Capitolo 28

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Sbatto furente la porta di casa. Grido di rabbia.
-Holland! Cos'hai?-
-Nulla mamma! Non ho nulla!!-
Salgo in camera e getto a terra lo zaino. Non so perché sia così arrabbiata, non lo so proprio. Il mondo non gira attorno a me e le cose passano. Ingoio le mie pillole e mi sdraio sul letto. Prendo il cellulare. Digito velocemente sulla tastiera.
Aprono i dormitori a gennaio xx
Non aspetto nemmeno la risposta. Scendo dal letto e apro il salvadanaio. Prendo qualche banconota ed esco di corsa. Ignoro le lamentele della mamma sulla cosa che voglio fare e la liquido con una misera frase.
-Torno tra un paio di ore!-

****

Mi guardo allo specchio. Mi piaccio da morire. I piercing al naso poi, mi danno un'aria decisamente più sicura. Più tumblr. E ciò mi piace. Sorrido e pago. Esco e indosso il berretto. Fa decisamente molto freddo. Il giorno di Natale hanno persino messo neve. Ho visto la neve poche volte, a Los Angeles faceva decisamente troppo caldo perché nevicasse. La sciarpa troppo lunga vola in aria, precedendomi. I capelli anche. Guardo il telefono, sono le sei meno un quarto. Devo muovermi a tornare a casa, altrimenti mi sogno la pizza per cena. O mi sogno addirittura la cena. Entro in casa e vado a togliermi i jeans e la giacca. Mi cambio in una tuta che tengo solo quando non esco e scendo a mangiare.
-Oh mio Dio, Holland... stai benissimo- strilla la mamma baciandomi la fronte.
-Sembri un alieno!- ridacchia Sophie, ma penso che piacciano anche a lei.
Li raccolgo finalmente in una coda alta. Mi tiro interessata alcune ciocche azzurre. Mi piace questo colore. I miei capelli ora sono azzurri come il cielo. Non c'è più traccia del grigio monotono. Ora sono pieni di vivacità.
-Hai rimesso i piercing?- chiede poi accigliandosi.
-Sì, mamma. Ci stanno bene con questo colore- sdrammatizzo.
Assaggio la mia pizza al salame piccante e non faccio a meno di emettere un gemito.
-È squisita-
Sorride soddisfatta, anche se so che le ha comprate e non le ha fatte lei. Diciamo che la buona cucina e i cibi squisiti non sono proprio farina del suo sacco.
-Ah, Holland! Mi stavo dimenticando! È venuto a cercarti una persona. Quel ragazzo biondo con gli occhi azzurri, non era il tuo fidanzato? Beh, comunque ha chiesto di te...-
Quasi mi strozzo con il pezzo di pizza che ho morsicato.
-Sì, ma non penso che stiamo ancora insieme... non penso che funzioni- farfuglio facendo l'indifferente.
-Comunque la mamma ha detto che eri fuori e lui le ha chiesto di dirti che era passato- finisce di spiegare Sophie: -secondo me, per qualche strana ragione, è davvero preso da te-
La sua ultima affermazione la dice sussurrando, come se fosse un complimento che non vorrebbe dirmi. Scrollo le spalle e lascio il mio piatto vuoto sul lavandino.
-Vado in camera-
Comincio a salire le scale.
-Holland?-
-Cosa?-
-Non pensi di doverlo chiamare? Anche solo per cortesia?-
Ci penso su.
-No, mamma-
Volo nella mia stanza e tiro fuori il cellulare. C'è un messaggio che mi attira.
Stiamo facendo di tutto, sono contenta che tu mi abbia scritto xx
Chiudo i messaggi e controllo le notifiche di WhatsApp. Ci sono dei messaggi da Mike, da Katie e anche da Brad. Li ignoro tutti. Di sotto sento un gran trambusto. Deduco che le amiche di mia sorella siano arrivate, per andare tutte insieme al ballo della scuola.
Il ballo della scuola!!!
Naturalemente me ne sono completamente dimenticata. Guardo l'orario. Inizia fra un quarto d'ora. Beh, sono ancora in tempo. Cerco nell'armadio un vestito. Lo sguardo si ferma su quello blu notte, quello che ho messo alla mia prima festa nel Queens e della sera in cui mi ero drogata la prima volta. Sorvolo e ne trovo uno nero. Lo tiro fuori e lo indosso velocemente. Mi guardo allo specchio e indosso le scarpe con il tacco. Sono molto più alta. Il vestito è formato da una specie di corpetto che mi strizza il piccolo seno che mi ritrovo e una gonna che arriva poco sopra al ginocchio. I collant non li metto. Prendo il cellulare e infilo la bustina nella clutch nera. Chiamo un taxi e mi faccio accompagnare a scuola. La palestra è già piena. Appena entro sento la voce da oca di Molly, nonostante la musica alta. Mi guardo attorno e la vedo a una decina di metri da me, che fortuna. Lascio la borsetta in un armadietto nello spogliatoio femminile. Dato che non so con chi stare, mi avvio al tavolo dei drink. I miei occhi percorrono tutta la superficie. Non c'è una goccia di alcol. Sbuffo. Decido alla fine di prendere un bicchiere di acqua e lo sorseggio piano. Mi guardo in giro. Posso vedere da qui Katie e un ragazzo che ballano e Delilah che parla gesticolando a Mel. Mike sta limonando con una tipa dai capelli rossi con un vestito davvero orribile e Brad è fuori dal mio campo visivo.
-Ma guarda chi si vede! Con un colore di capelli nuovo!- mi urla una voce in un orecchio.
È così stridula che la riconsco subito. Mi volto verso di lei.
-Molly-
-Mi dispiace che non ci si alcol, per te sai- esclama con un sorriso beffardo, scuotendo lievemente le sue due bottiglie di birra piene che ha in mano.
Beve un sorso da una di quelle e io ho il tempo di giardare com'è vestita. Indossa un vestito a dir poco osceno. È corto e stretto. Anzi, cortissimo e strettissimo. È color prugna e la stringe come una salsiccia. Il suo seno è contenuto a stento dalla scollatura profonda. I capelli inoltre, lasciati sciolti sulle spalle, sono così lunghi da infilarsi dentro. Scuoto la testa, è impossibile come una persona possa vestirsi così solo per attirare qualcuno. Sento il bisogno di alleviare la tensione, così le strappo la bottiglia ancora piena di mano. La lascio lì e mi allontano. Esco dalla palestra e sorpasso lo stanzino dove ci sono tutti gli attrezzi per la ginnastica. Entro negli spogliatoi e la bevo tutta d'un fiato. La butto nel cestino, quando sento un rumore. La porta si apre e vi entra Brad.
-Holland-
Lo ignoro e sbatto l'anta dell'armadietto.
-Sei bellissima-
Alzo gli occhi al cielo e mi appoggio al muro. Seppure non tanto, l'alcol inizia a circolare nel mio corpo.
-Senti, mi dispiace per stamattina-
Mi tappo le orecchie con le mani.
-Non ti sto a sentire-
Mi lancia un'occhiata addolorata.
-Ti prego-
Lo guardo. E cedo. Ma non del tutto.
-Okay, ti dò cinque minuti-
Incrocio le braccia al petto.
-So che non dovrei essere così apprensivo e che non dovrei impicciarmi nei tuoi affari, Holland. Il fatto è che ti amo e voglio solo che tu stia bene e che tu stia con me, ovviamente. Vorrei che tu ti fidassi di me e che ti abbandonassi a me, quando hai un problema, hai una tentazione, vorrei che tu ne parlassi con me. Non che tu faccia cose sbagliate. Adesso, hai bevuto, lo sento, e vorrei tanto sapere il perché. Perché lo fai? Non ti basto?- chiede dolcemente.
Non so che rispondere. Sto zitta e riesco solo a guardarlo nei suoi occhi turchesi.
-Vorrei sapere cosa ti manca così farei di tutto per aiutarti. Senti Holland, io ti amo e so che probabilmente tu non sei ancora pronta, perché cazzo, anche io se avessi avuto un'adolescenza come la tua, ci metterei un po', però io ti aspetterò. Io sceglierò sempre te se tu sei disposta a scegliere me.-
Resto sbalordita dalla sua dichiarazione. Non ho parole da dire, così avvicino il mio viso al suo e lo bacio.

Spazio autrice
Ho "tribulato" per scrivere questo capitolo mamma mia!
Lo ho riscritto due volte perché le scene che avevo messo erano...
Inappropriate?
Sì, inappropriate alla loro situazione, così ho fatto qualche cambiamento.
Mi è tornato internet👐
Bacioni
Lussy🌸

Not Again #Wattys2016 Where stories live. Discover now