35 || Deja-Vu

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A/N: Votate, votate e votate! :)

fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo.

xx


Logan


E' impressionante come il mondo riesca ad andare avanti comunque anche quando tu resti fermo.

E' passata meno di una settimana da quando ho confessato ad Harper di aver commesso un errore, eppure la sua voce mi rimbomba ancora forte e chiara nella mente, quasi come se fosse registrata su un disco che suona a ripetizione nelle mie orecchie.

"Da oggi per me non esisti più"

Me lo sono ripetuto talmente tante volte che ormai ha perso di significato. Vi è mai capitato di dire decine di volte il vostro nome finché non inizia a sembrare una parola assurda? Ecco, è la stessa sensazione.

Purtroppo, però, Harper ha pronunciato davvero quelle parole. E hanno un grande significato.

Vivere con lei è ancora più difficile di quanto lo fosse prima che Brianna mi aprisse gli occhi. I primi giorni ho fatto di tutto per costringerla a rivolgermi la parola, arrivando persino a piazzarmi fuori dalla porta di camera sua all'alba in attesa che uscisse per andare a scuola.

Niente.

Per Harper sono diventato un fantasma, un'ombra scura che si muove intorno a lei senza che però le importi.

Preferirei mille volte che mi urlasse in faccia piuttosto che subire il muro del silenzio.

So che Harper ha ragione, davvero. Sono stato un idiota a credere a Cody, lo stesso Cody che pochi mesi fa le ha fatto del male e l'ha umiliata pubblicamente. Ma ero talmente accecato dalla rabbia da non rendermi conto dell'enorme errore che stavo compiendo, e ora devo subirne le conseguenze.

E' domenica mattina e la casa è completamente vuota, l'unico rumore quello dell'orologio della cucina che ticchetta segnalando l'ora.

Mia madre ed Harry sono andati a fare una passeggiata, felici di poter approfittare della meravigliosa giornata, mentre Harper è andata a studiare da Paige.

Anche io sto cercando di concentrarmi sui libri, dato che siamo in pieno periodo esami, ma ovviamente con scarsi risultati. E non solo per colpa dei raggi del sole che filtrano dalla finestra di camera mia e mi colpiscono gli occhi; non riesco a smettere di pensare ad Harper e a quanto vorrei che le cose tornassero come una volta.

Il suono del campanello mi solleva dallo studio, e mi alzo di scatto dalla sedia della scrivania prima di correre giù per le scale. Sono ridicolo, lo so, ma una piccola parte di me spera che sia Harper.

Okay, forse non proprio piccola.

Afferro la maniglia del portone di ingresso e lo spalanco, il petto che si alza e si abbassa a ritmo rapido per l'affanno.

Il mezzo sorriso che mi era spuntato sulle labbra svanisce in fretta non appena mi rendo conto che dall'altra parte della porta non c'è Harper, bensì una figura molto più familiare e molto meno desiderabile.

Mio padre.

"Cosa ci fai qui?" Il mio tono è tagliente, affilato come un coltello mentre fulmino l'uomo davanti a me con lo sguardo.

Con quale coraggio si presenta in questa casa dopo tutto quello che ci ha fatto passare? Sono anni che non viene qui, più precisamente da quando ha deciso di lasciare mia madre per spassarsela con un'altra donna.

Mio padre alza un angolo della bocca in un sorriso mentre si sistema la cravatta sopra la camicia bianca. Non è una novità che sia vestito elegante, dato che praticamente vive in smoking a causa del suo lavoro da broker finanziario.

Mio Fratello è un BastardoWhere stories live. Discover now