Finally happy

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POV LAUREN

Mi tolsi di fretta l'impermeabile zuppo d'acqua prima che si bagnassero anche i miei vestiti mente sentivo le guance indolenzite per le troppe risate che ci scuotevano, dopo aver provato le più ripide cascate del Niagara, d'America. Girai lo sguardo solo per trovare Camila intenta fare la stessa cosa, con meno grazia, rovesciandosi tutta l'acqua trattenuta dal tessuto impermeabile sulla sua giacca blu, bagnandosi come se non si fosse mai coperta su quella giostra.

Sorrisi a quella immagine tenera di quella ragazza così goffamente dolce. Mi ricordava cosi tanto una bambina a volte, giusto il tempo di sorprendermi per diventare la più matura e decisa delle donne. Era come le montagne russe quella donna.. una costante giostra di emozioni. Un costante andirivieni di sentimenti. Odio e amore con lei non li avevo mai distinti.

- Dovremmo farle.. –

Dissi persa nei miei pensieri osservando il cielo azzurro e il sole caldo illuminare la grande struttura rossa che girava su se stessa e che stava facendo urlare centinaia di visitatori.

- Di che parli? –

Mi disse avvicinandosi a me inzuppata dalla testa ai piedi d'acqua ma finalmente con l'impermeabile in mano, ben piegato.

Mi accorsi di essermi persa tra i pensieri e non le avevo concluso la frase. Sorridendo le risposi

- Sulle montagne russe –

La sua espressione mi fece preoccupare per un attimo. Impallidì e si perse a guardare il vuoto.

- Io là sopra non ci vengo. Manco morta! –

Sbuffai per l'esagerata reazione di Camila. Pensavo che si stesse sentendo male, e invece stava solo morendo di paura per una giostra.

Ci avviammo verso l'uscita del settore dedicato a Pocahontas dove avevamo affrontato i giochi d'acqua. Consegnammo i vestiti impermeabili e uscimmo con un gran sorriso stampato in faccia.

Quella giornata stava andando meglio di quanto potessi immaginare. Eravamo indisturbate al parco giochi più importante di Los Angeles.

Certo, qualche fan ci aveva riconosciute, ma con la nostra grande disponibilità, molte foto e qualche autografo, eravamo riuscite e zittire quei piccoli gruppi di fan che ci guardavano emozionati.

Mi chiesi, mentre li vedevo allontanarsi felici delle loro foto, se anche loro erano di quelli che avevano creduto in me e Camila fin dall'inizio, quando anche noi non ci credevamo, quando nemmeno immaginavo questa giornata, e le sue labbra.

Pensandoci adesso, coloro che aveano inventato questa storia delle " Camren", non mi avevano fatto poi un torto così grande. Erano invadenti, e a volte troppo esagerati, e qualche cosa se l'erano inventata con troppa fantasia, ma se non fosse stato per loro, ora non sarei stata qui ad osservare le bellissime palpebre di Camila chiudersi, ad ogni respiro, e desiderare fissarle per sempre.

Come avevo potuto, come avevo fatto ad ignorare la così grande pulsione che avevo verso di lei, per così tanti anni? Cos'è che mi aveva frenato?

Forse era stato il mio mondo, la mia vita, a farmi credere che se piaci ai ragazzi, allora li devi ricambiare, senza porti tante domande. A che serve porsi delle domande quando un serfista di Miami giovane e bello ti invita a bere una coca cola con lui. Ma io che ne sapevo infondo, avevo solo 17 anni.

- Ei Camz.. –

- No ti prego. Le montagne russe mi fanno una paura assurda. Cioè io le odio.. penso che morirei di infarto là sopra.. –

- Camz –

Il mio tono serio la zittì e la fece girare verso di me, che ero rimasta un po' più indietro persa tra i miei pensieri. Ora anche lei era diventata seria, e mi osservava realmente preoccupata. Potevo leggere nei suoi occhi la paura di perdermi da un momento all'altro, nel fragile terrore che mi potessi annoiare di lei. Era bastato una minima variazione nel mio tono di voce per procurarle questa paura negli occhi. Come se fosse stato possibile. Avevo combattuto contro quella ossessione per 5 mesi. E ora eravamo qui, finalmente insieme, finalmente come volevo io, e inaspettatamente come voleva anche lei. Non sarei scappata nemmeno se questo avrebbe comportato il mio stesso lavoro. Non ora, che mi sentivo così felice da riuscire a sentire tutti i clichè del mondo avversarsi dentro di me. Era una sensazione che mi faceva ridere. Io, che non avevo mai creduto a tutte quelle frasi per ragazzine, ora stavo sentendo le farfalle nello stomaco, e le gambe molli, solo per un suo sguardo.

Camren stole my CamzWhere stories live. Discover now