Protectors.

23.

Percy P.O.V.
Se comprare l'anello mi era sembrato difficile, figurarsi farle la proposta.
La tanta cura che stavo mettendo nella sobria preparazione del piccolo evento, lo stress dell'immenenza, la paura di un possibile 'no' mi torturarono il sonno, la notte prima del grande giorno.
Mi svegliai nel cuore della notte; Annabeth dormiva placidamente al mio fianco, apparentemente nessun incubo tormentava il suo sonno , e questo mi rilassò già molto.
Mi alzai e aprii lentamente la finestra: una ventata di freddo gelo notturno invase la stanza e mi schiarì i pensieri.
Presi un paio di boccate d'aria fresca, osservando il sorriso di luna nel cielo limpido, anche se con poche stelle visibili.
Mi persi, per qualche secondo, o forse minuto, ad osservare la notte, prima di sentirmi chiamare
"Percy? Tutto bene?" La voce assonnata e calda di Annabeth giunse alle mie orecchie e d'istinto sorrisi.
"Certo" dissi rivolgendole un'occhiata, per poi chiudere la finestra e tornare sotto le coperte.
Mi guardò ancora una volta e mi fece un cenno d'assenso, per poi poggiare la sua testa sul mio petto.
Mi addormentai sentendo il ritmo del suo respiro, con la consapevolezza che domani sarebbe stato il giorno più importante della mia vita...
Annabeth P.O.V.
Un'ora di Divinazione equivaleva a un'ora di maledizioni, predizione e morte da parte di Sibilla Cooman.
Sicuramente Apollo aveva provato a dare un po del suo dono alla donna, nella speranza di fare del bene, ma il Dio non era proprio l'esempio adatto in fatto di questo genere di scelte.
Io, Hermione e Piper avevamo appena raccolto i libri e riposto le tazzine malefiche, e stavamo scendendo la miriade di scalini.
Era stata una giornata pesante e ciò che volevo, era andare a passare un piacevole venerdì pomeriggio in biblioteca, magari con Percy.
Neanche a farlo apposta, o forse si, un ragazzino, probabilmente del secondo anno, mi si avvicinò, con strana calma.
"Annabeth Chase vero?" Disse
"Sì dimmi pure, sono io" risposi
"Te lo manda Percy Jackson" mi disse, dandomi un foglio di pergamena, con un nastrino rosso a legarlo, per poi sparire tra la folla di studenti.
Gli occhi di Piper scintillarono come non mai, un misto di malizia e euforia, mentre mi incitava ad aprirlo.
Io srotolai la pergamena attenta.
Diceva:
Sapientona,
Recati nel posto che più ami nel castello, non appena riceverai questo messaggio.
Con amore
Percy
Mi stava praticamente invitando in biblioteca, e quella dava proprio l'idea di essere una piccola caccia al tesoro.
Lessi velocemente il contenuto del messaggio alle mie amiche e queste mi incitarono ad andare a questo misterioso appuntamento.
Subito scesi gli ultimi scalini e, forse urtando qualcuno per l'impazienza, arrivando a passo spedito alle porte della grande sala.
L'odore di pergamena e inchiostro mi inondò le narici, trasmettendomi una piacevole sensazione di pace.
Non sapevo cosa, o chi, cercare, ma quando vidi un piccolo rotolo con un nastrino rosso, lo presi.
Lo aprii e lessi nella mia mente:
Sapientona,
Hai trovato il secondo biglietto, non ne avevo dubbi.
Vai ora dove ci siamo rivisti per la prima volta, dopo la tua assenza che, seppur poca, fu opprimente.
Con amore
Percy
Ragionai su dove potesse essere questo luogo, ed arrivai alla conclusione che doveva per forza essere la Sala Grande.
Mi diressi verso di essa, e proprio ai piedi della porta di destra, trovai un altro rotolo infiocchettato.
Lo presi:
Sapientona,
Siamo quasi alla fine di queste piccola caccia. Spero ti piaccia il tesoro.
Ma prima vai dove i segreti sono stati svelati, dove troverai l'ultimo biglietto
Con amore
Percy
Andai senza pensarci troppo verso la Torre di Grifondoro, chiedendomi curiosa quale fosse il tesoro, e mentre aprivo la porta del mio dormitorio, del nostro dormitorio, mi guardai attorno. Andai verso il divano più grande, e proprio su di esso trovai l'ultimo pezzo.
Lessi:
Sapientona,
Finalmente stai per trovare il tuo tesoro.
Vieni da me, a piedi del salice del lago nero
Ti aspetto
Percy
Corsi. Non sapevo perché ma avevo deciso di correre, di correre da lui; fuori dal castello i piedi affondavano nella neve soffice, mentre a grandi falcate mi avvicinavo sempre di più a Percy.
Arrivai ai piedi del grande salice, che come sempre sembrò rendere tutto un po' più magico.
Poco distante da esso lo vidi: Percy, imbottito come un pinguino per la neve, un sorriso sornione sul volto e gli occhi verdi brillanti come smeraldi.
"Percy...'' Gli dissi con un grosso sorriso, portando le braccia al suo collo
"Aspetta, devo parlare io" disse lui e io lo guardai, un po' circospetta
"Ci siamo conosciuti quando eravamo piccoli semidei spaventati. Abbiamo provato a ucciderci tante volte -disse e io risi- Abbiamo combattuto. Ci siamo amati. Ci amiamo, ne sono certo. Annabeth..." disse ed io sorridevo, sorridevo a ogni parola.
Delicatamente tolse le mie braccia dal suo collo, e si inginocchiò nella neve.
Istintivamente portai le mani al viso, mentre piccole e dispettose lacrime lo solcavano ...
"Annabeth... fin'ora siamo sopravvissuti, ma ora voglio solo vivere. E voglio vivere con te. Annabeth Chase vuoi farmi il così grande onore di dimostrarti il mio amore. Annabeth, vuoi diventare mia moglie?" Disse lui, la voce quasi incrinata, le mani in avanti a mostrare un bellissimo anello di diamante.
"Sì Percy! Lo voglio più di ogni altra cosa al mondo!" Esclamai, tra le lacrime più belle che avessi mai versato.
Percy subito mise al mio dito l'anello e poi, senza nemmeno dargli modo di alzarsi, mi fiondai tra le sue braccia, facendoci rotolare entrambi per terra, io su di lui.
"Ti amo Percy Jackson" dissi
"Ti amo Annabeth Chase" disse.
Percy e io ci baciammo: ci baciammo a lungo nella neve, neve che bagnava i nostri vestiti e i nostri mantelli, neve che era stata testimone del più bello degli eventi, neve che continuava a cadere, sempre più fitta, su di noi e sul nostro amore.
Neve bianca come le pagine della nostra nuova vita che stavamo per scrivere...
N/A
Ma le lacrime ragazzi miei!!!
Spero davvero vi piaccia ♡
-2
All The love
Rebecca