18.

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"Finalmente ti ho trovata!" La voce di Leo mi distolse dal mio pianto di commiserazione e/o disperazione.
Non provai nemmeno a ricompormi, non mi interessava affatto, alzai solo lo sguardo su di lui, che avanzava verso di me.
"Ti ho cercata ovunque proprio in questo bagno nascosto dovevi andare eh?" Disse lui, ma non ottenne di nuovo risposta.
Paziente, scivolò accanto a me sul muro e si sedette sul pavimento poco distante.
"Ho visto quel che hanno fatto le tre Serpeverdi" disse.
Nella sua voce non c'era alcuna forma di compassione, solo un'evidente nota di indignazione.
"Come almeno una decina di persone lì accanto" dissi scocciata dalla verità delle mie parole
"E allora?" Mi chiese "Cosa potrebbe mai succedere adesso?"
Io ci ragionai: cosa mai sarebbe potuto accadere che avrebbe potuto giustificare una mia reazione? Insomma, mi aveva solo tiranneggiato un po come una bambina in una festa piena di ubriachi e nessuno se ne sarebbe mai ricordato, ed anche se fosse stato non sarebbe stato di certo un problema di vita o di morte no?
"Niente" risposi io, sincera "È solo che... il vestito e... le scarpe e... Ron" dissi in maniera scomposta
"Bhe per il vestito possiamo rimediare no?" Chiese con un sorriso dolce appena accennato.
Mise le mani in quella strana cintura degli attrezzi che si portava dietro, e ne tirò fuori ago e filo.
"Posso?" Mi disse, alludendo alla manica. Io annuii.
Lui prese a cucire attento la manica e fu presto come nuova, non sembrava nemmeno che fosse stata strappata.
"E forse qui trovi qualcosa per quella macchia" disse ancora, tirando fuori dalla cintura il libro di incantesimi.
Sorrisi e cercai un incantesimo che potesse aiutarmi e poco dopo il vestito torno ad essere lindo e profumato.
"Per i problemi di cuore invece, non posso fare proprio nulla" disse, grattandosi la nuca in imbarazzo.
Io annuii e una domanda mi sorse spontanea, mentre osservavo la perfetta nuova cucitura del mio abito.
"Dove hai imparato a cucire così?" Chiesi
"Bhe la mia ragazza passa molto tempo così, ed io a guardarla" mi rispose, un po titubante
"Come si chiama?" Chiesi ancora
"Calypso" disse
"Oh si chiama come quella ragazza della mitologia greca, la figlia di Atlante!" Dissi io, come in un lapsus
"In realtà è proprio quella Calypso" disse con un sorriso
"Oh.. Wow" dissi. Non sapevo cosa dire.
"Già wow" rispose lui.
Restammo un po in silenzio.
"Ne vuoi... ehm... parlare comunque?" Disse, riferendosi a Ron
"È che mi fa rabbia per non so quale ragione!" Sbuffai "Insomma, non dovrebbe impprtarmene nulla eppure mi importa eccome!"
"Forse lo sai invece..." mi disse il figlio di Efesto
"Cosa intendi dire?" Gli domandai
"Io credo che tu debba riflettere su qualsiasi cosa tu possa provare per Ron prima di auto-distruggerti" mi spiegò, guardando dritto nei miei occhi
"Io... po farò" annuii io e lui sorrise leggermente.
"Che ne dici di andare adesso? Gli altri si chiederanno dove siamo" propose ed io accettai senza troppe storie.
Ci alzammo dal freddo pavimento ed uscimmo dal bagno che era stato teatro di molte avventure, diretti verso la torre di Grifondoro.
Alcuni minuti di camminata dopo, arrivammo e salimmo al dormitorio dei 7, nel quale trovammo tutti, tranne Ron.
Probabilmente era ancora avvinghiato alla Brown.
"Eccovi! Non vi trovavamo più!" Disse Annabeth.
Notai Piper guardarmi fissa, come se volesse leggermi dentro.
"Ora siamo qui" disse Leo ed Annabeth mi parve stupita per l'assenza del sarcasmo onnipresente in ogni risposta del riccio, ma sembrò lasciar perdere.
"Ci è stato riferito che Draco Malfoy è impegnato con i Mangiamorte" disse Percy.
Poco distante da me, Harry borbottò qualcosa e mi scoccò un'occhiata del tipo
-Te l'avevo detto-.
Effettivamente le parole -Malfoy- e -Mangiamorte- erano spesso state il centro dei nostri discorsi.
"Come?" Chiesi
"Questo non importa" rispose un po duro Frank
"Il punto è che lui è qui. Nel castello. Perciò dovremo fare molta più attenzione" disse Jason e io e Harry annuimmo.
"Sarebbe meglio se evitaste di girare da soli in luoghi isolati" raccomandò Annabeth, scoccando un'occhiata a Harry, che aveva la nomea di finire sempre nei guai a causa di queste cose.
"Finito?" Dissi scocciata.
Ero stanca, affranta e non avevo voglia di una ramanzina notturna.
Percy annuì e dopo aver augurato a tutti loro una buona notte, mi ritirai nel mio dormitorio.
Infilai rapida il pigiama e mi ficcai sotto le coperte, chiudendo il baldacchino.
E ringraziai mentalmente chiunque avesse deciso che il 1° di Novembre era vacanza...

Protectors.Where stories live. Discover now