Epilogo...

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Mesi dopo...
Il triste lamento di Fanny risuonava con dolore nelle orecchie di Harry, mentre prendeva il suo posto a sedere a quello spiacevole evento, a cui mai qualcuno avrebbe voluto prenderne parte...
Le sedie, quasi tutte già occupate, erano disposte attorno alla tomba in bianco che troneggiava sull'isolotto del Lago Nero, e questo conferiva a tutto un'aria ancora più tetra.
Le lacrime non avevano mai lasciato i visi di quei maghi e quelle streghe che quel giorno piangevano il male che aveva portato via da quella terra il miglior Preside che Hogwarts avrebbe mai ricordato...
La funzione fu lunga e arrivò distante alle orecchie di Harry...
Il suo pensiero era il dolore lacerante che non riusciva a controllare, era il rimorso per tutto quello che era successo, era l'odio, la rabbia, la ferocia per tutti quelli che stavano seguendo Voldemort in questa battaglia sanguinosa, che contava già troppe vittime... e che forse non era ancora iniziata.
Distolse lo sguardo da quello che sarebbe diventato presto solo un ricordo, per portarlo intorno a sé, ai limitari della foresta: notò i centauri, anche loro erano venuti a rendere il loro silenzioso omaggio ad Albus Percival Wulfric Brian Silente.
E tra loro, davanti a loro, dietro di loro, li vide: vide centinaia di soldati in armatura greca e romana, li vide togliersi gli elmi da guerra, in segno di rispetto e vide quei volti che erano stati per lui la forza di quei mesi iniziali che avevano segnato quel triste anno.
Vide, in quel buio giorno, un barlume, una fioca luce illuminare qualche passo di quel sentiero oscuro, che lui calpestava incerto, insieme alle persone che amava, già da molto tempo.
Ricomobbe i volti di quei 7 ragazzi che gli avevano insegnato molto in poco e seppe con ancora più certezza che quella promessa che gli era stata fatta sarebbe stata sempre mantenuta per sempre:
Una mano sarà sempre data a Hogwarts quando vorrà riceverla...
Fine...

Protectors.Where stories live. Discover now