22.

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Percy P.O.V.
Il tempo è il mistero dell'uomo: nella vita ci sono momenti in cui non sembra passare mai, e vorresti facesse solo questo, altre volte vorresti vivere in eterno quell'attimo bellissimo, ma naturalmente fuggente.
Ma è una di quelle forze che i mortali non possono controllare.
Il tempo, con tutto il suo alone di mistero, passava inesorabile sulla nostra pelle, mentre le prime nevi scendevano candide sul Castello di Hogwarts, rivestendo tutto con il loro candore puro.
I tempi, anche se non si percepivano, erano duri per tutti: le minacce del Male gravavano pesanti sulle spalle del mondo magico, e sempre più difficile sembrava il già arduo compito di togliersi di dosso quel peso oscuro.
Erano gli ultimi giorni di Novembre e tutta Hogsmade era ricoperta di un fitto strato di neve.
Mi trovavo, insieme agli altri, al pub di Madama Rosmerta, intenti tutti a bere una burrobirra.
Da qualche giorno, mi ero reso conto che il mio legame  con Annabeth era più forte che ma, perciò, una sera avevo deciso di affrontare l'ultimo, o quasi, dei nostri ostacoli: Atena...
Flashback
Con ogni tipo di preghiera ad ogni Dio dell'Olimpo alle spalle, invocai la temibile Dea Atena, sperando che avrebbe accolto la mia supplica.
Nel buio della notte, in cima alla Torre di Astronomia, non successe nulla.
Attesi, paziente, in qualche forma di segno, magari una civetta o un gufo, ma nulla.
Parecchi minuti dopo, scoraggiato, mi avvicinai alla porta massiccia, con l'intento di andarmene.
"Non credevo avresti rinunciato così tardi, Perseus" la voce solenne rimbombò nel silenzio, quando la mia mano aveva appena toccato la maniglia.
"Non avrei rinunciato comunque, oh Dea" dissi io, convinto delle mie parole.
Atena non mi rispose, si limitò a fissarmi, indagatrice.
"Io..." comincia, un po più insicuro rispetto a prima.
Insomma, poteva sempre disintegrarmi in un lampo.
"So perché sei qui" disse lei, prima che potessi formulare qualsiasi frase di senso compiuto.
"Bhe, ehm si" esclamai, quasi in imbarazzo
"Perché sei venuto a parlarne stanotte Perseus?"  Disse la Dea
"Perchè vorrei che lei approvasse questa mia scelta" risposi, stavolta sicuro.
La dea parve pensarci, come se avesse tutto il tempo del mondo, al contrario di me che ero impaziente: facile per lei, era immortale, ovvio che aveva tutto il tempo del mondo.
"Avete la mia benedizione" disse lei, alzando gli occhi al cielo, in un gesto del tutto strano per un Dio.
Io, che ero pronto a essere fulminato, più o meno, fui scosso dalla risposta come in una tempesta.
"Davvero?" Chiesi incredulo, abbandonando un po le buone maniere
"Sisi, ora va' prima che me ne penta" rispose la Dea, con un gesto della mano
"Oh ehm grazie" balbettai e mi avvicinai cauto alla porta
"Perseus!" Mi richiamò Atena ed io mi voltai verso di lei
"Fai soffrire mia figlia e ti getto nel Tartaro, non mi interessa se Poseidone e Afrodite hanno qualcosa in contrario" mi avvertì, fredda come il ghiaccio
"Non lo farei mai" risposi io, per poi andare via dalla torre, proprio mentre la Dea spariva.
E potevo quasi giurare di aver sentito la voce di Afrodite nella mia testa, dire
"Vai così ragazzo mio"....
Fine Flashback.
Mi ero già assicurato che Annabeth avrebbe passato la giornata con Hazel, con la quale mi ero messo d'accordo, e in più avevo detto a Jason che gli avrei rubato Piper.
Speravo veramente che mi avrebbe aiutato perché adesso c'era un altro compito da portare a termine: la scelta dell'anello.
"Piper puoi venire un attimo?" Le chiesi, la ragazza mi guardò e annuì, poi mi seguì fuori dal Pub.
"Dimmi Percy" disse lei
"Ecco... ho bisogno del tuo aiuto" dissi
"Riguardo cosa?" Mi chiese indagatoria
"Voglio fare la proposta ad Annabeth" dissi tutto d'un fiato.
I suoi occhi si riempiono di gioia e mi abbracciò velocemente, con un sorriso sornione in volto.
"È una cosa bellissima Percy! Allora dobbiamo scegliere l'anello!" Esclamò lei, parlando velocissima.
Anche se tendeva a non dimostrarlo, era proprio una figlia di Afrodite.
"Sì... ed ho già qualche idea" dissi.
Su questa nota, ci avviammo per Hogsmade, diretti verso il, forse unico, gioielliere della cittadina.

Il campanello tintinno', segnalando il nostro arrivo, appena ci chiudemmo la porta alle spalle. Subito un'anziano signore fece capolino da una tendina di perline, un probabile separatore del locale, piuttosto simile al vecchio negozio di Medusa oltreoceano.

''Cosa posso fare per voi, ragazzi?'' ci fece l'uomo, cordiale

''Cerchiamo un anello di fidanzamento'' dissi ''Piuttosto sobrio e delicato''

''Certo, certo! Lasciatemi vedere un po'...'' esclamo' entusiasta il vecchio, cominciando a bazzicare di qua e di là per il negozietto. 

Comincio' ad aprire e chiudere scatoline di ogni forma, tessuto e colore, e a mettere alcuni aneli su una stoffa, sotto i nostri occhi attenti. Cinque minuti dopo vi erano almeno una quindicina di anelli davanti a noi, di ogni tipo, forma, pietra e lavorazione. Sospettavo, dal ghigno soddisfatto dell'ometto, che ne avesse proposti cosi' tanti solo per metterci in difficoltà, e anche Piper sembrava pensarlo. Scoraggiati dalla mole di lavoro, tutto ci saremmo aspettati tranne quella visita...

Il campanello sulla porta suono' nuovamente e presto ci girammo a osservare il nuovo arrivato; o meglio la nuova arrivata. 

''Mamma!?'' fece Piper, a metà tra lo sconvolto e il sollevato

''Afrodite!?'' esclamai invece io

''Ragazzi!'' saluto' con voce suadente la Dea dell'Amore, che aveva appena fatto il suo ingresso nel negozio. La sua bellezza divina sembrava aver ridato vita al posto, e non solo a questo, ma anche al gioielliere che era rimasto incantato dalle fattezze della Dea. 

''Come mai qui?'' chiese Piper alla madre

''Bhe direi che qui ci vuole la mano di un'esperta'' disse lei, avvicinandosi agli anelli. Comincio' a mettere da una parte una serie di anelli che io stesso avevo giudicato troppo vistosi o costosi, dall'altra alcuni altri. Alla fine me ne restarono solo due: il primo era un sottile nastro d'argento con un diamante incastonato, mentre il secondo era un cerchio, sempre d'argento, con un diamante più' grande al centro e due più' piccoli ai lati. Tra l'altro quei due erano i miei preferiti.

''Cosa ne pensi Percy?'' mi chiese Afrodite, facendomi le ciglia. Ci pensai e presi la mia decisione.

''Preferisco quello con un solo diamante'' risposi, convinto. Afrodite sorrise e annui' mentre l'uomo si congratulo' con me, per poi pulire e riporre l'anello nel suo cofanetto.

Afrodite, nonostante le mie poche proteste, aveva pagato 'anello, dicendo di prenderlo come dimostrazione d'affetto da parte sua, anche se la cosa mi preoccupava parecchio.

Era noto che alla Dea dell'Amore piacesse ficcare il naso nelle mie questioni amorose.

Comunque non me ne badai e procedemmo spediti verso il castello...

N/A

Salve! Mi piace troppo questo capitolo, spero sia lo stesso per voi.

Ormai siamo a quota -3 parti alla fine: di queste, 2 saranno capitoli e 1 Epilogo!!!!

Quindi prepariamoci tutti spiritualmente alla fine del conto alla rovescia! 

-3 

All the love,

Rebecca.

Protectors.Where stories live. Discover now