Capitolo 26

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Appena entro a casa, mamma mi sommerge di domande. Rispondo che è stato tutto bello e divertente e lei ci crede. Nel suo mondo ci sono ancora i fiori e gli arcobaleni. Mi dispiace che tutto potrebbe cambiare in poco tempo. Mi sento uno straccio, così faccio una lunga doccia, una doccia veramente lunga. Sophie è seduta sul mio letto al ritorno. Il cassetto del comodino è chiuso, perciò non ha trovato la bustina.
-Ehm... ciao?-
Le dò le spalle mentre tiro fuori la biancheria e i vestiti puliti.
-Ciao... senti sai ho bisogno di un tuo vestito-
-Perché? Vai ad una festa?-
-Grazie. Mi piace quello verde.-
-Vai ad una festa?- ripeto, cercando quel vestito.
-Il ballo di Natale-
-Okay... lo fare stasera?-
-No, lunedì sera... ora hai finito di rompere?- chiede sfacciatamente.
-Va bene... tieni-
Mi sorride e scappa fuori.

-Holland, vuoi della pasta?-
-No grazie, mangio il mio panino fuori. Vado in spiaggia- dico mostradolo.
-In spiaggia? È dicembre... e siamo nel Queens- mi guarda stranita.
-Che ci vuoi fare, è strana- controbatte Sophie, beccandosi un rimprovero da nostra madre.
-Ci voglio andare. Ho bisogno di stare un po' da sola-
-Tutto bene?-
-Tranquilla mamma. Sto bene-
Esco e non mi guardo più indietro. Infilo il mio tramezzino nella tasca della giacca di jeans e mi avvio in spiaggia. Appena ci arrivo, mi accorgo di aver dimenticato il cellulare a casa, forse mi è caduto sotto il letto. Il vento mi punge le ossa. È strano come io possa provare freddo oggi, mentre ieri sera giravo praticamente mezza nuda. Mi siedo sul solito muretto e addento il pane. Non ci metto molto a finirlo. È davvero piccolo. Trovo una caramella alla menta nell'altra tasca del giacchetto. La metto in bocca subito. L'aroma forte mi brucia in gola. Mi levo le scarpe, ci infilo dentro le calze e le prendo in mano. Immergo i piedi in acqua fino alle caviglie e passeggio un po'. Le nuvole scure, all'orizzonte, indicano una cosa sola: probabilmente pioverà, prima di sera. Sento un fischio, ma non mi fermo. È improbabile che stiano chiamando me, anche se sulla spiaggia non c'è nessuno. Continuo a camminare. Sento un altro fischio. Mi dà abbastanza fastidio, se chiunque lo faccia, fischia nuovamente giuro che mi giro e gli urlo qualcosa.
-Holland! Ti vuoi fermare dannazione?-
Mi fermo.
-Brad...-
Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi, così resto voltata di spalle e guardo il cielo davanti a me. Quando lo sento al mio fianco, riprendo a camminare, più lentamente stavolta. Non voglio parlargli. Non voglio sentire cos'ha da dire.
-Ma ti vuoi fermare??-
Mi prende per un braccio. Spazientita, sbuffo rumorosamente.
-Cosa c'è?-
-Dobbiamo parlare, non trovi?-
Dimeno il braccio, per liberarmi dalla sua presa.
-No. Non c'è niente da dire.- dico scorbuticamente.
Riprendo a passeggiare, più velocemente di prima. La brezza fa volare i miei capelli grigi, lisci e profumati dopo lo shampoo. Sento prendermi di nuovo il braccio. Mi volto, indispettita.
-Che palle! Cosa cazzo...-
Prima di finire la frase, ho già le sue labbra sulle mie. La sua lingua entra dolcemente nella mia bocca. Le mie dita passano in mezzo ai suoi capelli biondi. Li strattono dolcemente.
-Non fare cazzate, Holland- sussurra tra un bacio e l'altro.
Con le mani, infilggo una lieve pressione sulle sue spalle, così da poterlo staccare dal mio viso.
-Cosa stai facendo?-
Mi sembra confuso.
-Cosa? In che senso cosa sto facendo? È un reato baciarti?-
Siamo oramai seduti sulla sabbia asciutta.
-Perché? Ieri sera pensavo che fossi così incazzato da non potermi vedere, e i giorni passati non mi hai cagata di striscio. Non puoi fare così, cazzo-
-Senti... è vero, ero incazzato... cioè, lo sono ancora, e molto. I giorni passati ho fatto solo un gran casino: ero sconvolto dalla tua storia e non ho pensato a te. Riflettevo su cosa avrei dovuto fare e non m'importava cosa stavi passando, pensavo solo a me stesso. Solo che, mi manchi troppo e non posso fare a meno di dimostrartelo...-
Le lacrime stanno già uscendo dai miei occhi.
-Cosa c'è, Holland?-
-Sei tu... così mi confondi- ammetto asciugandole.
-Cosa posso fare per te?- mi chiede stringendomi le mani.
-Nulla...- dico spostando lo sguardo dai suoi occhi: -nessuno può farci nulla-
-Va bene, rispetto il fatto che solo tu puoi risolvere questa situazione. Ma io posso e voglio darti una prova del mio amore, dell'amore che provo per te-
Lo vedo guardarsi in giro. Lo guardo per capire meglio cosa vuol fare. Con delicatezza mi toglie la giacca di jeans. E da lì è tutto chiaro. Non ci mettiamo molto a spogliarci a vicenda e in pochi secondi stiamo facendo l'amore sulla spiaggia.

-Eccoti-
Prendo la giacca di jeans e la indosso. Ho ancora i brividi. Mi appoggio al petto di Brad, lui mi stringe le spalle con un braccio.
-Hai freddo?-
-Un po'- dico baciandolo.
-Vieni-
Si tira su e mi porge la mano. Mi alzo e pulisco i vestiti dalla sabbia.
-Dove andiamo?-
-Che ne dici di venire... ahm... a casa mia? Ci guardiamo un film e mangiamo qualcosa?-
-Mmmh... aggiudicato-
Ridiamo. Poi lo bacio.
-Aspetta a baciarmi! Siamo in strada, quando arriviamo a casa ricambio- sussurra al mio orecchio.
Mi prende per mano e arriviamo in poco tempo a casa sua. Appena entro, sento un piacevole caldo.
-Ci cambiamo in qualcosa di più comodo?-
Annuisco e lo seguo in camera. Brad tira fuori dal guardaroba una maglietta e un paio di pantaloncini da basket e una felpa enorme. Ovviamente mi invita a restare in felpa e mutandine. Dato che restiamo in camera e guardiamo qualcosa sul pc, accetto senza vergogna.
-Cosa guardiamo?-
-Mmmh... film horror o commedia?-
-Se non ti spaventi troppo, un horror- lo prendo in giro.
Mi abbraccia. Mi bacia.
-Guardiamo il film o stiamo qua a sbaciucchiarci tutto il tempo?- mi piace punzecchiarlo.
-Okay, okay- alza le mani in segno di resa e fa partire il film.
Quando finisce, e per fortuna aggiungo, sono le cinque e mezza. Ci guardiamo anche qualche puntata di una vecchia serie tv, così che quando Brad spegne il laptop, sono le sette e ventitré.
-Hai fame?-
-E se cuciniamo qualcosa?- suggerisco.
-E se mangiamo cinese? O giapponese, come preferisci-
-Mmh... che ne dici di un po' di sushi? È da tanto che non lo mangio...-
-Okay, ce lo facciamo consegnare a casa. Non voglio sprecare nemmeno un secondo di questa giornata-
-Esagerato! Prestami il cellulare poi-
Mi bacia la fronte e scende in cucina. Pochi minuti dopo scendo anche io e prendo in mano il suo telefono. Digito il numero di mia mamma e la chiamo.
-Sì?-
-Mamma!-
-Holland! Dov'eri finita?-
-Ero in spiaggia, poi ho incontrato Brad e sono rimasta a casa sua a guardare un film. Posso restare a dormire qua?-
-Okay, fa attenzione-
La nostra conversazione finisce in fretta. Attacco e poggio il telefono sul tavolo. Tiro fuori dalla cassapanche due tovagliette e apparecchio.
-Brad... e Jake?-
La testa del mio ragazzo spunta dallo stipite della porta che collega la cucina con il salotto.
-Boh, è molto spesso dai suoi amici e i miei lavorano praticamente in continuazione-
Il campanello suona. Brad va a ritirare e pagare la cena dato che io sono ancora abbastanza svestita per qualsiasi fattorino, a detta sua. Metto i piccoli contenitori sul tavolo.
-Tranquilla, nessuno ci disturberà-
Non abbiamo il problema che il cibo si freddi, così mi lascio portare in qualsiasi stanza. Che sia sul divano, sul tappeto, davanti al caminetto, in bagno, in camera sua, l'importante è fare l'amore con lui.

Spazio autrice
Sì, sì, sì...
Lo so, lo so!!
Non sono una cima a scrivere scene romantiche, ma ci si deve accontentare di cosa passa il convento!
Mancano pochi giorni!
Non vedo l'ora di poter schiacciare il pulsante "connettività dati" e controllare le notifiche di WhatsApp, Instagram o Google+, senza usare il wi-fi.
Scommetto che non mi avrà cercata nessuno😂
Bacioni
Lussy🌸

Not Again #Wattys2016 Where stories live. Discover now