Capitolo 6

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Trattengo il respiro incrociando le dita. L'ombra della sua mano si avvicina ancora di più all'orlo della tovaglia e io sto incrociando le dita fino a fermare la circolazione sanguigna.
-Brad! Ancora con quella troietta?!- sibila Molly, non so da dove, ma Brad toglie la mano e si allontana di qualche metro.
Sia lodato il cielo, penso e cerco di capire da dove vengono le voci, ma parte una canzone a tutto volume e le perdo. Aspetto qualche secondo e poi esco dal mio nascondiglio e mi passo le mani sul vestito per togliere eventuali pezzetti di erba o zolle di terra.
-Non sai che origliare è sbagliato?- dice una voce e io sobbalzo.
Mi giro e vedo un mio compagno di classe: quello che mi ha raccolto l'agenda il primo giorno. Divento rossa come un peperone e mi sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Ehm... io...-
-Tranquilla, non dirò a quel coglione che hai ascoltato le sue bugie- mi rassicura, portando una mano al mio viso.
Indietreggio un po' ma lui mi toglie un ciuffo d'erba dai capelli, vicino agli occhi.
-Non ti mangio mica- esclama ridendo.
-Scusa, sono un po' diffidente...- rispondo imbarazzata, e subito dopo mi schiaffeggio mentalmente.
Un po' diffidente? Ma cosa cazzo dico? Sorride e mi indica la pista da ballo.
-Balliamo, reginetta?-
Mi porto una mano alla testa e sento ancora quella corona sbrilluccicante in testa e annuisco stupidamente. Quel titolo mi imbarazza da morire, ma per tradizione devo tenere la tiara tutta la serata.
-Sono Holland- mi presento.
-Jake- risponde.
Lo osservo: ha un aspetto strano, quasi alieno. Nel senso, una bellezza ultraumana: il viso è spigoloso e gli occhi sono di un azzurro chiaro, come se avessero dimenticato di colorarli ancora un po', le labbra rosee, i capelli corvini, sistemati in un ciuffo del tutto naturale ed è alto quasi trenta centimetri in più di me. Un bellissimo ragazzo. Balliamo una canzone dopo l'altra, scambiandoci presentazioni e battute. Scopro che il suo colore preferito è il blu, ama il basket e il calcio, è nato a Washington e si è trasferito a New York per il lavoro di suo padre.
-Beh è stato un piacere conoscerti, ora devo cercare le mie amiche- dico smettendo di ballare.
-Se vuoi ti aiuto, da qua sopra vedo meglio- ridacchia e io lo imito.
Infatti sono piuttosto bassina, 1.60 precisa. Diciamo che non sono una gran bellezza: bassa e con curve diciamo... ridotte.
-Ehy!- faccio finta di essere offesa e gli tiro un pugno scherzoso sul petto e solo da quel piccolo movimento, sento i molteplici muscoli da sotto la maglia.
Vaghiamo per qualche minuto ma Katie, Mel e Delilah sembrano scomparse.
-Ci prendiamo qualcosa da bere?- propone poi.
Annuisco e prendo un altro bicchiere di tequila. Lui invece una vodka alla ciliegia.
-Voglio provare la vodka alla ciliegia, sembra buonissima. È uno dei pochi superalcolici che non ho mai assaggiato...- borbotto e lui mi porge il suo bicchiere.
-Se vuoi posso ordinarla, non è necessario che tu mi dia il tuo bicchiere- gli dico, ma lui mi tranquillizza e io lo prendo.
Appena butto giù il liquido la mia gola si infiamma ma mi resta in bocca il buon sapore.
-Un'altra- esclamo e subito, il barman me ne porge uno shot.
Essendo uno di quarta, dà alcol a tutti e non interessa che non abbia l'età per bere. Scolo il bicchiere poi ne prendo un altro. Anche Jake si lascia andare e cominciamo a bere liberamente. Dopo il sesto shot mi appoggio al banco dei drink, massaggiandomi le tempie.
-Balliamo?- domanda Jake e ci avviamo in pista.
Per poco non scivolo e ci mettiamo a ridere sguaiatamente. Siamo ubriachi, ma nessuno dei due ci fa troppo peso. Mettono una canzone lenta e lui mi mette le mani sui fianchi, sorreggendomi. Io appoggio la fronte al suo petto d'acciaio e seguo i suoi movimenti. Toglie una mano dalla mia vita e mi alza il mento, per riuscire a guardarlo. I suoi occhi trasparenti si avvicinano ai miei e le nostre labbra si toccano. La sua lingua sfiora la mia e presto si incontrano. Mi stacco di qualche centimetro e lo guardo.
-Come mai ci stiamo baciando?- dico tra un singhiozzo e l'altro, dovuto ai troppi drink.
-Mi piaci- dice velocemente poi si morde il labbro, come se non dovesse dirlo.
Gli porto un dito sulle labbra.
-Tanto domani non ci ricorderemo di nulla quindi...-
Non faccio in tempo a finire la frase che riattacca le sue labbra alle mie. Ci baciamo ancora, fino a quando si stacca bruscamente da me.
-Cosa cavolo...-
Vedo Jake a terra e Brad che brandisce il pugno per aria. Ci metto qualche secondo a focalizzare la scena: Brad ha dato un pugno a Jake mentre ci stavamo baciando.
-Cosa diavolo stai facendo?- sibilo a Brad.
-Cazzi miei- sbotta e se ne va.
Mi chino su Jake e lo aiuto ad alzarsi.
-Tutto bene?- sussurro e lui si pulisce con le nocche il labbro spaccato.
In quel momento si materializzano le mie amiche e mi trascinano via.
-Cosa è successo?- mi domanda Katie e io mi guardo indietro.
-Io e Jake ci stavamo baciando poi Brad è arrivato e...- biascico e mi massaggio la testa.
-Sei ubriaca?- Delilah si piazza davanti a me.
-Non lo so... ho bevuto qualche bicchiere...- borbotto.
-Beh è quasi l'una, direi di tornare a casa tua. No?- controbatte Mel e noi tutte annuiamo.
Saluto Jake, che è in mezzo ad alcuni suoi amici e poi mi allontano con le ragazze.

****

-Avete voglia di dormire voi?- sussurra Katie.
-Anche se sono mezza ubriaca no...- rispondo e Delilah si alza dal letto.
-Ci facciamo una cioccolata?- biascica Mel strofinandosi gli occhi.
-Sì dai!-
Katie batte le mani come una bambina a cui hanno appena regalato un sacchetto di caramelle e poi ride per la sua stessa espressione. È piuttosto strana. Ci alziamo dal letto matrimoniale e usciamo dalla mia camera per andare in cucina.
-Dove sono i pentolini?-
-E la cioccolata?-
-E la panna e lo zucchero?-
-Aspettate... i pentolini nel cassetto sotto, la cioccolata nella credenza in alto, la panna nel frigo e lo zucchero sul mobile- rispondo a tutte e tre e ci mettiamo all'opera.

****

-Mh.... è buonissima!-
-Già- concordo con Katie.
Delilah si è appropriata della panna e continua a sruzzarne un casino sulla sua tazza.
-Io ho... un po' di sonno- sbadiglia Mel e per risposta Delilah le spruzza un ricciolo di panna in faccia.
-Così ti svegli!-
Scoppiamo a ridere e Mel le lancia in viso un cuscino, mentre si pulisce con un tovagliolo con le ciliegie. Cominciamo a lanciarci cuscini per tutta la casa, stando attente a non spaccare qualche foto o soprammobile.
-Okay tregua!- urlo dal salotto.
Mel sbuca dalla lavanderia e Katie dalla stanza dei miei.
-E Delilah?- chiediamo in coro.
-Delilah?- chiamo ma non ottengo una risposta.
Andiamo verso la cucina e finiamo sotto una pioggia di pop corn.
-Delilah, cazzo!- gridiamo all'unisono mentre lei si piega dal ridere, così prendiamo un sacchetto di patatine e gliele lanciamo addosso.
-No, aspettate. Tregua davvero. Abbiamo combinato un casino...- borbotta Katie.
Mi guardo attorno: la mia amica ha perfettamente ragione. La casa è in condizioni terribili. Cuscini sparsi in giro, pop corn e patatine dappertutto e macchie di panna qua e là. Ci distribuiamo scope e spugne e cominciamo a pulire. Non so quanto tempo passa, ma i miei occhi cominciano a chiudersi da soli.
-Penso che abbiamo finito- dico strifinando l'ultima macchia dal pavimento.
-Cazzo, sono già le quattro- esclama Katie.
-Non so voi, ma io sto morendo di sonno!- dice Mel sorreggendosi al divano.
Andiamo in camera e ci mettiamo sotto le coperte: in quattro in un letto e basta è un po' scomodo ma il sonno ha la meglio su tutte e ci addormentiamo di botto.

****

Sobbalzo al suono della sveglia e le mie amiche si lamentano. Sono le nove e la mamma e Sophie saranno a casa entro un paio di ore. Mel cade dal letto e comincia a piagnucolare dal sonno. Andiamo in bagno e ci laviamo il viso per eliminare i residui di trucco.
-Vi va di uscire a fare colazione? Da Starbucks?-
Annuiamo tutte e usciamo. Nonostante sia ottobre inoltrato a New York fa ancora caldo perciò ci prendiamo quattro granite alla fragola.
Mi vibra il cellulare.
*****: me la pagherai per quello che è successo ieri sera
-Chi cavolo è?-
Katie controlla il numero e sbuffa.
-Molly-
-Molly? Perché dovrebbe essere arrabbiata con me?- domando sbigottita.
-Perché hai baciato e hai ballato con Brad- risponde Delilah guardandomi.
-E allora? Non ha mica detto che gli piaccio!- sbotto infastidita.
Tutte le mie amiche si guardando e poi bevono un sorso di granita.
-Allora?-
-Dal modo in cui ti guardava...-
-Per l'amor del cielo! Era ubriaco!- urlo mettendo le mani sui fianchi.
-Chi vuoi che ci creda?-
Sento inondarmi la maglietta e mi volto: Molly mi guarda soddisfatta e tiene in mano una bottiglietta d'acqua.
-Ti farò passare l'inferno troia!- grida e se ne va, seguita dal suo gruppetto di cheerleader, vesite in modo osceno come al solito.
-A quanto pare lei ci crede- borbotta Mel sorseggiando rumorosamente la sua granita rossa.

Not Again #Wattys2016 Donde viven las historias. Descúbrelo ahora