Against the world

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Pov Camila

Presi il telefono in mano con le dita tremanti. Vidi Lauren correre nel bagno con degli occhi glaciali, sembrava aver appena perso la gara più importante di tutta la sua vita, sorpassata ad un minuto dalla fine.

E prima che la voce dall'altra parte della cornetta raggiungesse le mie orecchie, capii al volo con chi avrei parlato.

Appena appoggiai il cellulare al viso pronunciai il suo nome, con rabbia, con tristezza. Con l'immagine di quegli occhi impressa dentro le mie iridi.

- Shawn –

Ero vuota. Continuavo a respirare a fatica mentre un senso di ansia mi invadeva il corpo.

Shawn mi aveva strappato al sogno che stavo finalmente vivendo. E la cosa più assurda era che non mi ero mai sentita più me stessa come in quel sogno maledetto. Quel sogno dove avevo scoperto un sapore diverso nel baciare un paio di labbra più soffici, più gentili, più vere, di quelle che avevo mai osato baciare prima.

Lauren era un forza della natura. Nemmeno nelle mie fantasie più nascoste potevo mai immaginare che sarebbe stato così bello prenderle la mano e volare insieme in un bacio che sembrava infinito. Eppure mentre Shawn continuava a blaterare mi sentivo strana.

- Amore mio. Dove sei stata? Ti abbiamo chiamata per tutta la notte? Le ragazze era preoccupatissime. Con chi sei? Stai bene –

Come presa da un rigurgito improvviso lo fermai subito.

- Non chiamarmi così Shawn lo sai che non voglio –

Mi persi guardando la porta di legno dietro la quale Lauren stava sicuramente soffrendo per me. Ancora una volta la facevo soffrire. Ancora una volta ero io a darle un dolore. Io. Che non riuscivo nemmeno a farmi chiamare amore dal mio fidanzato, ma che a lei avrei concesso tutto solo in cambio di un sorriso.

Lei ora piangeva perché questo coglione a telefono continuava a chiamarmi "amore mio". Tuo? Io tua non sarò mai Shawn.. come puoi non vederlo?

Sentii le viscere appesantirsi nello stomaco, e farsi dolorose, come indolenzite. Mi venne da vomitare e poi mi accorsi che erano solo lacrime. Mi vergognavo così tanto di me. Qualsiasi cosa facessi sbagliavo. E l'unico modo per non far soffrire nessuno quale sarebbe stato? Ogni mia mossa era seguita da un pianto, da un cuore infranto, il mio compreso. Ero stanca. Stanca di vedere le lacrime sugli occhi di colei che mi faceva vivere un sogno. Ero stanca di vergognarmi, eppure non riuscivo a evitare nessuna delle due cose.

Era frustante ed era doloroso. Ma era la mia vita, da anni. E non riuscivo a cambiarla nemmeno quando da quell'inferno, un angelo mi aveva portato in paradiso, anche solo per 12 ore.

- Cosa? Camila si può sapere che c'entra ora? Dove diamine sei? –

In quel momento non riuscii ad odiare nemmeno Shawn, che infondo mi amava sul serio, e in questa storia era l'unico a non sapere niente. Io l'avevo tradito, ma prima ancora avevo tradito il mio cuore, che era sempre appartenuto a Lauren, con lui. Avevo sbagliato tutto. Tutto. Ero stata egoista, e menefreghista.

Non meritavo un ragazzo speciale come Shawn nemmeno se il mio cuore fosse stato libero, e di certo non meritavo Lauren, che mi aveva rapito da anni eppure ancora non avevo imparato ad amare sul serio.

Forse non l'amavo abbastanza. Forse ero troppo codarda per quell'amore.

- Sto bene. Sono da.. Lauren. Si era scaricato il cell e.. vai a lavoro Shawn ti chiamo stasera –

Chiusi la cornetta senza aspettare nemmeno che rispondesse.

La voce era diventata un misto tra lacrime trattenute e vergogna di me stessa. Scossi la testa maledicendomi per aver trattato ancora una volta male un ragazzo fantastico.

Camren stole my CamzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora