Mio Fratello è un Bastardo

29 || Da che parte stai?

❥ Logan

"Ti ho già detto che non ho intenzione di tornare a casa. Fine della storia"

Mi passo una mano sulla fronte respirando profondamente nel tentativo di calmare l'impeto di rabbia che mi sta assalendo. E' la prima volta che torno a casa dopo più di una settimana e ovviamente mia madre ha deciso di approfittarne per farmi il terzo grado e cercare di convincermi a tornare.

E' solo un caso se mi trovo qui, e lei lo sa. Stamattina a scuola ho sentito Harper e le sue amiche darsi appuntamento in biblioteca per il pomeriggio, quindi ne ho approfittato per passare a prendere altri vestiti. Non pensavo che mia madre decidesse di comportarsi da poliziotto con me.

"Puoi smetterla di comportarti come un ragazzino?" Mia madre mi buca la pelle con gli occhi, facendo oscillare i capelli biondi davanti alle guance. "Qualsiasi cosa sia successa tra te e Harper è arrivato il momento di risolverla. Non potete continuare così"

"E chi lo dice?" Sbuffo, chiudendo la zip dello zaino e infilandomelo in spalla. Non ho detto a mia madre il vero motivo per cui ho deciso di andarmene per un po', ma a quanto pare lo ha capito da sola. Non credo sia stata Harper a dirglielo: conoscendo il suo carattere introverso e timido so che non avrebbe mai parlato della nostra relazione con mia madre o, peggio ancora, suo padre.

"Lo dice tua madre"

"Puoi smetterla di starmi addosso?" Esco da camera mia a passo svelto, lanciando un'ultima occhiata alla porta della stanza di Harper prima di scendere le scale. Ho nostalgia di casa mia, lo ammetto, e mi manca anche stare con lei. Ma non posso vivere nella stessa casa della ragazza che amo sapendo ciò che mi ha fatto.

Mia madre si lancia davanti a me, sbarrandomi il passaggio e impedendomi di arrivare all'ingresso. In realtà potrei tranquillamente superarla considerando che sono molto più alto e più grosso di lei. Ma è comunque mia madre, e non mi piace dover prevaricare su di lei in questo modo.

"Lo sai che Harper non ha fatto altro che piangere negli ultimi giorni?" Il suo tono è un misto tra un'accusa e una constatazione triste. "Crede che io e Harry non ce ne siamo accorti, ma si rinchiude in camera sua ogni giorno dopo scuola e la sentiamo singhiozzare dall'altro lato del muro. Credi sia giusto?"

No, non credo sia giusto. Il solo pensiero di Harper che soffre mi provoca una fitta di disgusto allo stomaco, e mi viene quasi voglia di tirarmi uno schiaffo per essere la causa di tutto ciò.

Ma non è neanche giusto ciò che lei ha fatto a me. Il modo in cui mi ha preso in giro e tradito alle mie spalle, noncurante dei miei sentimenti. E pensare che mi sono aperto con lei, le ho confidato i miei segreti e le mie paure. Non ero mai riuscito a farlo con nessun'altra ragazza, e non so quando sarò di nuovo in grado di aprire il mio cuore a qualcuno.

Non che io voglia trovarmi un'altra fidanzata, chiaramente. Al pensiero mi viene da vomitare, e poi da piangere. Harper mi ha ucciso ma io sono ancora pazzo di lei, e sarebbe inutile mentire a me stesso: non troverò molto presto un'altra ragazza buona, dolce e gentile come quella che ho appena perso.

Questo mi fa soffrire ancora di più. Non pensavo davvero quello che le ho detto, quando le ho urlato in faccia che è uguale a tutti gli altri. Ma ero troppo disperato, troppo arrabbiato per ragionare con lucidità.

Prima della partita, mentre ero nello spogliatoio a cambiarmi, Cody si è avvicinato a me e mi ha chiesto di parlare. Il mio primo istinto è stato quello di tirargli un pugno sul naso, ma qualcosa nei suoi occhi mi ha intimato a lasciar perdere e a farlo parlare.

Mi ha detto che forse avrei dovuto dare un'occhiata a quello che stava accadendo fuori, a pochi passi da noi. Gli ho domandato di che cosa stesse parlando e mi ha ripetuto di uscire, e così ho fatto, trovandomi davanti Elliot e Harper intenti a parlare. Ho iniziato a sentire la rabbia montarmi in corpo, ma ho cercato di mantenermi sul piano razionale e mi sono detto che probabilmente si stavano solo salutando, niente di strano per due ex fidanzati.