Chapter 21: Menswear

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"Buon San Valentino, raggio di sole!" Esclama Michael non appena apro la porta, trovandomi davanti il suo sorriso ed un pacchetto rosa con tanto di nastro fucsia.
Dietro di lui, Luke appare a dir poco stanco, ma riesce comunque a fingere un sorriso.
Apprezzo lo sforzo, e probabilmente anche io sarei in quello stato se non si trattasse della festicciola di compleanno della mia migliore amica.
È quasi ironico che Sydney compia gli anni il giorno di San Valentino e puntualmente tutti gli anni lo definisca uno scherzo del destino dato che, in precedenza, non era mai fidanzata il giorno del suo compleanno, ma da quest'anno spera che ciò non accada più grazie a Calum.
Calum che, stamattina, si è presentato alle sei con un mazzo gigantesco di rose rosse ed il suo regalo in un sacchetto con una fantasia di pizzo nero.
Regalo che ho scelto e provato io.
A quel punto non ho più potuto dormire, svegliata dalla felicità di Sydney, ed uscendo dalla mia stanza in pigiama e calzettoni pesanti e pelosi viola con il sacchetto del suo regalo in mano, mi sono imbattuta in una pomiciata in grande stile con tanto di versi annessi, cercando di reprimere ogni sensazione.
Invano, ma posso dire di averci provato.
"Raggio di sole? Mi prendi in giro?" Domando, inarcando un sopracciglio ma facendo comunque entrare i due, salutando con un leggero sorriso Luke.
"Per la cronaca, mi piace il tuo vestito" commenta, dolce e gentile come sempre, e giuro che se la sfortuna non fosse stata dalla mia parte e non mi fossi invaghita di Calum, a quest'ora avrei una cotta bella e buona per questo ragazzo.
Ma ovviamente, una fortuna? Ma quando mai!
"È vero, molto carino. Ashton è già arrivato?" Domanda Michael, posando il pacchettino sul mobile dell'ingresso, ed io gli indico con un dito il ragazzo, impegnato a girare il suo drink.
"Credo stia allungando il suo martini con le lacrime. Vedere Sydney che si comporta da fidanzata con Calum non deve essere facile per lui" rispondo, scuotendo piano la testa prima di avvicinarmi al bancone dove è seduto il riccio, non perdendomi il commento di Michael: "siete amici e compagni di sfiga, che team fantastico".
"Mi spieghi chi sono quelle tre ragazze sedute sul divano?" Domanda Ashton non appena mi vede, indicando con un cenno della testa le tre ragazze bionde sedute vicine a Sydney e Calum, che appare leggermente a disagio.
"Sono tre compagne di psicologia di Syd. Quella più a destra si chiama Serena, poi Danielle e Alanna" spiego, ricordando la difficolta che ho avuto ad imparare i nomi di quelle tre.
Probabilmente la ragazza paffutella del concerto le definirebbe 'Trio dell'Ave Maria' visto che sono uguali dalla testa ai piedi, tanto da farmi chiedere se non siano gemelle.
"Sydney è la più bella" sospira quasi affranto Ashton, prendendo un sorso di martini solo per essere poi scrollato da Michael: "andiamo, Ashton! Tira fuori quelle palle! Ora noi quattro andremo di là e tu fingerai un sorriso. Puoi anche solo parlare con Luke, ma fingi di essere felice. Stessa cosa vale per te, Virginie: via quest'espressione scazzata e un bel sorriso".
M'imbroncio leggermente a quelle parole, quando il ragazzo dai capelli blu afferra con due dita gli angoli della mia bocca, curvandoli verso l'alto.
"Si va in scena!".

Non appena scoccano le dieci di sera, mi accorgo di quanto tutti quanti siano andati: non appena il Trio dell'Ave Maria se n'è andato, Michael ha cominciato a riempire i bicchieri sempre più velocemente, facendo ubriacare Sydney, ridotta a un casino ridacchiante che canticchia canzoni dei primi anni del duemila, Luke, che non riesce a smettere di ridere, e Ashton, che continua a cercare di toccarsi il naso con la lingua.
Persino il nostro amabile barman sembra essere completamente andato, duettando con Sydney, mentre io e Calum, più sobri, continuano ad osservare divertiti il gruppetto a dir poco inusuale.
"Io propongo il gioco della bottiglia!" Esclama tutto d'un tratto Sydney, facendomi sbiancare, mentre Calum scoppia in una risatina nervosa.
"Syd, direi che è ora di metterti a letto" cerca di intervenire, ma lei scuote la testa, cocciuta come un mulo.
"È il mio compleanno! Voglio giocare al gioco della bottiglia!" Urla, ottenendo un coretto concorde da parte di Michael, Ashton e Luke che, se fossero lucidi, si tirerebbero velocemente indietro da questa iniziativa.
Senza attendere oltre Sydney afferra la bottiglia di vodka vuota, facendola girare, mentre io e Calum ci scambiamo uno sguardo che vale per una conversazione.
"Che faccio? La porto a letto contro la sua volontà?".
"No, sarebbe inutile. Anche se è ubriaca quando si impunta su una cosa la ottiene".
"E quindi?".
"Vediamo come andrà".
La bottiglia fortunatamente si gira su Calum, e con una risatina lei afferra le sue guance, avvicinandolo a sè prima di baciarlo con passione, facendomi distogliere lo sguardo.
È una tortura, una vera e propria tortura.
"Okay, Virginie, tocca a te!" Esclama nella sua felicità artificiale, ed io annuisco tentennante prima di dare l'impulso alla bottiglia, pregando che si posi su Michael, su Ashton, su Luke, persino su Sydney stessa, ma non su...
Calum.
La fortuna nella mia vita è un optional.
Il moro mi osserva con gli occhi spalancati, probabilmente trovando la stessa espressione sul mio viso, quando Sydney sorride: "andiamo, bacialo! Sei la mia migliore amica, so che non mi ruberesti mai e poi mai il ragazzo! Mi fido ciecamente di entrambi".
Ecco, se prima mi sentivo uno schifo ora mi sento sotto ogni punto di vista una merda.
Tentennante mi avvicino gattoni, continuando a guardare Calum negli occhi, quasi pregandolo di bloccarmi, marrone nel marrone, ma lui no, non fa nulla, rimane fermo, quasi congelato, circondando anzi con le sue mani i miei fianchi non appena sono davanti a lui.
"Ti prego fermami" soffio sulle sue labbra, cedendo, mostrandomi debole nonostante parte di me non voglia, ma diamine, tutto questo mi ha resa meno forte di quanto già non fossi.
Le nostre labbra si incontrano leggere, dolci, a malapena vicine, ma Calum è veloce ad approfondire il bacio, mantenendolo casto ma facendomi sentire i brividi su tutto il corpo.
Non appena mi stacco, sapendo di non potercela fare più lo osservo per un secondo, godendomi le sue guance leggermente arrossate e la confusione del suo sguardo, come se stesse cercando di capire qualcosa che però non riesce ad afferrare.
Con un gesto fulmineo mi alzo, raccogliendo bicchieri e bottiglie, lanciando uno sguardo a Sydney semi addormentata e ai ragazzi, anche loro sulla via del sonno, sapendo che domani non ricorderanno nulla.
Vorrei non ricordare nulla anche io domattina quando mi sveglierò per non sentire quel dolore al petto che accompagnerà il mio risveglio, ma so che non sarà possibile.
Quel sapore, quella morbidezza saranno impresse come a fuoco nella mia mentr, tormentando i miei ricordi.
Poso i bicchieri nel lavandino, buttando nella spazzatura le bottiglie vuote, aggrappandomi poi al bancone come se la mia vita dipendesse da ciò, cercando di calmare i sensi di colpa, i ricordi della nostra amicizia che, purtroppo, ha cominciato a dissolversi come cenere nell'aria da quando Calum ha cominciato a far parte delle nostre vite quando, all'improvviso, qualcuno mi osserva, e riconoscendo quel profumo ovunque, non mi sottraggo dal tocco, accogliendo le labbra di Calum non appena si posano nuovamente sulle mie, più disperate, più urgenti di prima, baciandomi con violenza contro il lavandino della cucina, nascosti dalla penombra, un bacio che non dovrebbe esistere, un bacio che non mi so spiegare.
Un bacio che desideravo con tanta, troppa voglia.

The Sis Code || Calum HoodHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin