Our version of the story (pt 2)

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- Mi ami Camz? –

Sorrise stavolta nel pormi la fatidica domanda.

Scesero due lacrime ancora prima che, finalmente risposi.

Pov Lauren

La guardai negli occhi aspettando che quelle parole tanto attese e maledette uscissero dalle sue labbra. Prese un respiro profondo. Si asciugò gli occhi e mi gelarono il sangue per quanto li vidi freddi e congelati nella loro determinazione. Era come la fine di una lunga attesa. Mi guardò, e diventò in quei pochi secondi la Camila determinata e matura che mi aveva sempre stupita tanto. La sua fragilità era stata spazzata via da una verità che si riversava in ogni gesto che aveva fatto, fino  quel momento. Ogni sguardo ci avevo portato fino a qui, e ora era inutile raccontarci cazzate. I suoi occhi mi dicevano questo. 

- Ti amo Lauren. Ti amo da sempre. Ti amo da morire Lauren. Lo so che tu non capirai mai il modo in cui io ti ho amato da lontano per tutti questi anni. E non capirai il dolore e la paura di cui è intrinseco questo amore. Si. Sono arrivata ad odiarti, quando ho capito che non ero l'unica a provare qualcosa. Che anche tu mi amavi. Cristo Lauren hai incasinato tutto! Io ero completamente nascosta dalla mia paura e dalla consolazione di un amore unilaterale. Lo hai reso.. lo hai reso reale Lauren. Io non ero.. non ero pronta. Avrei dovuto cacciarti via in tutti i modi possibili per non cedere alla forza del mio amore per te. E' stato.. immensamente difficile. Però credimi. Io ti amavo, ti amavo da sempre –

Era diventata un fiume in piena, sia con le lacrime che con le parole. E per ogni parola potevo vedere quanta forza ci metteva nel pronunciarla, nell'ammetterla. Era la prima volta che diceva quelle cose, proprio come me. Ero per la prima volta da tempo, impietosita da lei. Si stava mettendo a nudo in una dolorosa muta, si stava liberando delle bugie a cui anche lei aveva imparato a credere. Si stava trasformando o meglio ritrasformando nella mia vecchia Camz. La mia piccola, dolce, ingenua Camz. Quella che non potevo fare a meno di amare.

Così le spinsi il viso che ancora reggevo tra le mani contro il mio, facendo combaciare le nostre labbra insieme. Sentii il familiare sapore di lacrime sulla mia lingua quando le sfiorai il labbro inferiore, chiedendole di più, per una volta, senza vergogna. La disperazione di quelle parole si riversò nelle nostre bocche che continuarono a non volersi staccare e alle nostre lingue sincere che si cercavano senza sosta.

Le continuai a reggere il viso e ad accarezzarlo piano con i miei pollici. Lei stringeva i miei fianchi così forte da farmi male. Non voleva farmi andare via, per nessuna ragione al mondo. Non me ne sarei più andata.

All'improvviso la testa mi girò vorticosamente e mi ricordai solo in quel momento che quella sera era stata una serata movimentata. Mi staccai dalle sue labbra e potei notare la delusione la paura nei suoi occhi.

- Camz.. –

Sembrava aspettarsi una brutta notizia da un momento all'altro. Ancora ansimava per lo sforzo di trattenere il fiato

- Camz ti prego mettiamoci a letto, mi gira la testa.. –

Cambiò radicalmente espressione. Come a non aspettarsi quella ingenua confessione. Alzò le sopracciglia sorpresa non sapendo che dire.

- Oh.. certo. Scusa. Stai bene? –

- Insomma. Fin troppo bene per una che stava per entrare in overdose –

Ci stendemmo sul letto, sotto il leggero lenzuolo di cotone, nonostante facesse freddo usavo ancora quello.

Appoggiai la mie testa sul morbido cuscino e lasciai che Camz si accoccolasse contro il mio corpo con la testa sulla mia spalla. Le accarezzavo i capelli mentre vedevo il suo sguardo vuoto perso nel nulla.

Camren stole my CamzWhere stories live. Discover now