Capitolo 7

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Un rumore mi sveglia.
Ci metto un po' a capire che viene dalla finestra.
Mi alzo e vado a vedere.
Qualcuno sta tirando qualcosa contro il vetro. Sembrano sassolini.

Apro la finestra e mi affaccio.
Giù c'è Daniel.
Mi fa segno di scendere.

Sono in camicia da notte e non ho ancora fatto colazione.
Mi cambio velocemente e scendo in sala da pranzo. Se non andassi a fare colazione, mamma si insospettirebbe.

Genoveffa sta già facendo colazione con nostra madre. Mangia sempre poco, per mantenere la linea. È sempre stata vanitosa.

<Cosa farete oggi?> chiede la mamma.

<Io ho assoluto bisogno di un abito nuovo!> dice Genoveffa.

<Che splendida idea, tesoro! Oggi, allora, andremo in città a fare acquisti! Anastasia, vieni con noi?> dice mamma.

Devo inventarmi una scusa per restare a casa. Un po' perché Daniel mi aspetta in giardino  e un po' per evitarmi questa tortura. Ogni volta che vado a fare acquisti con loro, criticano me, i miei gusti e il mio fisico.

<Preferirei continuare a leggere il mio libro. Voglio vedere come finirà! Non vi dispiace se non vengo con voi, vero?> dico, inventandomi una scusa.

<Stai sempre a leggere. Sempre dietro un libro. Se vai avanti così, non troverai mai marito! Guarda tua sorella! Lei sì che si sposerà. Farà un matrimonio da vera regina! Anzi, un giorno potrebbe diventarlo veramente!>

Guardo mia sorella. Sì, è vero. È molto bella, ma è anche molto stupida. Magari un giorno farà veramente un matrimonio molto vantaggioso.
Ma a me non interessa. Io non voglio sposarmi solo per avere un titolo, soldi, abiti e castelli.
Io mi sposerò solo per amore.

Genoveffa e mamma si alzano dal tavolo, dirette alla carrozza. Sento ancora mamma lamentarsi e chiedere che male abbia mai fatto per avere una figlia come me.

Finisco di fare colazione e, appena sento la carrozza allontanarsi, vado a cercare Daniel.

Lo trovo, ovviamente, in giardino a lavorare. Viene tutti i giorni a dare una mano al padre, ormai anziano.

Lo osservo da lontano, mentre cura un cespuglio di rose.
Ha sedici anni, come me. È più alto di me, anche se non ci vuole molto visto che sono bassa. Ha folti capelli castani, leggermente lunghi.
Abbiamo un carattere molto simile, infatti capita spesso che uno finisca le frasi dell'altro.

Si gira per prendere degli attrezzi e mi vede.

<Era ora! Hai dormito fino a tardi, eh?> dice, prendendomi in giro.

<Forse avrei dormito anche di più se qualcuno non avesse cercato di rompermi la finestra?> gli rispondo prendendolo in giro anch'io.

<Se ti fossi svegliata presto, non avrei avuto bisogno di svegliarti io.>

Gli faccio la linguaccia e lui la fa a me.
Scoppiamo a ridere.

Lo aiuto a trapiantare dei fiori e con altri lavori in giardino.
Adoro stare qui.
Da quel giorno di dieci anni fa, il mio fiore preferito è diventato la margherita. Ogni volta che ne vedo una, non posso fare a meno di sorridere.

Lavoriamo fino all'ora di pranzo.
Sara arriva con un cestino pieno di leccornie. Sa che quando non ci sono mia sorella e mia madre, preferisco mangiare in giardino con Daniel.
È così bello fare un picnic in giardino.

La ringrazio, prendo il cestino e comincio a sistemare.
Prendo la coperta e la metto sul prato.

Mi inginocchio e apro il cestino.
Ci sono tante prelibatezze!
Le sistemo sulla coperta dove siamo seduti e mangiamo.

Quando si avvicinano degli uccellini gli diamo da mangiare un po' di pane.

Io e Daniel ci conosciamo così bene che, anche se passiamo il pranzo senza parlare, non ci sentiamo in imbarazzo.

Guardo ancora nel cestino per vedere se c'è ancora qualcosa. Che brava, Sara! Ha messo nel cestino anche il mio libro preferito. Sa che l'ho letto molte volte, ma non mi stanca mai! Daniel, poi, non ne poteva più di sentirmi parlare di questo libro, che alla fine mi ha chiesto di leggerglielo!

Siamo arrivati alla parte che preferisco. Quella in cui la protagonista si rende conto di essere innamorata del cavaliere.

Prendo il libro, lo apro dove ho messo un nastrino per tenere il segno e comincio a leggere.

<"Danielle non era mai stata innamorata. Non sapeva cosa si provava. Aveva solo sentito parlarne dalle sue amiche. Era vero che l'amore ti faceva battere forte il cuore? Che non ti faceva pensare lucidamente? Era vero che quando pensavi alla persona di cui eri innamorata ti brillavano gli occhi?

Danielle questo non lo sapeva.
Era sempre stata una ragazza indipendente. Ma da quando aveva incontrato Alexander tutto era cambiato.

Quando era accanto a lui, diventava goffa. Cominciava a balbettare e faceva fatica a dire anche le frasi più semplici.

Durante la giornata, capitava che i suoi pensieri fossero rivolti a lui.

Forse era veramente innamorata. E ora? Cosa doveva fare? Doveva confessarglielo?
Se l'avesse fatto e non fosse stato un amore corrisposto? Forse avrebbe perso un amico.
Ma ora che aveva capito di essere innamorata, non poteva più tenerlo per sé.

In fondo 'l'amore deve tutto osare quando ha tutto da temere'".>

Appena finisco di leggere, Daniel mi bacia.

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Ciao a tutti!
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P.S. "L'amore deve tutto osare quando ha tutto da temere" è una citazione di Kahlil Gibran che ho trovato su internet 😊

La sorellastra di CenerentolaDonde viven las historias. Descúbrelo ahora