Capitolo 37

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Affondo il cucchiaio nel barattolo, trovandolo vuoto. Ho anche finito il gelato. La povera ragazza che c'è alla tele sta gridando da un quarto d'ora, tentando di scappare dalla creatura paranormale che la sta inseguendo. Cambio canale e trovo un film su Romeo e Giulietta appena iniziato. Lascio su quello e stringo il cuscino che ho al mio fianco. Mi ritrovo a ridere nel momento in cui Romeo muore e alzare gli occhi al cielo quando Giulietta si suicida. Che storia irreale. Ma davvero irreale, non solo perché è tratta da un libro, ma proprio perché le dinamiche sono troppo improbabili. Faccio zapping e lascio sul canale musicale. Appoggio la guancia sul bracciolo del divano e chiudo gli occhi. Sento ancora sugli zigomi il residuo dell'eyeliner colato. Faccio spallucce, non me ne può importare di meno. Il sonno tarda ad arrivare, ma mi coglie a sorpresa proprio quando penso che dovrò restare sveglia tutta la notte.

****

-Holland!-
Sento una mano scrollarmi la spalla.
-Cos... eh?-
Sento la lingua impastata per il sonno e la musica in sottofondo.
-Mamma? Ma come mai... che ore sono?- chiede massaggiandomi la nuca.
-Sono le due di notte, Holland. Cosa ci fai qui sul divano? Hai pianto? E Brad? È già andato via?- mi tempesta di domande mentre mi toglie con un fazzoletto il trucco.
-Mi sono addormentata- blatero.
-Hai pianto? Perché?-
-Brad e io non stiamo più insieme- sputo senza girarci attorno.
-Come? Eravate così... stavate così bene!-
Mi alzo e mi avvio verso le scale.
-Sì, prima che mi tradisse però-
Salgo e mi infilo sotto il piumone, ancora vestita. Non ho affatto voglia di svestirmi. Mi rannicchio e cingo con le braccia le mie ginocchia. La treccia è ancora fatta, la slegherò domattina. Il sonno, adesso, non sembra arrivare, perciò mi alzo e prendo un libro.

****

Ignoro un'altra volta la chiamata di Brad. Sarà oramai la quarta stamattina. Forse dovrebbe capire che non voglio parlargli e di smetterla di rompermi il cazzo con le sue chiamate. Purtroppo non ci arriva da solo e continua a chiamare. Sono tentata dal rispondere e urlargli addosso che vada a fottersi, ma l'indifferenza è decisamente migliore della rabbia. Perciò metto in silenzioso e lo cancello dalla mia testa. L'equazione non mi risulta ancora, quindi butto a terra il libro e mi massaggio le tempie. La mia mente è piena di pensieri, ognuno che viaggia per conto proprio. Salgo in camera e mi infilo un giubbotto. Prendo la bustina dal cassetto e la metto in tasca.
-Esco!- urlo alla mamma, che si sta facendo una doccia.
Il vento freddo mi sbatte in faccia ed essere senza Brad che mi stringe tra le sue braccia, mi fa sentire davvero sola. Mi avvio in spiaggia. Non c'è nessuno, così mi sdraio su uno scoglio. Ne scelgo uno appartato, e senza neve sopra. È coperto dagli altri, quindi non c'è il rischio che qualcuno mi veda e che mi disturbi. Raccolgo i miei capelli volanti in una coda di cavallo alta e appoggio la testa sulla roccia. Ho lasciato il cellulare a casa, per non avere nessun seccatore dietro. Metto lo specchietto in una rientranza della roccia e ci verso poca polvere bianca. Ne resta ancora un po', ma forse per farmi sballare a Capodanno è anche troppo poca. Inspiro quei pochi granelli e mi sdraio di nuovo. La testa mi pulsa e posso sentire il battito del mio cuore nelle orecchie. Il rumore del vento e quello dell'acqua che si scontra contro le rocce cominciano a mischiarsi fino a comporne uno singolo. Sento come se il cervello stesse per esplodermi. I colori del cielo si mescolano con l'acqua limpida e io alzo la mano per toccarli. Lo stomaco comincia a fare capriole, così riesco a spostarmi verso il bordo dello scoglio per vomitare. Mi lavo la bocca con l'acqua salata e senza accorgermene, inizio a piangere. Al mio fianco ora, si è seduta una persona. Penso pure di sentirne il profumo.
-Mi ha tradita...-
Riapro il discorso senza nemmeno volerlo. Vedo che la sua mano si poggia sulla mia spalla, anche se non la sento. Vorrebbe abbracciarmi, ma scompare e ricompare costantemente.
-Baylee, resta con me- piangnucolo scendendo dallo scoglio e rincorrendola sulla sabbia.
Barcollo a destra e a manca e presto le gambe cedono, facendomi cadere a terra in ginocchio. I miei occhi espellono così tanta acqua... non capisco, non dovrebbe esaurirsi il serbatoio delle lacrime? Invece, ad ogni lacrima che penso sia l'ultima, ne segue un'altra, e un'altra ancora. Mi guardo intorno, sono di nuovo sola. Forse Baylee è corsa via, o forse non c'è mai stata qui. Qui, sulla spiaggia o addirittura a New York. Comincio a prendere in mano un pugno di sabbia. Apro il palmo e ci soffio sopra, facendola volare lontano. Presto tocco quella bagnata, che non vola. Mi dispiace quasi per questa sabbia, nulla la differenzia da quella asciutta, solo che questa non riesce a spiccare il volo. Non se ne andrà mai via da questo posto. Così uguale e così diversa dall'altra.
-Holland?-
Il mio viso rigato si volta verso una voce. È un ragazzo, ma non lo riconosco.
-Ci sei, Holland?-
Si siede vicino a me e mi cinge le spalle con un braccio. Gioco con i suoi capelli senza guardarlo in faccia. Mi piacciono. Mi piacciono molto i suoi capelli, purtroppo i colori si mischiano e io non capisco di che colore siano. Sembrano a quadretti rossi e neri. Ah, no. Forse è la sua camicia ad essere rossa e nera. Gli occhi sono di una dimensione innaturale e occupano quasi tutto il viso.
-Non mi riconsci?-
-Sei... una persona- blatero guardando l'anello di metallo al suo dito.
È grosso e ha dei disegni circolari su tutta la superficie.
-Cos'hai? Sei ubriaca?- chiede di nuovo.
-Noooo!- piagnucolo alzandomi.
Le vertigini mi colgono e io cerco a qualcosa su cui aggrapparmi. Il ragazzo mi prende in braccio e io comincio ad indicare le nuvole, sorridendo come un'idiota.
-Ti porto a casa mia-
-Eh? Ah... sì... okay- balbetto buttando la testa e i capelli all'indietro.
-Stai bene tinta così- dice caricandomi sul sedile della macchina.
-Anche la tua maglia è rossa- blatero, guardandomi le unghie.
-Ahm... sì, certo...-
Lo vedo grattarsi la nuca.
-Io ti ho già visto!- urlo tutto d'un tratto.
-Sì, Holland... alla festa sulla spiaggia, non ti ricordi?-
Le immagini confuse di quella sera ripercorrono la mia mente. Sento le palpebre chiudersi.
-Beck?-
Non riesco a sentire la sua risposta perché sono già caduta in un sonno profondo.

Spazio autrice
Se non si è capito, ho deciso di allungare un po' la fine del libro, aggiungendo qualche capitolo e soprattutto qualche personaggio che avevo lasciato indietro.
Bacioni
Lussy🌸

Not Again #Wattys2016 Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin