15 capitolo

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Appena siamo arrivati a casa Elisabeth non si è nemmeno fermata a discutere di nuovo della questione, è corsa subito in camera sua e probabilmente adesso starà facendo una doccia per smaltire la rabbia, la capisco sono sempre stato un ragazzo difficile sopratutto nel capire i sentimenti che provo...
Io invece mi trovo seduto sul divano a guardare il vuoto, sembro depresso quando in realtà sono solo stufo di capire cosa voglio veramente da lei.
All'inizio avevo solamente la necessità di portarla via da quella casa per non so quale motivo ma lo sentivo e basta, adesso invece sento che in qualche modo i miei sentimenti stanno crescendo e cambiando, non riesco quasi più a drogarmi come facevo una volta e la mia voglia di farlo è diminuita.
Forse perché in queste settimane avevo tanto altro a cui pensare, e forse è proprio Beth il mio impegno più grande.
Fatto sta che adesso devo farmi coraggio, andare da lei e ammettere tutto quello che provo... Per una sola volta darci una possibilità oppure rimpiangere di averla lasciata andare ancora via.
Distolgo lo sguardo dal pavimento, alzandomi e dirigendomi verso la stanza di Beth con determinazione;
Mi ricordo però prima di entrare di bussare alla porta evitando comunque altre prediche da parte sua, sbuffo mentre lo faccio aspettando qualche minuto vedendola poi aprirmi la porta e sembra avere un'espressione malinconica.
Mi sento così male a vederla in questo stato, vederla soffrire per niente quando in realtà non sa' quanto i ragazzi la desiderino ma questo ovviamente non potrà mai notarlo per la sua innocenza.

«P-posso entrare?» Domando balbettando.
In verità non credo di essere abbastanza forte per dirle quello che provo veramente.

«Per quale motivo? Per farmi credere che mi vuoi e dopo cinque minuti sbattermi in faccia il contrario, Styles?» Scatta cercando di chiudermi la porta in piena faccia, ma vedendo ciò incastro il piede tra di essa e il muro.

«Smettila Beth!» Alzo la voce aprendo del tutto la porta ed entrando con decisione nella stanza.

«Non è quello che volevo, ero solamente confuso.» Aggiungo camminando freneticamente avanti e dietro.

«Oh no, tu sei sempre confuso! Anche quando mi hai trascinata qui con te eri confuso, anche quando in discoteca te la stavi spassando con qualcun'altra eri confuso, anche quando mi hai detto che mi volevi eri confuso. Smettila di avere paura, smettila di vivere nell'ombra lontano da me solo perché non vuoi ammettere i tuoi sentimenti e smettila di nascondermi tutto il tuo passato perché io sono una persona, una persona che ha sofferto proprio come te! Quindi ammettilo Harry, ammetti quello che provi una volta nella vita.» Spiega riprendendo fiato quasi soddisfatta ma con ancora le lacrime agli occhi. Mi sento un mostro, mi fa sentire così e questo non mi piace per niente.

«Non capirai mai quanto amare qualcuno può essere difficile per me, Beth.» Rispondo sedendomi sul bordo del letto.

«Provaci, io ti aiuterò a cambiare Harry. Lo farò.» Propone avvicinandosi accanto a me, stringendomi poi leggermente le spalle. E mi chiedo come può essere ancora così buona nei miei confronti? Dopo lo schifo che le ho tirato addosso poco tempo fa.
Mi metto una mano nei capelli, la situazione si sta evolvendo ed è sempre più difficile prenderla e baciarla promettendole di amarla in qualche maniera ed esserle fedele;
Anche se vorrei poterlo fare, il punto è che non ne sarei in grado.

«Perdonami Beth.» Dico amaramente decidendo di andarmene senza aver concluso niente di quello che invece volevo concludere.

Chiudo la porta dietro le mie spalle incamminandomi poi verso lo studio, mi siedo sulla solita poltrona di pelle decidendo di scordare per un attimo questa discussione prendendo una bustina di cocaina.
Prima di aprirla sento il cellulare vibrare nella tasca posteriore dei jeans, lo recupero senza pensarci sbloccando velocemente la schermata.
Mi ritrovo un messaggio inaspettato da parte del capo.

"Devo parlarti di affari, ci troviamo giù al vecchio molo."

La preoccupazione inizia a salirmi appena digito la risposta confermando l'incontro, ripongo il cellulare nella tasca dirigendomi poi verso la macchina, senza aver avvisato Beth per evitare comunque un qualsiasi contatto diretto.

POV.ELISABETH

Io non capisco davvero, quel ragazzo è così scontroso e lunatico che quasi mi fa paura, mi fa venire un mal di testa atroce.
Prima viene qui cercando di risolvere in qualche strano modo la situazione e dopo invece? Ritira tutto andandosene come un codardo.
Si, perché lui è soltanto un codardo.
Ha paura di amare, lo capisco, ma dopo  lo schifo che ha avuto il coraggio di tirarmi addosso io ci sto credendo sempre di meno in noi.
Sono stufa di comportarmi come la ragazza che perdona sempre il prossimo, per una volta voglio esser voluta da qualcuno. E quel qualcuno lo troverò con la mia stessa volontà, con o senza avere Harry al mio fianco.

Volevo cambiare la vecchia Elisabeth ed è proprio quello che cercherò di fare. Voglio rendermi più forte, più desiderata... E adesso ho capito che Harry non avrà mai il coraggio di darmi quello che veramente voglio da tempo.

Prendo il cellulare salvando il nome di Charlotte per poi inviarle un messaggio soddisfacente.

"Sei libera sta sera? Avevo pensato di andare insieme in discoteca... Per divertirci un po'."
Prendo un respiro profondo prima di inviarglielo con sicurezza.
-Beth.

"Certo, dove ti passiamo a prendere? Ho qui degli amici che mi piacerebbe farti conoscere!" Mi risponde fortunatamente in pochi minuti.
-Charlotte.

"Abito a Cooper, in una delle grandi ville, il numero è 130." Spiego continuando a digitare chiudendo la conversazione e iniziando a scegliere cosa indossare per la serata.
Sta volta sarò più sicura di me stessa, non sarò la solita Beth innocente, senza pretese e la solita Beth chiusa nelle mani di mio padre o di Harry.

«Questo, questo andrà bene.» Ammetto rivelando un vestito nero in pizzo sfiancato.

Lo indosso abbinando una borsa rosso fuoco e i tacchi che mi misi la scorsa volta per uscire in discoteca con Harry, ma ovviamente mettendo di riserva sempre le mie solite vans nella borsa.
Mi sistemo i capelli e il trucco guardandomi poi per l'ultima volta allo specchio.
Scendo le scale scordandomi altamente della reazione che avrà Harry, ma noto al piano inferiore nessuna traccia e mi chiedo dove sarà andato senza aver preso la briga di avvisarmi come il suo solito, ma sinceramente, adesso come adesso non mi importa di quello che sta facendo.

Sento il cellulare vibrare nella borsa, lo recupero una seconda volta leggendo il messaggio ricevuto da Charlotte.

"Siamo arrivati, esci pure!" Sorrido rimettendolo poi al suo posto e solcando la porta di ingresso.
Vedo la mano della ragazza agitarsi in alto dentro il fuoristrada nero poco lontano dal cancello, ricambio il saluto per poi entrare ed accomodarmi in uno dei posti di dietro.

«Lui è Mike, il mio ragazzo.» Indica il ragazzo dal ciuffo all'insù accanto a lei, al posto del guidatore.

«Mentre lui è..» La interrompe porgendomi la mano.

«Io sono Thomas, il migliore amico di Charlotte. E tu sei?...» Mi chiede con un sorriso di quelli perfetti.
Anche se devo ammettere che non batterebbe minimamente quello di Harry.

«Io sono Elisabeth, ma puoi chiamarmi Beth.» Basta che non mi dai nomignoli strani.

«Non mi aveva mai parlato di te, da quanto la conosci?» Forse non ti ha parlato mai della nostra amicizia, e di quando lei mi ha mollata per una stupida cotta da ragazzina.

«Siamo amiche da una vita ormai, anche se in questi ultimi anni ci siamo perse di vista... Insomma... Sai com'è!» Dico ridendo nervosamente.

«Beth, vuoi una sigaretta? Fumi ancora o hai smesso?» No, a dire il vero sto fumando ancora di più del solito in questi giorni, forse per il nervoso.

«Si, grazie.» La ringrazio prendendo la sigaretta in mano e iniziando ad aspirare.

Un altro grammo, grazie.Where stories live. Discover now