Epilogo

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Com'è ormai risaputo da tutto il mondo - data l'importanza di queste nozze - il Principe Liam Matthews Kingston ed Ella Foster si sono sposati. Al matrimonio sono stati invitati tutti i nobili del regno e anche molti dei regni vicini. È stata una cerimonia in pompa magna, come ci si aspetterebbe da delle nozze reali, anche se Ella avrebbe preferito una cosa più semplice. Io ero presente e sono stata felicissima di poter essere al fianco di mia sorella in questo giorno così importante. Lei era molto agitata, come tutte le spose, ma non vedeva l'ora di sposare il suo vero amore e iniziare una splendida vita insieme a lui.

Anche Genoveffa si è sposata. Con un Duca, il Duca Derek Gordon Lennox. È un bel ragazzo che le ha promesso ricchezze, un titolo, castelli... e lei ha accettato. Dopo le nozze ha avuto però una brutta sorpresa. Il marito ha sì un titolo, ma niente denaro. Cioè l'aveva, ma l'ha giocato e l'ha perso a carte. Quindi Genoveffa, che pensava di sposare un nobile ricco, non ha ottenuto quello che più desiderava e si consolerà facendo shopping con soldi che non ha e così accrescerà sempre di più i debiti del marito.

Il Principe non ha gradito affatto che mia madre gli abbia mentito nascondendole la presenza di Ella in casa e men che meno quando è venuto a sapere come veniva trattata Ella. Ha così deciso di condannarla allo stesso trattamento: lavorerà per tutta la vita al castello a fare le faccende più umili.

Anche il Conte Enrico Leanti La Rosa e Robyn si sono sposati e sono molto felici insieme.

E io? Vi starete chiedendo cosa sia successo a me. Se mi sono sposata, ma soprattutto se ho più rivisto Daniel.

Beh, grazie all'intervento della Principessa Ella, posso dirvi di sì!

A quanto dice lei, il giardino del castello aveva bisogno assolutamente di un nuovo giardiniere e ha chiamato a corte Daniel. In realtà ha provato anche a dargli un titolo nobiliare, ma lui non ha voluto.

II nostro ricongiungimento è stato molto romantico e inaspettato.


Qualche tempo prima


<Anastasia> mi chiama Ella.

<Sì, Altezza?> rispondo, facendole un plateale inchino.

<Dai, smettila> dice lei, ridendo. <Non voglio che i servitori mi chiamino così, figuriamoci se lo faccio fare a mia sorella.>

<Sì, Altezza> insisto, scherzando.

Lei ridendo alza gli occhi al cielo.

<Comunque, potresti farmi un favore?>

<Certo, tutto quello che desidera.>

<Dai, smettila. Sii seria. Potresti andarmi a prendere altri fiori nella serra? Questi sono ormai appassiti> dice, toccando delicatamente i fiori di uno dei tanti vasi del castello.

<Ma non hai dei servitori per cambiare i fiori?>

<Sì, ma preferisco farlo io. Allora, potresti andare a prendermeli? Sei tu l'esperta dei fiori. Mi fido del tuo gusto.>

<Va bene> le rispondo.

Mi incammino verso la porta, ma prima di uscire, mi giro verso di lei e, facendole un altro plateale inchino, aggiungo: <Sua Altezza.>

Esco dalla stanza ridendo, attraverso diversi corridoi e poi finalmente arrivo alla porta che da sul giardino privato del castello. Esco fuori e non posso fare a meno di ammirare quello che mi circonda. Il prato è perfettamente rasato ed è talmente grande che non vedo dove finisca. In un angolino c'è un gazebo che tiene all'ombra un tavolino e dei divanetti.

Abbasso lo sguardo per scendere i pochi scalini che mi porteranno sull'erba verde e il mio sguardo viene catturato da un margheritina.

Strano. Cosa ci fa una margherita sugli scalini?

Mi chino e la raccolgo. Scendo i gradini e mi incammino verso la serra. Dopo qualche passo, noto un'altra margherita sull'acciottolato dove sto camminando. E un po' più avanti un'altra e un'altra ancora. Le seguo e le raccolgo tutte mano a mano che le incontro. Chi può averle messe qui? Una poteva essere un caso, ma così tante no.

Un nome l'avrei in mente, ma non può essere. Decido di scacciare il pensiero e continuo a seguire questa scia fiorata.

Noto, dopo un po', che portano fin all'entrata della serra e forse anche all'interno. Continuo a seguire le margherite e a raccoglierle. Entro e, come sempre, resto affascinata. Ci sono venuta diverse volte - è il mio posto preferito -, ma è sempre come la prima volta. È piena di piante e fiori di una miriade di specie diverse. Colori e profumi si mischiano e creano una sinfonia perfetta.

Mi riprendo e proseguo a seguire le margherite. A un certo punto finiscono. Mi chino a raccogliere l'ultima e mi chiedo quale sia stato lo scopo di questo gioco. Chi ha voluto condurmi nella serra e perché?

Mi rialzo, mi volto e resto a bocca aperta. Lì, davanti a me, c'è l'ultima persona che pensavo avrei rivisto, ma anche quella che avrei voluto rivedere più di tutte.

Daniel!

Ed è inginocchiato!

<Te l'avevo detto che sarei tornato a prenderti> dice.

<Sì> rispondo.

Non ho parole.

<E che ti avrei sposato e saremmo vissuti per sempre felici e contenti.>

<Sì.>

<Anastasia, vuoi...?>

Lo interrompo senza fargli finire la frase.

<Ti ho già risposto. Due volte> dico tra lacrime di felicità.

Mi inginocchio davanti a lui. Restiamo per un attimo a guardarci negli occhi e poi, finalmente, ci baciamo.

La sorellastra di CenerentolaWhere stories live. Discover now