stanchezza non era solo fisica. Ero stanca di stare così male, di essere così angosciata, di sentirmi come se avessi mandato all'aria tutto quello che mi rendeva felice, di sentirmi male perché lei era tutto quello che effettivamente mi rendeva felice e non avrei voluto avere nemmeno l'ardire di pensarlo, ma lo pensavo, l'avevo sempre pensato.

Perché lo avevo fatto? Questa domanda mi tormentava il cervello senza lasciarmi andare. Non riuscivo a darmi una risposta. Non volevo una storia con lei, non la volevo. Perché l'avevo baciata? Perché l'avevo sempre trovata così fottutamente bella quella ragazza? Camila. Lei attirava l'attenzione di tutti. Era impossibile non guardarla, non starla a sentire. Camila era.. lei era carismatica, lei ti prendeva.

E quella sera, suonava la chitarra in quel modo, era come si stesse chiedendo placidamente di avvicinarmi. Come potevo negarlo. La sua richiesta era nell'aria. Era arrivata al cuore.

Ma tutte le giustificazioni che volevo darmi non avrebbero mai potuto calmare il forte, pressante dolore che mi premeva lo stomaco e il cuore, lasciandomi senza fiato. Lasciandomi ad occhi sbarrati la notte, piangendo l'ennesima lacrima su un cuscino già umido.

Scossi la testa ancora troppo incredula che tutto quello che fosse successo oggi, era successo a me. Avevo mandato a fanculo una fan, Big Rob aveva minacciato di cacciarmi dal gruppo, e avevo perso per sempre ogni possibilità di riavere indietro Camila. Ora lei era diventata un'altra, ora lei si prendeva gioco di me. Non potevo sopportarlo.

Una bella giornata di merda. Volevo solo dormire e svegliarmi tra un mese, quando tutto forse sarebbe tornato come prima.

Sentii la porta aprirsi all'improvviso costringendomi ad alzarmi a sedere per vedere chi fosse entrato.

Dinah reggeva i suoi bagagli ed era seguita da Normani ed Ally. La ragazza più alta posò le valigie sul letto di fronte al mio, appoggiato alla parete opposta, davanti alla finestra, e notai che Ally e Normani non portavano niente con loro.

- Abbiamo la tripla Lo. Io te e Camila –

Sbiancai all'improvviso e aprii la bocca per la sorpresa con un gesto istintivo.

- Fai sul serio? No. No. Io prendo la doppia! –

Normai e Ally si guardarono come se si aspettassero quella mia reazione. Sembravano preoccupate, come se non riuscissero a decidere chi per prima dovesse parlarmi. Come se si fossero preparate un discorso.

Mani scosse la testa e decise di farsi forza.

- Ei Lo, volevamo chiederti una cosa prima –

- Dimmi –

Camren stole my CamzWhere stories live. Discover now