16 || Ora Siamo Pari

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Logan



Sono piuttosto convinto di avere un martello pneumatico in testa, altrimenti non mi spiego il dolore lancinante che mi impedisce di tenere gli occhi aperti.

Forse non avrei dovuto bere così tanto ieri sera. Anzi, senza forse.

Non ho molti ricordi della festa, dato che si interrompono tutti in un momento preciso.

Ero in cucina a parlare con Brianna quando ho intravisto Harper uscire nel giardino sul retro insieme ad Elliot. Qualcosa dentro di me deve essere scattato, perché nel giro di pochi minuto ho abbandonato la mia ragazza e li ho seguiti.

Quando sono arrivato sulla porta ho visto una scena che probabilmente non scorderò mai: le mani di Elliot erano sulle guance della mia sorellastra, e si stavano baciando all'ombra di una delle querce.

Ricordo perfettamente cosa ho provato in quel momento: rabbia, delusione, tristezza. Avrei voluto correre da loro e strappare quell'idiota dalle labbra di Harper, ma non ce l'ho fatta. Non riuscivo a muovere un muscolo, e quando finalmente sono tornato in me ho fatto marcia indietro e sono rientrato in cucina.

E ho iniziato a bere.

Birra, vodka, rum. Qualsiasi cosa mi capitasse a tiro, nel giro di qualche secondo era già nel mio corpo.

Forse sarebbe stato meglio se avessi seguito la rabbia: mi sarei risvegliato con un occhio nero, ma almeno non sarei stato sul punto di vomitare ogni dieci secondi.

Il ricordo di quell'immagine mi fa stare ancora male, e ho solo voglia di piangere.

Harper mi piace. Mi piace in una maniera incredibile.

Ma so di non avere nessuna speranza con lei, dato che mi ritiene uno stronzo. E dopo lo spettacolino di ieri sera probabilmente mi reputa anche un idiota.

Con un po' di sforzo riesco finalmente ad aprire gli occhi, e noto subito che indosso vestiti diversi da quelli di ieri sera. Chi mi ha portato in camera mia? Sono certo di non esserci arrivato con le mie gambe.

Mi passo una mano sul collo grondante di sudore e mi lascio scappare uno sbadiglio. Sono in condizioni pietose, e con un po' di fatica mi avvio verso il bagno per farmi una doccia rinfrescante.

Dopo essermi lavato e cambiato scendo le scale e mi dirigo in cucina, dalla quale proviene un profumino invitante.

Harper è in piedi davanti ai fornelli, e sta girando un paio di bistecche sulla padella.

Non appena si rende conto della mia presenza sfodera un sorriso nella mia direzione, e non posso fare a meno di ricambiare.

"Buongiorno! Finalmente in piedi"

"Che ore sono?" Mi accomodo su uno degli sgabelli con uno sbadiglio e afferro una brocca d'acqua fresca. Sto morendo di sete.

"Mezzogiorno. Giusto in tempo per il pranzo"

"Pensavo non sapessi cucinare" Rido e mi verso un altro bicchiere. Ma che cos'ho? Mi sembra di aver appena finito di attraversare il deserto a piedi.

Harper mi fa la linguaccia "Simpaticone. Sono solo delle bistecche, fino a lì ci arrivo anche io"

"Mi fido" Sogghigno e inizio a guardarmi intorno.

La cucina è perfettamente pulita: non c'è alcuna traccia della festa.

"Hai pulito tutto da sola?"

La mia sorellastra annuisce, tenendo lo sguardo fisso sui fornelli.

"Mi sono svegliata presto e ho deciso di mettere in ordine"

Mio Fratello è un BastardoWhere stories live. Discover now