Fall. Fly...

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POV LAUREN

Chiusi l'ultimo scatolone e mi andai a sedere sul divano basso che ormai avevo dimenticato. Una brezza leggera entrava dalla finestra semiaperta, anche questo insignificante dettaglio mi ricordò Camila e le sue premure. Era strano tornare nel mio vecchio appartamento dopo quei mesi passati a ricostruire un legame con le ragazze, con me stessa, con la mia famiglia. E con Camila. Ora accarezzavo il tessuto soffice del copridivano di questa casa, che era stata per me il punto più basso nel quale ero caduta. In effetti anche adesso mi ci trovavo in un punto basso. Avevo perso tutto, proprio come la prima volta che misi piede qui.

Mi ricordai di quella notte, dove tutto il mondo girava e Camila mi guardava finalmente con la sincerità che non aveva mai avuto. Ricordai le sue labbra che tanto avevo sognato in queste stesse lenzuola e quella notte, quella notte furono mie con una danza perfettamente sincronizzata dei nostri corpi.

Un nodo in gola mi scosse per un attimo, ma lo ricacciai giù senza pensarci due volte. Non potevo più piangere per qualcosa che avevo rovinato io. Era da ipocriti. Iniziavo davvero a pensare di esserlo.

Perdere Camila era stata la cosa più difficile da affrontare da quando ero stata messa in questo mondo di luci. Perderla era come perdere un pezzo di me, il più bel pezzo di me. Non sapevo più respirare senza di lei. Annaspavo oramai da quasi due mesi. Altre serate, giorni in studio, altri concerti. Sorridenti sul palco, con le lacrime agli occhi dietro le quinte. Non avevamo scampo. Si doveva fare. Era un obbligo, non potevamo più uscire da quell'incubo. Big Rob era stato sempre più severo dalla nostra ultima chiacchierata. Io e le altre ragazze avevamo reagito come ci si aspettasse da noi. Avevamo pian piano dimenticato le dure parole di Rob e avevamo eseguito i suoi ordini come marionette senza più parlarne. Come un accordo implicito. Nessuna umiliazione, nessuna vittoria. Semplicemente ciò che ci era stato urlato qualche mese prima.

Camila no. Lei era stufa di tutto questo. Non riuscivo più a contare le volte in cui mandava certe occhiate a Big Rob da farlo innervosire nel giro di 5 minuti. Camila non era come me. Lei manteneva la testa alta anche a costo di mostrare a tutti il suo dolore evidente. E pensare che l'avevo sempre creduta così debole.

Amavo definirla con un cerbiatto spaventato, e forse era proprio così quando la incontrai. Non aveva forme da adulta, non ne aveva l'espressione. Una bella quindicenne con una fantastica voce. Tutto qua. Timida sotto la patina casinista che la ricopriva. Insicura sotto la falsa spavalderia che ci facevano indossare. Lei era vera. Vera come solo poche volte ero stata anche io. Ripensando adesso a quella bambina mi chiesi come avevo potuto pensare che restasse mia dopo quello che avevo fatto. Tutte le notti da quando era accaduto, andavo a dormire pensandoci. Le labbra di Lucy che avevo fatte mie per quei pochi minuti erano state la mia condanna a morte. I minuti più fatali della mia vita. Quella morbidezza improvvisa mi aveva sconvolto tutto. Ma non riuscivo a pentirmene, non riuscivo a rinnegare il mio gesto, e non perché mi fosse piaciuto più dei soffici baci di Camila. Lucy era il mio punto interrogativo, da tutta la vita avevo immaginato quelle labbra e avevo creduto che cambiassero la mia vita. Avevo sempre pensato che se le avessi avute Camila sarebbe sparita dal mio cuore. Ma la sua immagine non si era nemmeno lontanamente sbiadita dopo quel bacio, perciò no non ero pentita di averla baciata, altrimenti mi sarei sempre detta che una parte di me avrebbe preferito Lucy. Era chiaro che non fosse così. Era bastato un secondo per capirlo.

Non le avevo sentite. Con Lucy non le avevo sentite le farfalle nello stomaco, le mani tremare, la testa esplodermi per l'emozione, una musica dolce, il mondo che si ferma. Niente di tutto questo. Sentivo il suo rancore, il suo amore, la sua rassegnazione, la sua speranza. Sentivo la mia nostalgia, per aver appena perso in quel secondo un'amica e un'amante. Ma non amore. Quello era finito troppi anni prima.

Camren stole my CamzWhere stories live. Discover now