Chapter 17: Please Be Naked

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Alla fine Ashton ha vinto e due giorni fa sono tornata a casa, fingendo una guarigione miracolosa, che ha fatto emettere un gridolino eccitato a Sydney.
"Finalmente! Non ne potevo più del cibo surgelato e del burro di noccioline!" Sono state le sue testuali parole, e nonostante sentissi il senso di colpa mangiarmi da dentro, avevo sentito tanto la sua mancanza.
In fin dei conti viviamo insieme da due anni, è strano passare dieci giorni lontane.
Non appena sento la porta sbattere, segno che Sydney è andata alla sua lezione pomeridiana, mi dirigo in bagno cominciando a canticchiare Cold Water prima di accendere la musica, ed il caso vuole che sia proprio quella canzone a partire mentre apro l'acqua della doccia, cantando in maniera alquanto inquietante.
"I would jump right over into cold, cold water for you" canto muovendo leggermente le anche, liberando i capelli dallo chignon improvvisato da casalinga disperata, entrando in doccia non appena comincia Stressed Out.
"Sì!" Esclamo, afferrando il flacone dello shampoo e cominciando a cantare molto meglio di Tyler, gesticolando leggermente.
Mi era mancata la mia casa, la mia doccia, il mio shampoo districante per capelli crespi.
"Wish we could turn back time" urlo, alzando le braccia come ad un concerto e continuando a gridare il testo della canzone finchè non chiudo il getto dell'acqua, uscendo dalla doccia con un leggero saltello.
Con la vista leggermente appannata dall'acqua sulle ciglia cerco l'accappatoio, non trovandolo da nessuna parte.
"Sydney, sempre la solita" borbotto, sbuffando rumorosamente prima di prendere l'asciugamano da doccia ed avvolgerlo attorno al mio corpo, lasciando i capelli liberi di gocciolare lungo la schiena.
Lancio un gridolino quando Drag Me Down viene sostituita da Stop The World I Wanna Get Off With You degli Arctic Monkeys, cominciando a cantare tra me e me le parole improvvisando un balletto con tanto di passo all'indietro per il corridoio, quando sento un applauso dal soggiorno, e non appena mi giro lancio un urlo.
"Calum!".
Cosa... Come diamine è entrato?
"Pensavo ci fosse Sydney!" Esclama immediatamente, alzando le mani in aria continuando peró a guardarmi con notevole interesse, e solo in quel momento mi accorgo di essere praticamente nuda.
"Girati, pervertito" sospiro, rassegnata alla sua stupiditá infantile, ma obbedisce, nonostante con evidente fastidio.
Corro in camera mia velocemente, buttandomi addosso le prime cose che trovo, sapendo perfettamente che la maglia finirá per essere fradicia a causa dei capelli tra poco, e a passo veloce torno in soggiorno, dove Calum é ancora girato.
Forse non é proprio così stupido.
"Si puó sapere come diamine sei entrato qui? E soprattutto cosa ci fai qui? Oggi Syd ha le lezioni pomeridiane, dovresti saperlo" Domando, incrociando le braccia al petto mentre lui si gira, lentamente, guardandomi direttamente negli occhi.
"Sono entrato con la chiave sotto lo zerbino, ovviamente. E pensavo fosse martedí, non mercoledí" si giustifica, lasciandosi cadere sul divano con i due bicchieri provenienti dalla caffetteria di Michael in mano.
Mi siedo sul divano accanto, allungandomi fino a prendergli uno dei due bicchieri dalle mani, portandolo alle mie labbra.
"Cioccolata bianca? Sydney la odia. Sei fortunato a non avergliela data".
"Quella era per me, infatti. Non so come faccia a bere quella fondente".
"Oh, a chi lo dici" mormoro tra me e me, continuando a sorseggiare la cioccolata che ormai non gli ridarò più indietro, quando sento lo sguardo di Calum su di me.
"Che c'è? Non ti sto attaccando o insultando, sto facendo la brava" borbotto, incrociando le gambe, e lui ridacchia prima di scuotere piano la testa, posando la cioccolata calda fondente sul tavolino da caffè.
"Dovresti lasciarti andare un po' più spesso" esclama, accavallando le gambe, mentre io lo osservo, confusa.
"In che senso?".
"Prima mentre ballavi, cantavi... Non so, eri libera. Dovresti farlo un po' più spesso. Oppure dovresti fare più sesso, anche quello ti aiuterebbe ad essere meno rompipalle".
Peccato, Calum, avevi anche cominciato bene, ma ovviamente quel criceto che si ritrova in testa ha smesso di correre sulla ruota.
"Più sesso come te?" Domando, alzando gli occhi al cielo, ripensando ai pacchetti di preservativi semi vuoti che ho trovato ieri mentre cercavo il mattarello per picchiare Ashton.
Non è esattamente qualcosa che avrei voluto vedere.
"Esattamente. Per questo sono sempre molto rilassato" risponde Calum, sorridendo malizioso, ed io alzo nuovamente gli occhi al cielo quando si avvicina, sedendosi accanto a me.
"Dovremmo parlare, lo sai, vero?" Domanda piano, avvicinandosi a me, e mentre parte di me vuole allontanarlo e dirgli di starmi lontana, non riesco, perchè l'altra parte di me non vuole altro che sentire nuovamente la morbidezza di quelle labbra.
Il Sis Code, il Sis Code, il Sis Code, Virginie!
"Lo so" sussurro, e Calum si avvicina ancora di più a me, spaventandomi e rassicurandomi allo stesso tempo, quando...
"Sono a casa! Calum?".
La voce di Sydney piena di sorpresa ci fa scattare come molle ai due estremi del divano, e mi giro nervosamente verso di lei sforzando un sorriso, cercando poi di togliermi dalla mente il profumo di Calum con un altro sorso di cioccolata.
"Hey! Come mai di ritorno cosí presto?".
"Le lezioni sono state cancellate, a quanto pare il professore di psicologia uno ha subìto un lutto. Calum, come mai sei qui?" Spiega, rivolgendosi poi al moro, che sorride nervosamente.
"Pensavo fosse martedí, e so che di martedí hai le lezioni di mattina perciò pensavo di passarti a prendere e andare ad un appuntamento, che ne dici?" Propone, facendo sorridere Sydney raggiante e facendomi sentire una sensazione strana alla bocca dello stomaco.
Perchè vorrei cosí tanto esserci io al posto della mia migliore amica?

The Sis Code || Calum Hoodحيث تعيش القصص. اكتشف الآن