20 capitolo.

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POV.HARRY

Sento le gambe pesanti, com'è possibile? Conoscevo mia madre, non avrebbe mai tradito mio padre anche se lui lo faceva ogni sera.
Adesso non saprei proprio come reagire con Beth, come comportarmi... Dovrei lasciar perdere il nostro amore? Le avevo promesso di non deluderla più, ma se solo scoprisse che noi due in realtà abbiamo una parentela potrebbe cadere di nuovo in depressione dopo tutto quello che ha passato questo sarebbe troppo.
Non voglio lasciarla comunque nelle mani di Brian, vorrei solamente capire come affrontare lui e la questione insieme.

«Devo ammettere che mi hai distrutto.» Quasi sussurro sedendomi lentamente sulla sedia di prima.

«Ma questo non mi tirerà indietro, puoi scordarti Elisabeth.» Aggiungo poi mostrandomi coraggioso.
Vedo sussultare l'uomo per un attimo, rivelando però una pistola che aveva nascosto probabilmente nei suoi jeans, sbarro così facendo gli occhi mostrando anche la mia... Ed ecco qui la scena che avrei voluto evitare.

«Troviamo un compromesso Harry, o ti sparerò dritto in testa.» Sputa puntandomi la pistola proprio in quel punto preciso.
Mando giù un groppo in gola, sfiorando il grilletto.

«Vorrei poterlo trovare anche io, e ho deciso.» Affermo buttando la pistola deciso sul tavolo.

«Ti ascolto.» Risponde facendo la stessa cosa con la sua.

«Scordiamoci di Beth, allontaniamola da noi stessi, lasciamola vivere entrambi. Prometto che le dirò di andarsene e di tornare a New York, però, tu devi promettermi invece di non perseguitarla più.» Spiego con il cuore in mano, un cuore che aveva iniziato ad amare di nuovo e adesso ritornerà com'era.
Lo sguardo di Brian sembra positivo per una volta, e sono comunque fiero di quello che sto facendo adesso, anche se non rivedrò mai più Elisabeth nella mia vita lei sarà finalmente libera.

«Affare fatto.» Dice alzandosi dalla sedia e porgendomi la mano.
La guardo per alcuni secondi prima di stringerla con forza e persistenza.
L'uomo dopo aver avuto la mia promessa decide di allontanarsi, solcando la porta d'ingresso e andandosene definitivamente.

Sento dentro di me di aver fatto la cosa più giusta per Beth, per il suo futuro e la sua vita;
Adesso non rimane solo che allontanarla da me e farla partire con un biglietto solo andata per New York.
Prendo le chiavi poste dentro la mia giacca appesa all'ingresso, apro la macchina e parto verso casa di Louis.
Ammetto di essere un vero egoista, non posso stare male, perché quello che ho fatto è stato soltanto per il bene di Elisabeth, avrà passato l'inferno anche se non sono a conoscenza di quello che può averle fatto il padre in passato ma sicuramente starà meglio anche senza di me.
Devo deluderla per l'ultima volta, e questo mi spezza il cuore.

POV. ELISABETH

«Vuoi qualcosa da bere? Da mangiare? Smettila di camminare avanti e dietro per la casa come una psicopatica, Beth! Harry se la caverà.» Urla Louis cercando di placare le acque, ma niente, sono così agitata che potrei esplodere da un momento all'altro.
Cosa ho fatto di male per meritarmi una vita così difficile?
Me lo sono sempre chiesta.

«Non capisci, non conosci mio padre e non sai quanto può essere pericoloso.» Lo intimorisco buttandomi sul pavimento freddo, proprio come la notte fuori da questa casa, tirando poi un gran sospiro.

«Non capisco perché deve far freddo e piovere ad agosto! Che nervi.» Punto le mani contro la finestra del soggiorno limitandomi a piagnucolare come una bambina.

«Non puoi prendertela con il tempo adesso! E basta lamentarti o chiamo Harry.» Mi avverte chiudendosi con fastidio nel bagno.
Ridacchio leggermente pensando ad un Louis con dei bambini per le mani nel suo appartamento, sarebbe peggio di una madre in menopausa...

I miei occhi sguizzano da una parte all'altra fino a correre verso la porta d'ingresso, sentendo subito prima il suono netto del campanello.

«Elisabeth.. Io..» Quando apro la porta si rivela davanti a me Harry con fare solo che strano e terribilmente abbattuto. Chissà cosa sarà successo, chissà se avrà cacciato finalmente mio padre dalla nostra vita.
Nel dubbio sobbalzo abbracciandolo e stringendolo il più forte possibile fra le mie braccia, avevo così tanta paura che adesso sono solo che sollevata nel vederlo ancora vivo.
Ma lui non ricambia. Perché non ricambia l'abbraccio? Sono confusa di questo suo gesto.

«Che succede?..» Sussulto scostandomi dalla porta dando la possibilità di entrare nell'appartamento. Stringo i denti appena noto il ragazzo aprire la bocca per dare sfogo alle sue parole.

«Elisabeth.. Io e tuo padre abbiamo fatto un patto.
E questo patto è sul tuo futuro senza di lui.. E nemmeno senza di me.
Partirai domani mattina per New York da tua madre, lì troverai finalmente un lavoro e vivrai la tua vita con felicità e tranquillità, senza delusioni.» Pronuncia l'ultima frase quasi sottolineandola fra le righe più importanti, ed io, non so cosa rispondere perchè questa probabilmente sarà stata l'unica possibilità per farlo allontanare... Ma sento una piccola rabbia bollire dentro di me, forse perché penso che lui non abbia fatto abbastanza per il nostro amore e l'avrebbe lasciato andare come prima via di fuga invece di combattere per rimanere insieme.
Vorrei tirargli uno schiaffo in piena faccia, ma reagire con la rabbia e violenza non servirebbe a niente...
Sono stanca, stanca di arrabbiarmi e star male per tutto quello che riguarda me ed Harry insieme, decido di obbedire e partire. A testa alta, senza rancori e delusioni.
Stringo i pugni sorpassando il suo corpo e anche l'ingresso;
Arrivo alla macchina restando zitta e cercando di evitare un qualsiasi contatto visivo con le sue irridi tristi e fredde nello stesso tempo, posso farcela, adesso devo solo preparare la valigia e partire via da questo posto che speravo continuasse ad essere il posto migliore di sempre. Invece è stato soltanto una fottuta perdita di tempo.

«Elisabeth ti prego, parlami.» Non l'ho mai sentito pregare qualcuno e questo in qualche modo mi ha sorpreso, e nello stesso tempo fatto venir ancora più voglia di continuare a starmene zitta per i conti miei.
Se vorrà un giorno mi seguirà, se vorrà un giorno ritornerà.
Queste sono le parole che mi ripeterò ogni giorno, quando lui non ci sarà per uno stupido patto.

«Mi hai deluso.» Questa sarà l'ultima parola che si sentirà dire prima di scendere velocemente dalla macchina ed incamminarmi verso la camera per prepararmi la valigia.

Un altro grammo, grazie.Where stories live. Discover now