Capitolo 20

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È mattina. Aspetto che mia madre e Genoveffa siano impegnate e sgattaiolo fuori di casa. Chiudo la porta dietro di me senza far rumore e vado in giardino. Devo assolutamente spiegare tutto a Daniel.

Lo trovo mentre sta travasando dei fiori. Alza lo sguardo e lo incrocia con il mio, ma lo riabbassa subito, irrigidendo la mascella. È arrabbiato con me o, peggio, l'ho ferito. Mi avvicino a lui, ma continua a lavorare senza guardarmi.

<Ehi> dico.

<Ehi> risponde lui, sempre lavorando.

<Volevo spiegarti... Non è come può sembrare.>

<Non c'è niente da spiegare> dice, fermandosi e guardandomi. Il suo sguardo è freddo. <È tutto chiaro. Io ero solo un passatempo finchè non arrivava il tuo principe azzurro con la lucente armatura sul cavallo bianco. Adesso che è arrivato, non hai più bisogno di me.>

<No, non è così!>

<Non riesco neanche a guardarti negli occhi> dice, distogliendo lo sguardo dal mio.

Sento le lacrime che premono per uscire e non riesco a trattenerle. Non so come farmi ascoltare. Ha già deciso che per me lui non sarà mai abbastanza. Come posso fargli cambiare idea?

<Ascoltami, ti prego! Le cose non stanno così!>

<Ah, no? Allora illuminami, ti prego. Sono tutt'orecchi> dice, tornando a guardarmi e incrociando le braccia.

<È mia madre. Vuole che mi sposi e ha già scelto per me il mio futuro marito. Non sono riuscita a farle cambiare idea, sai com'è fatta. Me l'ha detto solo ieri e io non sono riuscita ad avvertirti prima. Mi devi credere: a me non interessa nessun altro. Io voglio stare solo con te! Sono innamorata di te!>

Daniel sta in silenzio per un po'. Non so se è un buon segno. Sta riflettendo su quello che gli ho detto? Mi crede o no?

<Credimi, ti prego> gli dico, disperata.

Prendo le sue braccia, ancora incrociate, e le porto intorno alla mia vita. Gli prendo il viso tra le mani e gli dico: <Io ti amo, Daniel. Non c'è nessun altro, non ci sarà mai nessun altro. Solo tu.>

Piangendo, lo bacio. Un bacio dove metto tutto l'amore che provo per lui e tutta la paura che ho di perderlo. All'inizio non ricambia, ma poi si scioglie. Ci baciamo e ci abbracciamo per quella che sembra un'eternità. Quando le nostre labbra si staccano, ma non i nostri corpi, ci guardiamo intensamente negli occhi.

<Ti amo anch'io, Anastasia. Mi dispiace di aver dubitato di te. Quando ti ho visto con quello, non ho capito più niente. Ero accecato dalla gelosia. Lui è così perfetto per te, io non posso competere.>

<Tu sei perfetto per me.>

Lui sorride, mi bacia la fronte e mi stringe di più a sé.

<Adesso cosa facciamo?> chiede lui.

<Intendi con mia madre? O con Enrico?>

Al pronunciare il nome del Conte, Daniel fa una smorfia.

<Entrambi> dice Daniel.

<Con mia madre sarà più difficile. Direi di cominciare con Enrico. Se io gli spiegassi la situazione, penso che capirebbe.>

<Non mi piace che passi del tempo con lui> dice, mettendo il broncio.

<Lo so, ma per il momento è necessario. Devo mantenere le apparenze con mia madre, ma sistemerò tutto. Te lo prometto.>

<Mi fido di te.>

Gli sorrido.

<Anastasia!>

Mi giro e vedo Ella che corre verso di noi.

<Ella! Che succede?>

<Tua madre ti sta cercando!>

Bacio velocemente Daniel e corro in casa insieme ad Ella.

La sorellastra di CenerentolaWo Geschichten leben. Entdecke jetzt