Harry

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Il resto del viaggio fu particolarmente tranquillo, a parte le continue corse tra la camera e il bagno di Hazel e gli improvvisi cambi di direzione della nave con poi, di conseguenza, le imprecazioni in greco da parte di Leo.

Harry se ne stava a prua, seduto con le gambe a penzoloni sull'acqua, con il vento tra i capelli; il ragazzo non riusciva a smettere di pensare alla visione che aveva avuto nell'attacco delle sirene; sarebbe morto se non fosse stato per Percy, gli aveva salvato la vita, di nuovo.

Harry era così immerso nei suoi pensieri che non si accorse di Percy: il ragazzo si era seduto di fianco a lui e osservava il mare con un certo stupore e interesse negli occhi, un mezzo sorriso era stampato sulle labbra rosse del semidio.

Harry si girò a guardarlo "Tutto bene?"

Il figlio del mare rimase immobile a guardare l'orizzonte per qualche secondo prima di parlare, senza distogliere lo sguardo dall'acqua cristallina che si confondeva con il cielo di un azzurro altrettanto intenso "sì, è solo che non ho mai visto un mare del genere, nemmeno il mediterraneo mi ha provocato questa sensazione"

"quale sensazione?"

"non lo so, una sensazione come di inquietudine, come se non riuscissi ad avere pace, come se mi risucchiasse tutta l'energia che ho nel corpo...Non so bene come definirla"

"come se ti risucchiasse tutta la felicità che hai" disse improvvisamente il mago con una così tanta naturalezza da spaventarlo: argomenti come quelli ormai erano quasi di routine per Harry, e ogni volta pensava al fatto che non avrebbero dovuto esserlo.

Percy si girò a guardarlo, sembrava stupito "esatto, come lo hai capito?"

Il mago pensò che fosse una storia troppo lunga e complicata per essere spiegata, così disse "diciamo che ho una certa esperienza"

Il ragazzo sorrise, con un'espressione nervosa e continuò a contemplare l'orizzonte.

"grazie" disse Harry prima ancor di pensare.

"per cosa?" chiese il ragazzo con non curanza.

"per avermi salvato con le sirene"

"oh giusto, beh...Nessun problema amico" rispose Percy sorridendo.

"hai mai provato ad ascoltare il loro canto?" chiese Harry improvvisamente, non sapeva bene il perché di quella domanda e di sicuro non erano affari suoi.

"In effetti no, quando avevo 13 anni io e Annabeth ci siamo imbattuti in un gruppo di sirene, ma solo lei le ha ascoltate"

"Sono stato così stupido" disse Harry, anche se avrebbe voluto stare zitto, perché il figlio di Poseidone si girò verso di lui e lo incitò a continuare con lo sguardo "Non avrei dovuto ascoltarle, ma quello che ho visto..."

"non sei costretto a dirmelo" disse Percy a quel punto, con un leggero velo di compassione negli occhi.

"ma io voglio" rispose tutto d'un fiato il mago, in realtà lui ne aveva bisogno: aveva bisogno di parlarne con qualcuno perché la paura che la tristezza che provava lo divorasse era alta "ho visto la mia famiglia: mia madre, mio padre, il mio padrino tutti insieme, felici, come non li avevo mai visti"

Percy lo guardò dritto negli occhi e con un leggero imbarazzo chiese "loro sono...?"

"Sì Percy, tutti e tre per salvarmi la vita e io non riesco ancora ad accettarlo" disse Harry "pensavo di averlo superato, ma quella visione mi ha scosso" la voce gli si strozzò in gola.

Il figlio di Poseidone per un momento sembrò provare pena per Harry, ma poi la sua espressione cambiò e si sostituì soltanto con tanta tristezza negli occhi " Harry la morte di una persona cara non si può superare, non è qualcosa che si dimentica"

Il ragazzo fece una pausa, come se pronunciare quelle parole gli provocasse dolore "Dopo la guerra contro Crono...io...Beh..." si bloccò "All'inizio pensavo che il dolore man mano con il tempo sarebbe diminuito, che andando avanti sarei tornato come prima, che tutto sarebbe tornato come prima, ma non è così, il dolore non diminuisce, non se ne va.

Il dolore è con noi costantemente, si può soltanto imparare a conviverci e ad andare avanti, non saremo mai più gli stessi ragazzi, un pezzo di noi ci è stato portato via, ma si può colmare il vuoto con qualcos'altro"

Harry rimase scosso dal discorso di Percy, quel ragazzo aveva detto le parole che lui si aspettava di sentire da una vita, ma nessuno era mai riuscito a pronunciare.

Non fino ad ora.

"tu come riesci ad andare avanti?"

Percy a quel punto sorrise "Grazie a mia madre, il mio patrigno, mio padre, ai miei amici" si girò a guardare i ragazzi "ad Annabeth" fece una pausa in cui i suoi occhi brillarono, Harry potè vedere l'amore che provava per la ragazza semplicemente da come aveva pronunciato il suo nome "mi aggrappo a quello che mi rende felice, che mi fa sentire vivo.

Ognuno di noi ha quel qualcuno che quando lo vedi ti fa sentire la persona più fortunata del mondo, e a giudicare da come non hanno esitato quando hai deciso di venire in missione, anche tu hai degli ottimi amici"

"già..." disse Harry sorridendo "sono veramente fortunato"

Percy sorrise, il ragazzo stava per dire qualcos'altro, ma venne interrotto dalla voce di Piper "ragazzi venite a vedere"

I ragazzi si alzarono istintivamente e si diressero vero la ragazza, seguiti da tutti gli altri.

Il gruppo si affacciò al parapetto: una città che si estendeva su una lunga landa di terra si trovava a qualche centinaia di metri da loro.

"quella è Ringkobing" disse Hermione.

Tutti si girarono a guardarla "che c'è? Non è solo Annabeth quella che sa le cose" rispose incrociando le braccia al petto e assumendo un tono leggermente offeso.

Fu Leo a distogliere l'attenzione dalla ragazza, che chiese divertito "Perché qui hanno tutti dei nomi strani? Il tempo di pronunciare il nome corretto e siamo già ad Amsterdam"

I ragazzi scoppiarono in una fragorosa risata, una risata genuina che sembrò rallegrarli, come se con quella azione avessero buttato fuori tutta l'ansia e la frustrazione che avevano in corpo.

"che si fa?" chiese Nico.

"direi che faremo una sosta a Ring e non so cos'altro" rispose nuovamente il figlio di Efesto.

Tutti si girarono a guardarlo con un'aria confusa e spaesata: probabilmente non era solito che fosse il semidio a prendere decisioni come quella.

"La nave non reggerà ancora per molto, devo fare qualche riparazione" disse Leo per giustificarsi.

"va bene allora" esclamò Nico "benvenuti in Danimarca"

SPAZIO SCRITTRICI

Buon salve, partiamo subito ringraziando per le 800 visualizzazioni.

Nel senso: FINO AD UN MESE FA NON ERAVAMO NEANCHE A 100 E ORA SIAMO A QUESTO PUNTO.

Nonostante molti penseranno che non sia un numero esageratamente alto, per noi rappresenta un traguardo importante.

Quindi GRAZIE, GRAZIE E ANCORA GRAZIE, 800 VOLTE GRAZIE.

Detto questo, possiamo anche smetterla.

So hope you enjoy the story and bye bye!

SERENA&SOFIA

magic of demigodsWhere stories live. Discover now