Capitolo 23

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È passato un mese da quando io ed Enrico abbiamo parlato per l'ultima volta. Mi dispiace molto averlo illuso, non era mia intenzione. Avrei voluto continuare ad essere sua amica, ma per lui non era abbastanza e l'ho ferito.

Mia madre non sa niente. Lui è stato di parola, non le ha riferito della nostra rottura nè la nostra conversazione. So che probabilmente starà cominciando a chiedersi come mai è passato tanto tempo dall'ultimo volta che è venuto, ma per il momento non sospetta nulla.

Bussano alla porta d'ingresso. Sento Ella che va ad aprire e dopo poco viene in salotto, dove io, mia madre e Genoveffa stiamo trascorrendo questo pomeriggio piovoso.

<È arrivata questa lettera> dice Ella, porgendola a mia madre, seduta sulla sua poltrona.

Lei la prende e la apre con l'aiuto di un tagliacarte. Estrae il foglio contenuto nella busta e comincia a leggerlo. Man mano che va avanti, vedo il suo viso cambiare espressione: prima annoiato, poi curioso ed infine eccitato.

<È un invito ad un ballo!> dice, alzando la voce dalla gioia. Non l'ho mai vista così.

<Un ballo?> chiede Genoveffa eccitata, alzandosi e avvicinandosi a nostra madre.

<Sì! E non un ballo qualunque! È a corte! E in maschera! E il principe sceglierà, tra le ragazze presenti, quella che sposerà!>

<Davvero?! Diventerò principessa e poi regina!> dice mia sorella, modesta e umile come sempre.

<Certo, tesoro. Chi meglio di te è adatta per quel titolo?>

<Chi è invitato?> chiedo io. Ho un po' paura di incontrare Enrico.

<Tutte le ragazze del regno che sono in età da marito. E sicuramente tutti i nobili. Enrico, certamente, ti chiederà di andare con lui> dice mia madre.

<Tutte? Quindi potrò partecipare anche io?> chiede titubante Ella.

Mia madre e Genoveffa la fissano senza parole, quasi inorridite dalla prospettiva.

<Beh, in teoria sì. Se finirai le faccende per tempo e ti renderai presentabile, forse potrai venire> dice mamma, non dando molta importanza alla cosa.

Sicuramente la riempirà di così tanto lavoro che Ella, poverina, non riuscirà a finire in tempo. Lei non sa, però, che io le darò una mano. Un'amica a quel ballo mi farà comodo.

Ella è al settimo cielo. Non vede l'ora che arrivi la sera del ballo.

<Quando ci sarà il ballo?> chiedo io.

<Fra un mese esatto. Abbiamo giusto il tempo per farci fare i vestiti e prepararci a dovere.>

Mamma e Genoveffa cominciano a parlare di vestiti, scarpe, nastri, acconciature e altre cose frivole. Io ed Ella ci guardiamo e sorridiamo. Forse non andrà poi male quel ballo.

La sorellastra di CenerentolaWhere stories live. Discover now