Percy

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Percy approfittò della distrazione di Luke per tirarsi su in piedi e prendere vortice, che era ancora a terra.

Luke fece cadere vipera e strinse con una mano il braccio dolorante, Talia urlò "Luke, lasciali stare, non hai speranze!"

In quel momento di distrazione, tutti i semidei e maghi, riuscirono a sferrare colpi ai mostri e a liberarsi.

Il gruppo di cacciatrici si diresse verso l'ondata di creature ed iniziarono a combattere usando tutte le loro risorse per aiutare i ragazzi.

Percy si diresse verso il ragazzo che teneva stretto Annabeth, l'uomo d'istinto fece cadere la ragazza e si preparò a combattere: il figlio di Poseidone con due mosse lo mise al tappeto.

Si girò per vedere se Annabeth stesse bene, ma un telchino gli si fiondò addosso: il ragazzo iniziò combattere come meglio poteva, nonostante le ferite ancora fresche.

Disintegrato il mostro, Percy si diresse verso l'armata e iniziò a menare fendenti e colpi a qualsiasi mostro si trovasse davanti.

I ragazzi sembravano star recuperando velocemente: Jason e Piper stavano respingendo l'idra, che prima aveva mandato al tappetto Leo; il ragazzo invece stava combattendo contro dei mostri per impedire che si avvicinassero a Nico, ancora privo di sensi ; Frank, Hazel e Grover stavano avendo la meglio sulle arpie e le cacciatrici tenevano a distanza qualsiasi mostro si avvicinasse.

Percy disintegrò un arpia e corse ad aiutare Leo che tentava di respingere un gruppo di empuse: il figlio di Poseidone scavalcò il corpo inerme di Nico e si mise al fianco di Leo; i due unirono i loro poter e crearono un uragano di acqua e fuoco che fece indietreggiare i nemici.

Percy e Leo poi si fiondarono sulla massa, facendo strage di mostri: l'adrenalina che si provava nella battaglia, attraversò il semidio con una scarica potentissima.

Tutto sembrava migliorare, quando Luke scoppiò in una fragorosa risata, facendo girare tutti i ragazzi: tutti si bloccarono, come se fossero stati congelati o se il tempo avesse deciso di fermarsi improvvisamente.

Quando Percy lo guardò, il mondo intorno a lui iniziò a roteare, la poca tranquillità che aveva quando combatteva l'aveva appena salutato, per cedere il posto a "disperazione e dove trovarla".

Il biondo aveva Annabeth sotto braccio, e le puntava vipera al collo: la ragazza aveva le lacrime agli occhi, era ferita, spaventata e l'unica cosa che Percy riuscì a pensare era che le ultime parole che e aveva rivolto erano state piene di rabbia.

"pensavi veramente di vincere Percy?" disse avanzando verso di lui "Beh...pensavi male"

Percy avanzò lentamente, si dovette sforzare di non correre verso di lui e colpirlo fino a quando non avrebbe lasciato la sua ragazza "lasciala andare Luke, lo sai che è la cosa sbagliata"

"la cosa sbagliata?" disse il ragazzo con un tono spazientito "e tu cosa ne sai del giusto e dello sbagliato? In fondo non sei tu il ragazzo che è dovuto morire per salvare il mondo, non sei tu che è stato tradito da tutti e che non è stato ricambiato dalla ragazza che amava"

Percy non sapeva cosa dire, mille pensieri iniziarono a roteargli nella mente: non avrebbe mai permesso che Annabeth si ferisse o peggio, lui l'avrebbe sempre protetta, fosse l'ultima cosa che avrebbe fatto.

"Luke, lo sai che mi dispiace, ma non si può cambiare il passato" fece un passo avanti "ma si può cambiare il futuro, scegli la cosa giusta, scegli noi, scegli me"

Il ragazzo fece una smorfia "e perché dovrei farlo? Solo per le tue visite negli inferi?"

Percy abbassò lo sguardo e il ragazzo continuò "oh...Non l'avevi detto a nessuno è? Beh adess..." non finì la frase.

Fu come se qualcuno parlasse nella mente del ragazzo, poichè Luke si interruppe e iniziò a fissare il vuoto: poi fece una cosa che il ragazzo non si sarebbe mai aspettato.

Lasciò andare Annabeth, che cadde verso Percy con un'espressione tanto spaventata quanto sorpresa.

Il ragazzo protese le braccia e la afferrò: lei lo strinse forte e iniziò a piangere, Percy si allontanò velocemente da Luke, tenendo stratta la ragazza tra le sue braccia stanche di dover raccogliere i pezzi rotti delle persone che amava.

Stano di dover fare l'eroe, stanco delle persone che ferivano i suoi amici: stanco.

Il biondo sembrò riprendere il controllo del proprio corpo e abbassando la spada disse "ci rivedremo presto Percy Jackson, non è finita qui"

Il ragazzo se ne andò, seguito da tutti i mostri.

I semidei e i maghi rimasero lì immobili a guardare la scena: com'era possibile che, dopo aver la vittoria in punto, il ragazzo decidesse di ritirarsi? Così, senza dare spiegazioni o senza voler una ricompensa.

Annabeth piangeva tra le braccia di Percy, il ragazzo la aiutò a sedersi "è tutto okay adesso" continuava a dire.

La ragazza lo guardò e con le lacrime agli occhi disse "mi dispiace tanto, avrei dovuto, avrei dovuto..."

Non finì la frase, Percy la strinse in un abbraccio e le passò la mano sulla schiena, nel tentativo di confortarla "siamo insieme adesso, è tutto quello che conta"

Silente si avvicinò lentamente e sussurrò al figlio di Poseidone "Percy, dobbiamo parlare, non c'è più tempo da perdere"

IL ragazzo fece un cenno di approvazione al vecchio e si alzò, ancora abbracciato ad Annabeth: i due si incamminarono verso la sala da pranzo, seguiti da tutti i ragazzi.

SPAZIO SCRITTRICI

E noi che martedì vi stavamo ringraziando per le 400 visualizzazioni...Siamo a 500, a 500 VI RENDETE CONTO?

Ormai non sappiamo più neanche cosa dire, siete fantastici.

Per festeggiare, se si può dire così, abbiamo deciso di postare un altro capitolo, subito dopo questo.

So hope you enjoy the story and bye!

SERENA&SOFIA

magic of demigodsWhere stories live. Discover now