Capitolo 27

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Il lunedì mattina sono davvero di cattivo umore, anche se è l'ultimo giorno di scuola. Specie se ci si mette anche la prof di inglese, alla prima ora, a rompere il cazzo con i test pre-vacanze Natalizie. Manca davvero poco al Natale. Quattro giorni. I giorni di scuola, e di inferno aggiungerei, stanno passando in fretta. A gennaio poi, riaprono i dormitori, così starò con le mie amiche praticamente sempre. Alla mamma non va ancora giù il fatto che io stia in un dormitorio, dato che abito a venti minuti dalla scuola, ma è un progetto che l'istituto sta tirando avanti da un bel pezzo, quindi, perché non provarci?
-Herris! Non penso che scriverai qualcosa se guardi fuori dalla finestra!- mi richiama la professoressa.
Alzo gli occhi al cielo e prendo in mano la biro. Brad mi punzecchia dal banco dietro. Gli lancio un'occhiataccia, poi un sorriso. Completo velocemente la parte a crocette, più lentamente invece, quella delle risposte aperte.
-Ragazzi, restituitemi i test. Saprete gli esiti a gennaio. Buone vacanze, rilassatevi- dice ritirando le verifiche.
Alcuni studenti la mandano a quel paese. Come potremmo mai rilassarci con tutti i compiti che ha dato?
-A cosa pensavi?- mi chiede il mio ragazzo mentre usciamo dalla classe.
Jake ci passa davanti, non mi calcola più. Ma a me sta bene, preferisco rinunciare a lui che al mio ragazzo.
-Alle vacanze. Cioè, manca davvero poco al Natale e a gennaio riapriranno dopo secoli i dormitori! Ti avrò sempre vicino- sorrido.
-Anche io non vedo l'ora piccola-
-Piccola?! Ma se sono nata prima di te!-
Alza le mani in segno di resa.
-Stavolta hai vinto te-
Mi bacia. Sentiamo un colpo di tosse.
-Brad, la verifica di geografia-
Andrew ne fa un altro, mi saluta con un sorriso e continua a camminare.
-Andrew ha ragione, devo andare. Ci vediamo dopo- sussurra lasciandomi un bacio delicato come una piuma sulla fronte.
Sorrido come un'ebete e mi stringo nel mio maglione. Un caldo si allarga nel mio petto, tanto da non farmi sentire la bassa temperatura del Queens. Già, devo ancora abituarmici. Katie mi passa davanti con un'espressione che mi fa quasi paura.
-Katie...- la fermo.
-Ciao...-
C'è un po' di imbarazzo.
-Senti... mi dispiace molto. Non ero in me- farfuglio torturando con le dita la lana dell'indumento che indosso.
-Non è vero... sencondo me eri in te. Nel senso, eri te stessa. Io penso che questa facciata-
Mi indica.
-... sia una specie di maschera. Penso che la vera Holland sia quella di Los Angeles. Mi dispiace-
Aggrotto le sopracciglia, mi ha appena detto che sono un mostro? La guardo confusa, pensavo che fosse comunque una mia amica.
-Senti, mi sento in dovere di dirti che non ero consapevole di nulla e che non vi avrei fatto niente di male... è stato tutto uno stupido sbaglio e mi disp...-
-Holland-
Mi interrompe.
-Cosa?-
-Devo andare, Delilah mi aspetta-
La guardo andarsene via. Alla fine del corridoio noto le mie ex amiche. Mi guardano tutt'e due male. Appena Katie si avvicina, mi pare che la stiano sommergendo di domande. Mi volto ed entro in bagno. Faccio scorrere un po' di acqua fresca sui polsi e appoggio la fronte sul piccolo pezzo di specchio. Mi guardo. Sono così cambiata? La mia espressione sembra così riposata, anche se so che non è esattamente così. Sembro triste. Lo sono? Mi guardo il naso, i piccoli fori sono ancora aperti. Frugo nello zaino. Nella tasca piccola ho ancora il beauty. Dentro c'è tutto il necessario per il trucco e anche ho un paio di gioielli. Tra gli orecchini trovo i due piccoli cerchietti. Li indosso e sorrido al mio riflesso. Sto ancora bene con i piercing. Il mio preferito tra i due resta sempre il septum. Il nostril mi piace un po' meno. Volevo farmeli anche alla bocca, ma non ho avutp il tempo. Scompiglio i miei capelli. Se non conto gli occhi sani e tristi o il vestiario, sembro quella di anni fa. È possibile che sia ancora qui quella ragazza? Che si nasconda ed esca qualche volta? Pensavo di essermene liberata, ma forse mi sbagliavo. Prendo un respiro profondo ed esco. Quella ragazzina deve uscire. Di nuovo. Entro in classe e ci lascio fuori tutti i miei pensieri.

****

-Holland??-
-Già, hai indovinato- dico sarcasticamente senza levare gli occhi dalle nuvolette bianche che escono dalla mia bocca.
-Cosa... stai facendo?-
Alzo gli occhi al cielo. Guardo Mel. Mi accorgo che non è da sola. Ci sono anche Katie, Delilah e persino Mike. Cos'è? Una rimpatriata di gruppo?
-Sei stupida? Cosa pensi che stia facendo?-
Mi guardano stranite. Sono acida? Naah.
-Non trattarla così!- sibila Katie.
Continuo a fumare la mia sigaretta. È da così tanto che non lo facevo!
-Credo che tu ci debba delle spiegazioni. Sia per ciò che è successo l'altra sera, ma anche per cosa stai facendo adesso! Cosa diavolo ti passa in testa?-
-Uhm... allora, cara Delilah... vuoi delle spiegazioni? Chiedile a Katie. Ah, no, giusto. Non mi ha lasciato spiegare. Mi ha solo puntato il dito contro. Che ne dici di chiederle cosa stavo dicendo? Non ho tempo da perdere. Statemi alla larga.-
Mike mi guarda male.
-Tutti- aggiungo come se non fosse già ovvio.
Getto il mozzicone per terra e lo pesto con le Converse. Poi mi giro senza salutarli e li lascio lì come degli idioti, a guardarsi confusi. Appena vedo il mio ragazzo, gli corro incontro.
-Brad!-
-Piccola-
-Ancora con piccola?- sbotto con una risata.
Mi bacia. Poi si stacca inspiegabilmente. O forse lo so, il perché.
-Hai... hai fumato?-
Alzo le spalle.
-Forse sì, forse no-
-Ti ricordi cosa ti ha detto il medico? Non devi né bere, né fumare, né drogarti. E devi prendere le tue medicine. Nella dose giusta. Te lo ricordi?-
Mi sta leggermente irritando. È solo una cazzo di sigaretta.
-Forse sì, forse no-
Poggia le mani sulle mie spalle.
-Cosa stai facendo? Non sai che ti rovini, così?-
-E allora?-
Sono scocciata dal suo tono paterno. Non è mio padre.
-Se avessi voluto qualcuno che mi dice cosa fare e cosa no, non pensi che avrei chiesto al mio caro paparino di restare e stare sempre con me? Non ho bisogno di una guida, di una guardia. Tu sei il mio ragazzo, non di certo mio fratello.-
-Cosa ti sta succendendo Holland... io non ti capisco... va tutto bene, perché rovinare tutto?-
Cooosa?
-Rovinare tutto?!- ripeto incredula.
-Sì! Perché stiamo litigando adesso? Perché stai fumando, ti sei drogata e solo due sere fa eri così ubriaca da non riuscire a stare in piedi!-
Sto perdendo le staffe. Non so quanto potrò resistere ancora.
-Io sto rovinando tutto?!-
Sembro un disco rotto.
-Se continui a fumare o a ridurti in stati indecenti giuro che ti lascio-
Non ce la faccio più. Non riesco a chiudere la mia boccaccia. Uno scatto di rabbia mi investe.
-Ma vaffanculo!-
Corro via. Lo sento urlare dietro di me.
-Aspetta! Io ti amo!-
Ma io sono troppo egoista ed orgogliosa per fermarmi.

Spazio autrice
Uff....
Che fatica.
Ovviamente io non posso lasciare che le cose filino liscio, no?
Devo sempre rovinare tutto, io.
Ma le cose vanno così.
Dev'esserci qualcosa verso la fine del libro che scombussola tutto.
Eh già, ho detto verso la fine del libro, ma ci saranno ancora circa una decina di capitoli prima che io lo termini.
Non spoilero nulla, anzi, vado a guardarmi qualche video su YouTube.
Ci si sente🎀
Bacioni
Lussy🌸

Not Again #Wattys2016 Where stories live. Discover now