36 || Una su un milione

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Logan



"Hey uomo delle caverne, non si saluta più la propria cuginetta?"

"Samantha!" Mi alzo di scatto dal divano per la sorpresa, facendo cadere il telecomando della televisione sul pavimento con un tonfo.

Mia cugina è in piedi davanti al portone d'ingresso, le braccia conserte davanti al petto e il suo solito sorriso stampato in faccia. Mi fiondo praticamente su di lei, stringendola a me mentre i suoi capelli corvini mi solleticano le guance.

Sono davvero felice di avere finalmente una distrazione dopo tutti gli avvenimenti di questi ultimi giorni.

"Cosa ci fai qui?"

"Mia madre doveva sbrigare delle faccende di lavoro con zia Diane, non ho capito bene" Samantha mi stampa un bacio sulla guancia prima di scostarsi da me. "E io ne ho approfittato per venire a trovare il mio cuginetto preferito"

"Mi fa davvero piacere. Posso offrirti qualcosa da bere?"

"Sono a posto così, grazie"

Mi avvio comunque verso la cucina, sentendo i piedi di Samantha sbattere sul pavimento mentre mi segue. Spalanco il frigo e afferro la bottiglia di succo, posandola sul bancone da lavoro mentre cerco un bicchiere pulito nella credenza.

"Come sta la piccola Libby?"

"Benissimo" Samantha mi sorride mentre mi porto il bicchiere colmo di succo alle labbra. "Sarebbe voluta venire anche lei oggi, ma la mamma riteneva che fare avanti e indietro in macchina non l'avrebbe solo stancata inutilmente. Le manchi molto"

"E lei manca molto a me" Dopo il matrimonio non ho più avuto occasione di vedere le mie cugine, tra le festività natalizie e l'inizio della scuola. Riprometto a me stesso di andare a trovare zia Martha nei prossimi mesi.

Samantha si sistema sulla sedia, i lunghi capelli che le oscillano davanti al viso struccato. "E tu come stai?"

Domanda di riserva?

Mi schiarisco la gola per raccogliere le idee prima di risponderle. "Tutto okay"

"Sicuro?" Mia cugina alza un sopracciglio, osservandomi con curiosità. "Non sembrerebbe"

Questa ragazza è allucinante. Di solito sono bravo a mentire, ma con Samantha è una partita persa: riesce sempre a capire che cosa provo anche solo con uno sguardo.

Annuisco lentamente, tenendo gli occhi puntati sul bicchiere per non incrociare i suoi. "Sicuro"

"Dov'è Harper?"

Eccolo lì, il nome impronunciabile. Mi basta sentire quelle sei lettere insieme perché mi si stringa immediatamente lo stomaco. E dire che viviamo sotto lo stesso tetto!

Mi accomodo sullo sgabello di fronte a Samantha, che continua a fissarmi come se fossi un vaso di cristallo in bilico sul bordo di un tavolo, pronto a scivolare e a frantumarsi in mille pezzi.

"E' con Paige e Lily, credo siano andate al centro commerciale"

"Mmh" Mia cugina appoggia entrambi i gomiti sul tavolo, infilando la testa nel mezzo e posandosi le mani sulle guance mentre i suoi occhietti vispi mi scrutano. "E' successo qualcosa tra di voi?"

"No" La mia risposta arriva alla velocità della luce, e mi viene voglia di prendermi a schiaffi per aver fatto saltare la mia copertura così velocemente. Questa è la prova che serviva a Samantha per incastrarmi.

Proprio come previsto, mia cugina alza gli occhi al cielo mentre le mani le cadono sul ripiano del bancone con un tonfo. "Che cosa hai combinato?"

"Perché sei così certa che sia colpa mia?"

Mio Fratello è un BastardoWhere stories live. Discover now