Chapter 1: Girls

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"Sveglia, sveglia, sveglia!".
Qualcosa rimbalza sul mio materasso, facendomi spalancare gli occhi terrorizzata, e non appena mi giro, i capelli un groviglio di nodi sulla mia testa e le occhiaie prominenti sotto i miei occhi, trovo Sydney impegnata a ridacchiare prima di lasciarsi cadere accanto a me.
"Ti amo, ti voglio bene, sei come una sorella per me, ma in questo momento ti strapperei volentieri i bulbi oculari" sospiro, lasciandomi cadere sul cuscino al suo fianco, e lei si limita ad alzare gli occhi al cielo prima di puntare il dito verso il mio violino, posando con cautela sulla scrivania.
"Stai preparando il saggio di San Valentino?" Domanda, la curiosità vivida nel suo tono, ed io mi limito ad annuire, inspirando il suo profumo di vaniglia e cannella.
Siamo così diverse, noi due: come il sole e la pioggia, la vaniglia ed il cioccolato, l'inverno e l'estate.
Eppure, la nostra amicizia funziona, probabilmente anche per questo motivo.
"E il tuo saggio di letteratura? L'hai già finito?" Domando, sinceramente curiosa, guardandola poi imbronciarsi come una bambina piccola a cui sono appena stati negati i biscotti preferiti.
"Magari, devo ancora iniziarlo, e ho solo più ventidue giorni. Mi manca l'ispirazione" sbuffa, ed io scoppio a ridere prima di solleticarle la pancia per poi alzarmi, conoscendo l'incombenza che mi tocca ogni mattina: preparare la colazione.
"Waffles, mi raccomando!" Sento esclamare dalla mia camera da letto, e scuotendo rassegnata la testa comincio a tirare fuori i waffles congelati, scoprendo un'agghiacciante verità.
È finita la Nutella.
Non posso mangiare i waffles senza Nutella!
Sfidando il mio raziocinio ed il buon senso, ignorando il fatto di essere ancora in pigiama, afferro gli stivali ed il cappotto per poi affacciarmi alla mia camera, dove Sydney si è riaddormentata.
"Magari non si accorge della mia mancanza" sussurro tra me e me, e prendendo al volo il portafoglio e le chiavi di casa esco, correndo verso il minimarket più vicino.
La neve continua a scendere in delicati fiocchi che si posano sulle teste dei passanti, ed un sorriso fa capolino sulle mie labbra.
Adoro il fatto di essere nata a fine gennaio, tra il freddo e la neve. Non ho mai festeggiato un compleanno che fosse privo di neve, e ne sono felice. È come se fosse parte di me, della mia identità, così come il violino e la fotografia.
Non appena arrivo davanti al piccolo supermercato del quartiere tiro un sospiro di sollievo, cominciando a sentire i brividi dovuti al freddo, e quando il riscaldamento del negozio comincia a sentirsi sulla pelle arrossata del mio viso sorrido tra me e me, dirigendomi immediatamente verso la corsia dei dolciumi.
Avvisto in un batter di ciglia l'ambito vasetto, e sto per afferrarlo quando un'altra mano si sporge, prendendolo insieme a me.
Ma non è questa la notizia tragica: è l'ultimo rimasto.
"Hey! L'ho visto prima io!" Esclamo, girandomi per la prima volta verso la persona con cui contendo la Nutella, quando improvvisamente sento la bocca secca e le guance arrossarsi.
Davanti ad una me trasandata ed appena sveglia, c'è il ragazzo più bello che abbia mai visto. Con i capelli scuri come la pece leggermente mossi ma non come quelli di Ashton e gli occhi del colore della cioccolata fondente, il ragazzo sorride leggermente, come se stesse trattenendo a stento la risata.
"Non è vero, l'abbiamo visto insieme" ribatte, la sua voce profonda divertita, ed una scarica di brividi percorre la mia spina dorsale mentre il rossore sulle guance aumenta.
Maledizione.
Rimango in silenzio, la mia mano ancora stretta intorno al vasetto di Nutella, finchè lo sconosciuto Adone sorride, inarcando poi un sopracciglio.
"Vorrà dire che dovremo dividercela".

The Sis Code || Calum HoodDove le storie prendono vita. Scoprilo ora