Chapter 20: Undo

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"No".
"Ti prego, ti prego, ti prego!".
"No!".
"Virginie! Sei la sua unica speranza!".
"Fammi pensare... No".
Sydney sbuffa per l'ennesima volta, finendo il suo vasetto di yogurt alla vaniglia, prima di gettarlo nella spazzatura.
"Gli ho già detto che l'avresti aiutato" tenta di convincermi, solo per farmi scuotere nuovamente la testa.
"La risposta rimane no, Syd. Voglio rilassarmi oggi, ho bisogno di dormire, farmi una doccia e guardarmi qualche episodio di Criminal Minds".
"E puoi farlo... Dopo che avrai aiutato Calum a scegliere il mio regalo di compleanno".
"Non potevi semplicemente dirgli ció che vuoi?" Domando, aggiustando il maglione rosso, quando lei alza gli occhi al cielo.
"Sai che preferisco le sorprese, e lui non ha la piú pallida idea di cosa prendermi, per questo gli ho detto che l'avresti aiutato. Sarà qui da un momento all'altro" spiega, facendomi scuotere piano la testa mentre infila il suo parka blu scuro.
"Ed è per questo che esci con Ashton?".
"Sí! Si è proposto di portarmi a cercare dei libri, come potevo rifiutare?" Sorride, ed io ricambio il suo sorriso con uno piú tirato, a malapena abbozzato.
Ashton vuole a tutti i costi farsi del male, a quanto pare.
"Va bene" cedo, alzandomi dallo sgabello della cucina per mettere via il vasetto appena iniziato di Nutella, posando poi nella lavastoviglie il piatto sporco.
"Vedi? Per questo siamo migliori amiche!".
"Perchè aiuto il tuo ragazzo a sceglierti il regalo di compleanno?".
"Anche, ma non solo. Perchè siamo come due metà della stessa anima" esclama, facendomi ridacchiare, ma è una risata destinata a perire, ed in pochi secondi si trasforma in un sorriso triste.
Io sono la metà cattiva dell'anima, che desidera il ragazzo della sua migliore amica.
Okay, forse questo è leggermente melodrammatico, ma rende bene l'idea di come mi sento.
Non faccio in tempo a replicare che il mio cellulare squilla, e lasciando Sydney in cucina mi chiudo in camera, rispondendo alla telefonata.
"Spiegami perchè Cal è uscito alle nove di sabato mattina dicendomi 'esco con Virginie'" esclama Michael dall'altra parte della linea, facendomi alzare gli occhi al cielo.
"Buongiorno anche a te, Michael. Come procede la vita?".
"Non evitare il discorso, ragazza".
"A mia discolpa, posso dire che ho scoperto tutto questo meno di cinque minuti fa".
"Tutto questo cosa?" Domanda Michael, leggermente confuso.
"Il piano di Sydney. In pratica ha detto a Calum che l'avrei accompagnato a cercare un regalo di compleanno per lei" spiego brevemente, quando il ragazzo sospira.
"Ultimamente Sydney mi sta sul culo, posso dirtelo?" Confessa a bassa voce Michael, e stavolta è il mio turno di sospirare.
"Lo immaginavo, hai sempre un'espressione incredibilmente infastidita quando le sei vicino. Comunque sia, ormai non ho via di scampo, devo andare. E subito, visto che sono già le nove e mezza".
Con un ultimo 'in bocca al lupo' da parte di Michael metto giú la chiamata, afferrando la mia giacca e la sciarpa prima di uscire dalla stanza, arrivando in soggiorno giusto in tempo per vedere Sydney e Calum impegnati a sbaciucchiarsi contro il bancone della cucina.
Perchè fa cosí male?
All'improvviso Sydney si accorge di me, e sorridendo si stacca dal suo ragazzo che su accorge della mia presenza, avendo almeno la decenza di arrossire.
Il suo rossore di sicuro non fa passare il mio senso di nausea, ma almeno mi dà una piccola soddisfazione.
"È ora che andiate" esclama Sydney, afferrando sia me che Calum per un braccio prima di sbatterci -letteralmente- fuori casa.
"Grazie!" Urlo battendo contro la porta prima di girarmi verso Calum che sta già percorrendo le scale.
Diamo inizio ad una giornata di tensione.

***
"E così, sei la prescelta" Esclama Calum, camminando di fianco a me per il centro commerciale, ed io mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo.
"A quanto pare".
"Ultimamente non sei di molte parole, Virginie".
"Tu dici? Cosa dovrei dirti?" Ribatto, girandomi verso di lui, che alza le mani al cielo in segno di resa.
"Non ti incazzare, era per fare conversazione. Visto che dobbiamo passare alcune ore insieme, tanto vale parlare" si giustifica, e a quelle parole sento un tenue senso di colpa farsi largo in me.
"Scusa" mormoro piano, non volendo che Calum lo senta esplicitamente, ma capisco che è troppo tardi quando un sorriso si fa largo sul suo viso.
"Non ti preoccupare" risponde, avvicinandosi poi alla vetrina di Swarovski, ma riesco ad acciuffarlo appena in tempo.
"Sydney detesta Swarovski, sarebbe un errore mastodontico" spiego, ed il moro annuisce prima che lo trascini dall'altra parte del lungo corridoio verso un negozio di intimo.
"Aspetta, vuoi che le regali della lingerie per il suo compleanno?" Domanda incredulo, ed io sospiro prima di entrare, tenendo la porta aperta affinchè entri anche lui.
"Le piace il nuovo completo intimo in pizzo color crema, quello con il reggiseno a triangolo e la culotte" tento di sussurrare, quando il commesso si avvicina con un sorriso.
"Buongiorno e benvenuti all'Emporio Della Lingerie. Come posso esservi utile?".
"Vorremmo vedere il completo in pizzo con il reggiseno a triangolo che c'è in vetrina, possibilmente color crema" spiego con un sorriso, notando con la coda dell'occhio un leggero rossore sulle guance di Calum, mentre il commesso annuisce.
"Che taglia?".
"Una seconda, direi" borbotto, guardando Calum per una conferma.
"Anche una terza" aggiunge, guardando peró il mio seno, e prontamente mi giro, fingendomi incredibilmente interessata a un body rosa cipria e nero.
Sembra qualcosa che una ballerina di burlesque indosserebbe.
"Ecco, signorina. Se vuole provarlo... Il reggiseno calza in maniera particolare, per questo consiglio a tutte le clienti di provarlo" esclama il commesso, facendo il suo ritorno, e sto per dire che non è per me quando Calum interviene: "tu e Sydney avete piú o meno la stessa taglia, forse a te starà un po' piú stretto, ma è meglio che lo provi".
Oh, no.
"Calum" tento di protestare, ma il commesso ha già deciso di dare retta a lui prendendo il reggiseno in questione e aprendo la tenda del camerino.
"Prego" sorride, quasi divertito, e lancio un ultimo sguardo omicida verso Calum prima di afferrare il reggiseno e chiudermi nel camerino.
"Maledetto Calum, maledetto reggiseno, maledetta Sydney, maledetto regalo e maledetto cuore" borbotto tra me e me, cambiandomi nel reggiseno dei sogni della mia migliore amica, notando che, effettivamente, a me va leggermente stretto, segno che a Sydney andrà alla perfezione.
Allora avevo ragione, quel depravato mi stava guardando le tette!
"È della taglia giusta, è perfetto" esclamo a voce sufficientemente alta per farmi sentire fuori, quando la tenda viene scostata, ed immediatamente mi ritrovo faccia a faccia conil commesso che mi osserva con aria critica e Calum, interdetto.
"Mai sentito parlare di privacy?".
"Non vorrebbe provare una taglia in piú? Credo che questo sia un po' piccolo" propone il commesso, e prima che Calum possa dire altro (anche se pare sia troppo concentrato sul mio seno) scuoto la testa.
"É per la mia migliore amica e sua ragazza, va bene cosí" spiego velocemente, apprestandomi a richiudere la tenda, ma non abbastanza velocemente per evitare di sentire il ragazzo dire: "oh, pensavo foste una coppia".
Magari, caro commesso.
Magari.

The Sis Code || Calum HoodWhere stories live. Discover now