Notte fonda -Lui-

175 23 65
                                    

Giro per la città, sfreccio fra le strade semideserte, facendomi largo fra le linee di asfalto che dividono i quartieri, ascoltando solo il rombo del mio motore, ovattato dagli spessi vetri oscurati; accelero, lasciando che la strada diventi solo una riga indefinita di catrame e le luci della città scie di colore strisciate sui palazzi tutti uguali. Mi perdo in quel suono ipnotico fino a quando, fra le vie di periferia, dove il centro abitato lascia spazio al porticciolo turistico, vedo Mirco e inchiodo. Si tiene ad un auto e guarda nei parcheggi. Che cazzo fa? Si è dato ai furti? Il pensiero mi sorge spontaneo dal momento che sembra osservare attentamente qualcosa. Mi avvicino lentamente lasciando piano la frizione. La macchina parte mostrandomi a rallentatore cosa si nasconde dietro un CLK bianco e una Giulietta del'62 rossa fiammante di fronte all'uomo castano e lampadato. La schiena di lui quasi la ricopre, la pelliccia bianca spunta dalle spalle dell'idiota di mia conoscenza e sotto quel pellicciotto non c'è quasi niente, se non una sottile striscia di stoffa scura e delle calze di seta trasparenti, ma è lei. Cazzo se è lei. I capelli biondi le ricadono sulle spalle, arricciati sulle punte, il viso ovale e pallido che punta il terreno lotta contro le irriverenti labbra rosse di rossetto. Non capirò mai la ragione che spinge ogni donna a rovinare qualcosa di bello. Per un attimo distolgo lo sguardo, ma quando lo riposo su di lei mi accorgo che ha fatto la stessa cosa. Ora con la testa alta il rossetto che si è autoinflitta passa in secondo piano, spazzato via dalle sue iridi ardesia, capaci di illuminarle il viso e farla risplendere come una Dea greca nel suo tempio; una bellezza spezzata solo dal naso tondo e dallo sguardo incerto che gli rivolge. Lo fissa inebetita. Fermo la macchina e scendo. Non so perché, forse sono solo curioso, forse voglio solo evitare a lui dei grossi problemi con la giustizia, perché se quella tipa è ubriaca e lui se la porta a letto, questa è la volta buona che lo denunciano; abbandono la mia BMW blu notte quasi al centro della strada e mi avvicino ai due.

-Occhi grigi, devo essere onesto, ti sono venuto addosso io prima- Strascica lento prima di cominciare a ridere a singhiozzi, come uno di quei vecchi motori che faticano a partire.

Che fa? Ci prova davvero? Ma l'ha vista? Una tipa come quella non guarda i tipi come noi. Una come quella non ti vede nemmeno se non hai minimo una Porsche, figuriamoci se si lascia affascinare da un bestione come lui dalla mascella squadrata, il naso aquilino e l'aria da ghetto che si porta stampata sul petto assieme ai tribali Maori. Trasuda rozzezza senza aver bisogno di parlare.

Per un attimo decido di fermarmi lì dove sono e gustarmi lo spettacolo. Magari la bimba viziata si mette ad urlare e tutto si risolve con Mirco in manette che viene scortato in questura dalla polizia. Ma mi trattengo a stento dallo scoppiare a ridere quando invece di sentirle strillare qualche insulto, lei gli dice di essere di fretta. Di fretta? Scherziamo? Chi usa più una scusa così stupida alle due di notte per giunta?

L'idiota a quel punto si avvicina, forse non l'ha nemmeno sentita, e da come oscilla sulle gambe la borghesuccia, ha capito che è ubriaca e vuole trovare una preda facile, qualcuno che sia disposto a svenderla senza troppe storie, persino a uno zotico come lui.

Faccio quasi per andarmene e poi la sento rifiutarlo. Per un attimo il suo tono di voce è strano e quasi preoccupato. Mi fermo di scatto e ritorno a puntala. I suoi occhi sono leggermente sgranati e rivolti verso il basso e per quanto lei provi a mantenersi calma, le sento tremare la voce. Ha paura.

-Senti, questa camicia mi è costata un occhio della testa, che ne dici di rimediare con un, che ne so, pagamento in natura?- Le si avvicina e le appiccica una mano sul fianco. Da quanto scintilla la sua pelle sotto la fievole luce dei lampioni deduco che sia sudato e per un attimo ho davvero pena per lei. La ragazza indietreggia un po', lo sguardo sprezzante che gli rivolge è raggelante, ma l'energumeno è troppo imbevuto d'alcol per volerci far caso o forse la sua indole primitiva non glielo permetterebbe comunque.

Se Respiro Troppo, mi accorgo di essere vivoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora