Chapter 12: Antichrist

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Mi sveglio sentendo qualcosa toccarmi la pancia, e non appena apro gli occhi, questo qualcosa si fa sentire più forte, tanto da farmi mugolare.
"Syd, ancora cinque minuti" biascico, sistemando meglio la testa sul 'cuscino', quando sento qualcosa di ruvido sotto di me, facendomi aprire gli occhi.
"Non sono Sydney, e questo è il mio tappeto" afferma una voce conosciuta, e non appena sento quel timbro vocale scatto immediatamente a sedere, accusando poi un mal di testa martellante che mi spinge a tenermi la testa tra le mani.
"Ma che..." Mormoro, aprendo nuovamente gli occhi, quando mi ricordo cosa è successo ieri.
Michael mi ha portata a casa sua, abbiamo bevuto, e probabilmente mi sono addormentata sul suo tappeto.
"Ben svegliata. Ora mi spieghi cosa ci fai sul mio pavimento e perchè ci sono due bottiglie di vodka vuote sul divano?" Domanda Calum perentorio, incrociando le braccia al petto, e sto per rispondergli quando sento una nausea terribile che mi spinge a coprirmi la bocca e a correre verso il bagno.
"Cazzo, cerca di centrare il buco!" Mi urla dietro Calum, ovviamente preoccupato per il suo bagno e non per le mie condizioni di salute, ma il mio stomaco che si rivolta mi spinge ad ignorarlo.
Quando è finalmene vuoto ed io sono prima di energie mi alzo, stringendo gli occhi davanti al pessimo odore prima di tirare l'acqua e sciacquarmi la bocca prima con l'acqua e poi con del colluttorio, usandone fin troppo e facendo ben cinque sciacqui.
L'ho quasi finito, spero davvero sia di Calum.
"Pensavo fossi caduta nel buco" sbuffa, alzandosi da divano e venendomi incontro.
"Hai finito? Vorrei vederti nei miei panni, ti piacerebbe che un rompipalle come te ti tormentasse appena sveglio e con i postumi di una sbornia? Io credo di no. Se devi rompere i coglioni, torna al mio appartamento da Sydney visto che lei sembra sia l'unica disposta a sopportarti".
Le mie parole sembrano scalfirlo in qualche modo perchè si ferma sui suoi passi, osservandomi qualche secondo, prima di sospirare.
"Vieni, ho dell'aspirina in cucina".
Lo seguo in silenzio, tenendo gli occhi socchiusi a causa del mal di testa, e non appena arriviamo nella piccola cucina prendo posto sul bancone, come è mia abitudine fare a casa mia, mentre osservo Calum armeggiare con i cassetti.
"Voi dove li tenete i preservativi?" Domando, sinceramente incuriosita, ed il moro si ferma di scatto, guardandomi come se fossi matta.
"Nell'armadio delle scarpe, ovviamente. Li teniamo in posti normali, noi" risponde con una naturalezza tale che, malgrado il fatto che sia sopportabile quanto un cactus su per il sedere e che io abbia il mal di testa, mi fa scoppiare a ridere.
"Che altro tenete in cucina? Gli assorbenti?".
"Quelli li teniamo in ogni stanza della casa, poi nel primo cassetto vicino alle posate teniamo le medicine per i dolori mestruali, nel quinto vicino alla pellicola e alla carta da forno teniamo la crema per il viso, per le mani e per i piedi, mentre nella credenza vicino ai biscotti teniamo gli smalti ed il solvente per unghie" spiego, ridacchiando quando noto l'espressione stralunata di Calum.
"Voi non siete normali".
"Hey, te la sei scelta tu la ragazza" ribatto, osservando come le labbra del moro si curvino in un leggero sorriso.
"Hai ragione" mormora tra sè e sè, ed io lo osservo, notando delle leggere lentiggini sulle sue guance e sul suo naso.
"Tutto questo parlare mi ha fatto venire fame" annuncio, e Calum alza gli occhi al cielo prima di aprire la credenza e prendere un pacco di fette biscottate ed un barattolo di Nutella, ma prima che possa metterci le mani sopra lui alza un dito.
"Questa è la prima e ultima volta che condivido della Nutella con te, sia ben chiaro" afferma, ed io annuisco prima di strappargli il barattolo dalle mani ed intingerci dentro un cucchiaino.
"Mio Dio, quanto la amo" mormoro, chiundendo gli occhi, quando sento Calum scoppiare a ridere prima di infilarci dentro un cucchiaino.
Forse riuscirò ad imparare a tollerarlo.

The Sis Code || Calum HoodWhere stories live. Discover now