I know what you did last summer

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5 MESI PRIMA

Pov Camila

Posai la tazza di thè sul tavolino basso mentre mi accoccolavo sul comodo divano di pelle marrone. Il bus continuava a viaggiare veloce, non curante di tutto il resto. Qualsiasi cosa fosse successo, noi dovevamo muoverci, e in fretta. Perché i fan ci aspettavano e non potevamo deluderli. Io, non dovevo deluderli. Non dovevo deludere nessuno. Che importava se in tutta questa storia le uniche a soffrire eravamo io e.. lei.

Lei era forte, lei era una donna che sapeva badare a se stessa, non più una ragazzina. Io non dovevo sentirmi in colpa anche di questo. Io.. forse.. era l'unica cosa per cui sentirsi veramente in colpa..

Scossi la testa sbuffando rumorosamente. La mia testa era un casino in questi giorni. Sempre piena di pensieri contrastanti. Sempre pronta a smentirsi e giustificarsi, per poi finire sempre con la conclusione che ero io il problema di tutto. Che era tutta colpa mia. E che avrei fatto meglio a rimanere nella mia umile casetta a Miami, senza nessuna pretesa, senza incasinare la vita a nessuno.

Ma mentre prendevo un altro sorso del thè sorrisi, pensando che anche se fossi rimasta tutta la vita a Miami, e avessi avuto un lavoro umile ma dignitoso, forse, anche in quell'occasione, tutto sarebbe successo. Forse l'avrei amata da lontano, qualsiasi fosse stata la mia vita.

Continuava a girare un alone di destino su tutta questa storia. 16 anni per le strade di Miami e mai una volta il mio sguardo aveva incrociato il suo. Poi sullo stesso aereo, nello stesso luogo, nelle stesse prove, richiamate all'ultimo entrambe, e infine nello stesso gruppo. Insieme. Tutto inconsapevoli che un giorno, ci saremmo guardate negli occhi desiderando non esserci mai conosciute.

Mi passai una mano tra i capelli e vidi Normani entrare nella sua cuccetta con le cuffiette nelle orecchie. Ally e Dinah avevano appena finito di guardare un film nella sezione di bus che noi chiamavamo "il salotto", per come era stata arredata, e stavano andando a letto. Sentii il pullman fermarsi e notai che eravamo in un parcheggio. Finalmente tirai un sospiro di sollievo, odiavo stare costantemente in movimento in quella macchina infernale. Sembrava una casa, ma era stretta e angusta. Era squallida. Ed eravamo tutte troppo a contatto.

Erano gli ultimi giorni di tour. Tra solo qualche giorno avrei potuto smettere di vedere Lauren tutto il tempo per il bus, che evitava di parlarmi, forse per paura. Con quegli occhi tristi, sconosciuti, spenti..

Deglutii cercando di non pensarci. Davanti a me avevo un blocchetto a righe e una penna. Un thè e tutta la notte davanti per fare ciò che i manager mi avevano praticamente imposto.

Da due settimane mi avevano informata che avrei dovuto fare un duetto con Shawn, che per questioni di marketing sarebbe stato meglio se avessimo scritto noi il testo, e che Shawn non era bravo in queste cose, così sarebbe dovuto essere un mio compito. Avrei potuto scrivere quello che avessi voluto. Di tutto. Amore, odio, guerra, amicizia. Sole, luna, terra, amore proibiti, leciti. C'erano così tanti argomenti, così tante opportunità di scrivere una bella canzone. Così tante possibilità.

Ma sul mio blocchetto c'erano già più di dieci cancellature. Rime segrete che descrivevano gli occhi più belli che avessi mai visto. Parole che non potevano essere cantate, o ascoltate o lette da nessuno.

Ma erano le uniche che riuscissi a trovare. Le uniche che mi riuscissero a ispirare. Era da giorni che provavo a scrivere qualcosa di diverso, o magari di più impersonale. Ma le parole mi si bloccavano in gola, scontrandosi con quelle vere che volevano uscire. Volevano farsi strada e uscire, libere. Essere cantate e urlate.

Ma non potevano. Perché lo avevo promesso. Niente più scivoloni. Niente più pianti, né baci. Da quando avevamo avuto quella discussione, quella sera, non avevamo più scambiato una parola. Lei era sempre meno se stessa. La guardavo soffrire da lontano, giocavo il ruolo della cattiva. Non mi aspettavo che nessuno mi capisse. Anche le altre mi guardavano in cagnesco. Ma io non riuscivo più a guardarla negli occhi. Non dopo aver appreso la verità, averla assorbita e accettata per la prima volta.

Camren stole my CamzWhere stories live. Discover now