Stay

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POV LAUREN

Mi svegliai con il sole negli occhi e il calore del suo corpo sul mio. Mi svegliai con le sue lunghe ciglia assopite sulla mia spalla. E le incertezze che avevo solo due giorni prima, svanite in un ricordo sfocato della notte scorsa. Forse stavo sognando. Forse ero davvero troppo fatta e ubriaca per capire davvero a ciò che avevo sentito. Ma nella testa mi continuavano a ronzare chiare le parole che lei aveva pronunciato.

 Mi amava. Aveva proprio detto così " io ti amo". E se quello era un sogno, nessun sogno era mai stato così vivido e bello. Era come svegliarsi dopo mesi di incubi e capire che con l'arrivo di quel nuovo giorno tutto sarebbe andato bene. Tutto sarebbe andato come doveva andare. Perché il sole splendeva. E un raggio mi aveva appena svegliata e si era andato a posare sulla sua bocca semiaperta, rendendola uno spettacolo divino. Il suo petto andava su e giù sotto il respiro ritmato di un corpo addormentato pesantemente. Era così bella, in quel frangente. In quella luce.

Era la cosa più bella che avessi mai visto. Nessuno, non avevo mai incontrato nessuno che avesse una bellezza così sottile come la sua. Non era volgare e non era nascosta. Ne solo interiore ne solo esteriore. Ne pacchiana truccata e ne brutta struccata. Sembrava una bambina, in effetti. Proprio in quel preciso momento.

Senza veli di trucco ne altri tipi di maschere sociali. Solo lei. Abbandonata sulla mia spalla. Chissà se mi stava sognando in quel momento. Chissà se al suo risveglio mi avrebbe detto di nuovo quelle parole, o se sarebbe fuggita. Un velo di tristezza mi si formò su gli occhi e corrugai la fronte a quel pensiero. Non mi ero nemmeno accorta di stare sorridendo finché non strinsi le labbra in una smorfia che portò via il sorriso.

Non mi ero mai sentita così vulnerabile tra le braccia di qualcuno. Così scoperta. Camila ora sapeva tutto di me, sapeva troppo. Ora ferirmi sarebbe stato così semplice che sarebbe bastata una parola. Forse due. " Vado via", " Lasciami stare", " L'ho fatto solo per pietà".

Inizia a tremare sotto il peso di pensieri e di immagini troppo cattive da sopportare. Mi sentii così debole in quel momento. Eppure io non mi sentivo mai così, non mi sentivo mai persa a tal punto di aver bisogno di qualcun altro a indicarmi la strada. Se cadevo mi rialzavo, da sola. E se ricadevo era perché io avevo ceduto. Mai, non ero mai dipesa così tanto da qualcuno. Nemmeno dai miei genitori. Nemmeno dai produttori. Le mi fragilità erano MIE.

Ma adesso, lei era lì. Continuava il suo sonno incessante con il petto che si alzava e scendeva. Continuava ad avere quell'espressione rilassata sul viso. E le parole pronunciate la sera prima, quelle confessioni dolorose che entrambe ci eravamo fatte, ronzavano nella mia testa, facendomi tremare.

Avevo paura di cadere, di cedere, di mostrarmi patetica per quanto avessi bisogno di lei ora.

Avrei solo voluto vivere tutta la vita, o un giorno almeno, come l'altra sera. Baciarla, e dirle quello che pensavo, senza filtri, senza nessun'altro a giudicare. Senza fan e manager.

Avrei voluto noi, sempre.

Ero così felice, che il pensiero che al suo risveglio avesse potuto rovinare tutto, mi faceva venire la nausea. Se avessi potuto fermare il tempo in un momento, avrei scelto quello. Non potevo immaginare di dover staccare i nostri corpi, appena i suoi occhi fossero stati aperti. L'avrei ammirata per sempre dormire, se questo sarebbe servito a rimanere in quello squarcio di tempo perfetto. In quella notte che avrei voluto fosse infinita. Mi venne in mente "La bella addormentata". Non sapevo nemmeno perché, ma ci pensai, e risi di nuovo, mentre lei imperterrita continuava a non accorgersi dei miei mille pensieri.

Più la guardavo, più l'ansia saliva. Più aspettavo i suoi occhi aprirsi e più sentivo un batticuore nuovo nel petto. Stava nascendo in me una folla paura di lei. La immaginavo lì, con lo sguardo vuoto, come mi aveva guardata mille volte. L'altra sera mi aveva detto che mi aveva sempre amata, anche quando lo nascondeva, e allora Camila era davvero una brava attrice, perché c'erano state volte in cui mi si era fermato il cuore, mi si era spezzato per quanto odio e indifferenza rivolgeva verso di me.

Camren stole my CamzDonde viven las historias. Descúbrelo ahora