8 capitolo

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Zayn mi ha ingannato, non pensavo fosse così furbo ma d'altra parte però mi aspettavo da parte sua uno scontro del genere; Eppure non mi aspettavo di incontrare un'altra volta tutti questi bei visi, dovrebbero essere tutti in carcere compreso me ed invece questi bastardi se la sono cavata.
Guardo il ragazzo moro che aspetta ansioso una mia risposta, non vorrei dargliela vinta ma Elisabeth è in questa storia per colpa mia, però credo che Zayn non possa torcerle un capello perché qualunque cosa faccia, adesso, andrebbe subito in prigione.

«Non sei così sveglio dopo tutto.» Rifletto su quello che avevo appena pensato sul suo conto, quando Liam entra nella stanza dopo aver seguito il ragazzo fino alla sua destinazione.

«Elisabeth è vicino al grande capanno, nella vecchia cantina di fronte ad Edward il nostro tatuatore, Harry.» Sento un sorriso crescere dentro di me, mi affretto quindi a ringraziarlo e ad uscire salutando Zayn con un caloroso dito medio.

Appena esco dal locale sotterraneo sento delle piccole gocce cadermi sulla testa, decido di camminare più velocemente senza rischiare di ritrovarmi sotto la pioggia ma, senza preavviso,sento un corpo divincolarmi il passaggio, appena alzo la testa di poco mi ritrovo di nuovo lui, ma questa volta nella sua mano noto un coltellino.

«Cosa vorresti farmi con quel coltello ah? Lo sai benissimo che finirai dritto in prigione.» Lo avverto facendo qualche passo indietro.

«Siamo in due allora che ci andremo.» sputa prima di avvicinarsi pericolosamente a me procurandomi qualche taglio sulla pancia, inizio a divincolarmi e a difendermi con pugni colpendolo varie volte sulla faccia e sullo stomaco, sento dei versi di dolore provenire da entrambi e mi rendo conto di aver un coltello piantato poco sotto l'addome.
Sento gridare il mio nome da Ashton, prima che possa chiudere gli occhi guardo Zayn andarsene in un viale sconosciuto.

«Ash occupati di Elisabeth, è ancora nella cantina e...» Cado in un sonno profondo.

Mi ritrovo in un buio totale, nessuna luce, nessun altro tranne me in quel sonno fatale; O forse è quel che credevo qualche secondo fa, i miei occhi a stento cercano di aprirsi, un suono fastidioso si fa sentire sempre di più fino a fermarsi liberamente nel vuoto, scuoto la testa ritrovandomi vestito con un solo camice bianco, un tubo nel braccio, su un letto e in una stanza d'ospedale.
Ash ed Elisabeth sono seduti accanto a me, accorgendosi del mio risveglio la ragazza bionda si asciuga le lacrime prima di saltarmi letteralmente addosso. Il suo peso mi procura un ghigno di dolore, ma non importa perché l'unica cosa che mi fa star bene adesso è proprio lei.

«Piano Beth.» Dice Ash dietro le sue spalle ridacchiando.

«Da quanto tempo sono qui? E la ferita era grave?» Chiedo torturandomi il labbro inferiore.

Guardo Beth ricomporsi e sedersi dov'era cinque minuti fa, scruto la sua espressione ma non saprei davvero come definirla.

«Hai dormito cinque giorni Harry, la ferita fortunatamente non era grave quindi hanno dovuto metterti le fasce.» Mi fa notare Ash indicandole intorno all'addome.

«Per fortuna Zayn è andato in prigione, Louis ha voluto chiamare la polizia dopo quello che ha saputo.» Spiega.

«Bene, quindi adesso di regola potrei andare a casa vero?» Odio gli ospedali, sono così tristi ed odio anche l'odore di malati che c'è dentro.

«Di regola puoi.» Mi risponde Beth prima di alzarsi e dirigersi con Ash fuori dalla stanza.

POV.ELISABETH

«Di regola puoi.» Rispondo alzandomi per poi dirigermi fuori.

Per quale motivo Zayn ha dovuto rapirmi e trascinare Harry in ospedale? E perché era così ossessionato da quel giro che continuava a ripetermi senza darmi una spiegazione? Ho tanti punti interrogativi ancora sospesi nell'aria che la testa la sento troppo pesante, la sento sempre più piena; Ho bisogno di spiegazioni da parte sua, non accetto il fatto che lui mi nasconda praticamente tutta la sua vita, non siamo insieme, io non sono nessuno per lui molto probabilmente ma faccio comunque parte di qualcosa.

«Ash, Zayn mi parlava tanto di questo giro ma non mi ha mai potuto dire cos'è in verità. Tu ne sai qualcosa?» Ma prima che possa rispondere vedo Harry solcare la porta della stanza e dirigersi senza parole verso la macchina.

«Ash tu hai la tua macchina vero?» Domanda Harry salendo sulla sua.

«Sta tranquillo fratello.» Lo rassicura prima di salutarlo con un gesto veloce e un rapido occhiolino.

Sbuffo guardandolo subito dopo partire per casa, sfioro lentamente la sua mano cercando di farli notare la mia mancanza nei suoi confronti e stringendola poi forte; I suoi occhi schizzano dalla strada al mio gesto procurandomi un leggero brivido di timidezza.
Due fossette compaiono sulle sue guance, giro la testa verso il finestrino immaginando la sua mano sulla mia pelle bisognosa di affetto, un affetto che probabilmente mai avrò da lui.

«Perchè sei così bella Beth?» Quella domanda, perché ha il bisogno di farmi domande del genere e non di agire? L'ho sempre trovato attraente come ragazzo ma non mi ha mai dato quello che volevo da quando mi ero trasferita nel suo quartiere, questo significa che non è mai stato il mio tipo insomma quello con cui potrei formare una specie di relazione fissa.
Non mi ha mai parlato, ha sempre avuto il coraggio di guardarmi ma mai di parlarmi veramente prima di quella sera, prima di scappare con lui.
Credo di esser diventata pazza, lui per me era come uno sconosciuto che all'improvviso ha stravolto la mia vita portandomi via da quell'incubo assurdo.. Forse però in realtà non avevo niente da perdere altrimenti, non sarei mai andata via con Harry.

«A cosa stai pensando?» Mi chiede continuando a tenere il suo sguardo puntato sulla strada.

«Perché proprio io?» Ripropongo con facilità il suo stesso giro di gioco.

«In che senso Beth?» Il suo sguardo è solo che confuso.

«Perché hai voluto che io venissi a vivere con te in questo posto?» Ripeto chiaramente.

Sento come se tra un momento all'altro il mio cuore possa esplodere.

«Perché mi ricordi molto mia madre.» La sua voce è bassa ma sicura.

Non mi aspettavo una risposta del genere da parte sua, e senza accorgermene sento la mia mano accarezzare dolcemente la sua guancia. Lui mi guarda semplicemente ancora confuso dopo quel gesto imprevedibile, ma nei suoi occhi vedo un'immensa tristezza e un'amara solitudine.

Un altro grammo, grazie.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora