32 || Come un leone inferocito

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Logan



"Logan, svegliati!"

Mi tiro le coperte sulla testa, grugnendo quando la luce della lampada mi colpisce gli occhi. Non ho la minima voglia di alzarmi, specialmente perché sento le tempie esplodermi come se qualcuno avesse attivato una bomba ad orologeria e me l'avesse infilata nel cervello.

Una mano continua a spingermi la spalla, e stringo ancora di più la presa sul piumone.

"Dai amico, alzati. Dobbiamo andare a scuola"

"Cosa?" Brontolo, guardando per la prima volta la persona che mi sta scuotendo da almeno cinque minuti.

Zac è già vestito, pronto per uscire, e quando sposto lo sguardo intorno a me noto che non sono in camera mia, bensì in quella del mio migliore amico.

"Cosa ci faccio qui?"

"Non ti ricordi proprio nulla?" Zac si siede sul bordo del letto, guardandomi incuriosito. "Ti ho chiamato ieri sera perché tua madre mi aveva contattato, era preoccupata per te. Eri completamente ubriaco e mi hai chiesto di portarti a casa. Continuavi a piangere e a chiamare il nome di Harper, quindi ho pensato fosse meglio farti dormire qui da me"

Mi passo una mano sulla faccia, sentendo la gola bruciarmi ancora per tutto il liquore ingerito. Ho pochi ricordi della notte passata, ma sicuramente non ho memoria di essere stato soccorso da Zac. Mi sento un grandissimo idiota. Mi ha davvero sentito piagnucolare per Harper?

"Dobbiamo proprio andare a scuola?"

"Sì, dobbiamo" Zac mi spinge via le coperte dalla faccia, dando una pacca sul letto per intimarmi ad alzarmi. "Forza, siamo già in ritardo"

Lo guardo allontanarsi verso la cucina, poi mi metto a sedere sul letto, la testa ancora incastrata tra le mani. Mi sento un vero straccio, ma come mi è venuto in mente di ubriacarmi in quel modo?

Slitto verso il bordo del materasso e appoggio i piedi per terra, dandomi la spinta per alzarmi. Questa giornata è iniziata già molto, molto male.

"Vuoi un'altra aspirina?" Ryder mi allunga la scatola del medicinale lungo il tavolo della mensa, e io scuoto la testa con forza. Ne ho già presa una meno di due ore fa, anche se non sembra aver fatto troppo effetto: sento ancora la testa pesante, e ogni rumore mi rimbomba nel cervello come un fuoco d'artificio.

"Sei ridotto proprio male" Il mio amico mi posa una mano sulla schiena, massaggiandomi lentamente il corpo mentre mi osserva incuriosito. "Ma chi te l'ha fatto fare?"

"L'amore" Zac si intromette, e afferro subito una patatina dal mio piatto per lanciargliela conto, facendogli emettere un lamento. "Hey! Dico solo la verità"

"Piantala"

"Potevi prendere a pugni qualcosa, avrebbe fatto sicuramente meno male"

Mi prendo la faccia tra le mani, grugnendo mentre i miei due migliori amici mi prendono in giro per il mio dopo-sbronza da oscar. L'hamburger che ho ordinato è ancora intero nel mio piatto, e non ho la benché minima intenzione di mangiarlo. Ho lo stomaco in subbuglio e potrei vomitare da un momento all'altro.

"Hai parlato con tua madre?" Zac affonda i denti nel suo panino, provocandomi la nausea.

Annuisco. "L'ho chiamata prima e le ho detto che sono rimasto fuori con degli amici, ma avevo il telefono scarico e quindi non sono riuscito ad avvertirla"

Il mio migliore amico mi squadra in silenzio, ragionando sulla mia scusa, poi ricomincia a mangiare costringendomi a distogliere lo sguardo.

"Puoi smetterla? Mi fai venire il vomito"

Mio Fratello è un BastardoWhere stories live. Discover now