L'altra faccia della luna

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-Ecco fatto! - Elly guarda soddisfatta la sua opera e poi me la para di fronte per farmi ammirare il risultato. Eccentrico. Esagerato.

-E' tremendo, El! - Sbuffa Carla continuando a mescolare l'impasto nella coppa con un cucchiaio di legno.

 Sì, la bionda ha ragione. E' orribile. Come sempre.  

-Tu non ne capisci nulla Carli, vero Sab? - mi scuote l'animaletto di peluche d'avanti agli occhi e io le rivolgo un sorriso tirato.

-Bé... è...

-Tremendo!- mi interrompe la bionda sbattendo la coppa trasparente sul tavolo della sua cucina- inoltre non capisco perché vieni qui ad incollare sulle orecchie dei tuoi animaletti di stoffa quelle maledette perline colorate!

-Sabina voleva venire qui a studiare, mi aveva detto che lo avremmo fatto tutte insieme - piagnucola. - e poi non sono perline, vero mr Roger?

E' un'attrice nata.

Il suo siparietto cala però un secondo dopo, quando si stringe al petto il coniglietto rosa dagli occhi di vetro e dalle orecchie consumate tempestate di brillantini. Oh  Elli, piccola manipolatrice, gli occhi dolci non basteranno a convincere la nostra bionda di ghiaccio. Non oggi che si è alzata col piede sbagliato.

-Nessuna di voi due sta studiando! - sbuffa guardandoci truce.

-Io sì - replico con convinzione per non farmi cacciare. La vera ragione per cui sono lì è per i muffin al cioccolato bianco e cocco che ben presto infornerà.

-Non mentire, sei la peggiore di tutte tu! - mi punta la spatola contro. 

- So benissimo che sei qui perché speri di assaggiare uno dei miei dolci e tu- passa il minaccioso utensile da cucina da me ad Eleonora - tu piccola bugiarda sei qui perché hai paura di restare sola in casa perché i tuoi sono impegnati a Milano a scegliere i pezzi per la prossima collezione e vieni a casa mia per decorare i tuoi pupazzi. Maledizione, El, hai diciotto anni, non è ora di smettere di giocare con i peluche?

Ci guarda esasperata. Carla adora stare da sola quando decide di cucinare qualcosa. È il suo modo per rilassarsi. La verità è che si chiude in cucina quando ha una giornataccia e io adoro quando ha una giornataccia perché ha la sana abitudine di sfogare le sue frustrazioni facendo dei deliziosi dolci. Sono una cattiva amica, lo so, ma il suo talento nella pasticceria renderebbe peccatore persino un papa.

-Io non ci gioco - le sorride allargando le sottili labbra lucide e rosa.

-Lo so, lo so non dirmelo - agita le mani vicino alla testa e ci volta le spalle per prendere gli stampi in cui versare il delizioso impasto giallo. - loro ti fanno sentire meno sola, sono i tuoi piccoli fratellini e bla bla bla, ti prego non attaccare la pippa sull'essere figlia unica, la conosco già a memoria.

Elli la guarda truce, ma lei non può vederla, è impegnata a far colare il liquido ambrato nei contenitori.

-Sei perfida! - Eleonora accomoda mr Roger sulla sedia accanto alla sua e si appoggia con i gomiti sul tavolo - tu che ne puoi sapere di come è angosciante essere l'unica bambina in una casa enorme e non poter giocare con nessuno, tu un fratello ce l'hai.

-Elli non...

Non riesco a finire la frase. Carla si volta e le lancia uno sguardo di fuoco.

-Non osare dirlo! I miei genitori sono divorziati e io sono figlia unica. - ringhia.

-Okay ragazze, state calme va bene? - Chiudo il grosso libro di matematica che ho di fronte. - Siamo qui per mangiare i dolci di Carla, quindi non litigate. 

Se Respiro Troppo, mi accorgo di essere vivoWhere stories live. Discover now