2 capitolo.

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«Harry?» una voce bassa e delicata mi richiama dietro le mie spalle.
Un brivido mi percorre dietro la schiena appena mi volto verso la ragazza dai capelli biondi, Elisabeth.

«Elisabeth? Tu.. Tu che ci fai qui?» balbetto alzandomi dalla poltrona e sistemandomi la camicia al di sotto stropicciata, mi schiarisco la voce e mi pulisco leggermente la bocca ancora bagnata dalla vodka ai lamponi.

«Oh.. Io beh, Ash mi ha invitata alla festa.» dalla sua voce noto un tremolio nascosto.

È così bella con quelle guance rosse e con quelle labbra carnose e rosee che bacerei all'istante.

«Ma se sono di disturbo non preoccuparti, posso anche andarmene.» continua lei prendendo poco dopo la borsa posta un attimo prima sul tavolino del grande salone.

Non sono mai stato così vicino al suo corpo, e soltanto sta sera riesco a vedere meglio le sue curve perfette con quel vestito color verde smeraldo che su di lei sta d'incanto.

«No, non devi!» alzo di più la voce facendomi sentire deciso, prendendole il polso per fermarla da ogni suo piccolo movimento.

Mi guarda e sembra solo che tranquilla, invece io sono agitato,molto più agitato del solito e non riesco a capire come questa piccola ragazza riesca a farmi questo effetto..

«Sei bellissima.» la guardo e arrossisco leggermente mollandole la presa.

Continua a guardarmi e non riesco a capire cosa sta pensando di me in questo preciso momento;
Forse a quanto sono stato stupido, perché non le ho mai parlato pur mandandole occhiate ogni fottuto giorno, pur seguendo ogni suo passo.
Lo so sembro uno stalker ma lei in qualche modo mi ricorda mia madre.

«Voglio dire.. Sei bellissima con quel vestito.» mi correggo decidendo di prendere più distanze possibili. Sembro solo un idiota.

«Puoi andare se vuoi, io ho altro da fare mi dispiace.» Le dico smorzando le parole rudi che ho appena utilizzato.

«Harry!» Louis mi richiama e dalla voce sembra nervoso.

«Che vuoi?» gli chiedo abbassando la voce prima di guardare Louis farmi segno di seguirlo, annuisco senza aggiungere niente.

Lo seguo chiudendo la porta di una delle stanze della casa.

«Allora?» alzo un sopracciglio guardandolo confuso e disorientato.

«Harry io davvero.. Non so come sia successo ma.. Ma la polizia ci ha scoperto un'altra volta.» ammette mordendosi le unghie nervosamente.

La rabbia inizia a farsi spazio nel mio corpo, sentendo il calore sul viso e il rossore sulle guance. Stringo saldamente i pugni notando le nocche bianche, faccio un respiro profondo prima di tirare un pugno sul muro della stanza e senza accorgermene sento un liquido caldo scendermi dalle mani, strizzo gli occhi e serro la mascella dal dolore recuperando poi da sopra un cassetto una benda e un disinfettante.

«Vaffanculo Louis, chi cazzo è stato a farsi beccare?!?» Urlo più forte in preda alla rabbia una seconda volta sperando che questa sia l'ultima.

Vedo Louis indietreggiare prima di pronunciare il nome di "Zayn" dalla sua bocca.

Tiro un ghigno prima di solcare la porta della stanza e avviarmi alla ricerca di Zayn.
Gli faccio vedere io cosa merita oltre i suoi cinque anni di galera.

Mi dimeno tra la folla scovando una capigliatura scura e al quanto conosciuta.

«Adesso ti faccio vedere io, coglione!» lo prendo dal colletto portandolo fino al giardino del retro.

Lo sbatto contro il muro sentendo una risata da parte sua.

«Che cazzo ridi?» sputo stringendo il pugno nella sua maglia bianca sporca leggermente di sangue.

«Ti sei scopato quella troietta allora?» Ride ancora.

Corrugo la fronte prima di sferrargli un pugno sulle labbra, inizia a dimenarsi sull'erba ancora bagnata dopo la pioggia. Lo afferro un'altra volta tirando dei pugni ancora più forti, appena sento la mano di Louis bloccarmi mi allontano dirigendomi nella mia auto.

«Bastardo.» impreco digitando sulla tastiera del telefono il numero di mio padre, avvicino il cellulare all'orecchio sentendomi sicuro di quello che potrà succedere dopo.

«Harry?» Sento la voce di mio padre leggermente ubriaca.
Ci mancava pure questo.

«Papà, mi hanno beccato.» sono spaventato lo ammetto, ma l'unica cosa da fare è trovare un posto dove tutti questi problemi non ci siano mai più.

«Rispondi,devo trovare un posto dove isolarmi da tutti e da tutto o questa volta resterò in prigione per sempre.» borbotto sentendomi in colpa chiamandolo solo per farmi salvare il culo.

«Harry lo sai anche tu che ti troveranno primo o poi, e lo sai benissimo che quando ti troveranno non potrò più farci niente.» mi risponde sentendolo sbuffare leggermente.

«Non mi troveranno se vado da qualche altra parte, John» sto perdendo la pazienza.

«Ricordi la vecchia casa a Portland? In quel bosco isolato e lontano dalle abitazioni che tanto adoravi da bambino?» Mi chiede cercando di farmi ricordare.

«Si, e allora? Dai cazzo non hai capito che devo muovermi questa fottuta notte.» Impreco ancora una volta.

«Fai come ti dico, prendi la macchina, prendi più cose che puoi e vai lì. Non ti troverà nessuno Harry, sarai lontano da tutti e da tutto come meriti.»

Ha ragione, io merito di stare da solo come meritava anche lui anzi come merita da sempre.
Ma non posso andarmene senza di lei, è l'unica persona a cui tengo davvero. E prometto di trattarla bene, prometto su me stesso ed il mio carattere di merda.

Chiudo la chiamata dirigendomi in casa senza farmi vedere da nessuno, prendo la valigia sopra la mia scrivania e la chiudo dopo pochi minuti. Devo muovermi.

Elisabeth, voglio lei con me.

Un altro grammo, grazie.Where stories live. Discover now