Socrates

130 17 39
                                    

Le ore scorrono lente tra il teorema di Rolle e quello di Lagrange e Eleonora che mi butta palline di carta strappate dal suo foglio di quaderno. Non riesco a restare concentrata, anche se devo. Penso alla vita che ho condotto a Londra, a Rose Jones, la figlia minore della famiglia che mi ha ospitata in UK, ai suoi occhi scuri e vispi, ai suoi capelli castani e all'amicizia incondizionata che mi ha donato fin da subito. Lei mi ha fatto vedere la sua scuola e conoscere i suoi amici, è grazie a lei se mi sono integrata e non ho realmente patito la mancanza di casa.

La Queen Elizabeth young High School però è molto diversa dalla Socrates. Questa è solo la versione italiana di una scuola privata di primo ordine. La Queen EYH insegna ai giovani diplomandi a essere degli uomini di successo che riescono a sfornare soldi in poche ore. Lì si diventa uomini d'affari capaci o professionisti rispettati e preparati. Tutto questo rispettando la legge, il lavoro altrui e, soprattutto, grazie alla meritocrazia.
La Socrates invece insegna a mantenere il proprio status e auto-conservarsi. Le famiglie nobili italiane fanno questo in fondo. Mantengono alto il nome dell'azienda che poi negli anni è diventato lo stemma di famiglia, ciò che mostra al mondo la propria forza. Noi non verremo ricordati per i nostri nomi, per la nostra bontà o per cio' che realmente siamo, ma per quanto in alto siamo riusciti a portare la nostra azienda. Di Sabina non si ricorderà nessuno, sarò solo un nome stampato su carta, fra una sfilza di Orsini. È per questo che mia madre vuole che diventi un ingegnere e che mi faccia valere nell'azienda meccanica di mia cognata. Vuole vedere il mio nome impresso su quel maledetto contratto insieme a quello di mio fratello che ora ne è socio. Non le basta lo studio legale di mio padre, lei vuole uno stemma da sfoggiare al club con le amiche.

Sbuffo rassegnata.
In fondo l'autoconservazione ha fatto si che la specie non si estinguesse e arrivasse fino a noi, ma a che prezzo? Ci strappiamo di bocca anche l'ultimo pezzo di carne l'un l'altro, come se la carcassa da cui attingiamo possa ancora correre e sfuggirci. Credo sia questo a farmi sentire costantemente in ansia. Io non sono in grado di strappare il cibo di bocca a nessuno e questa incapacità finirà per farmi schiacciare da tutte quelle belve feroci infagottate di pellicce e brillanti costosi. Alessandro e Romeo, mio fratello, sono stati gli unici a capire davvero di che pasta sono fatta e forse è grazie a loro se non sono ancora stata fagocitata da questo mondo feroce e competitivo. 

-Ah! -Strillo quando l'ennesimo pezzo di carta mi raggiunge e mi si ficca in un occhio.

Guardo truce Eleonora che se la ride fino a quando il professore non ci richiama entrambe. Non è abituato ad essere interrotto e non è morbido con noi, per lui avere un conto in banca con più di sei zeri non è abbastanza per riuscire a sopportare di essere ignorato.

I nostri insegnanti sono esigenti e preparati, hanno curriculum chilometrici corredati da lettere di raccomandazioni, ma sanno bene che in una scuola privata come quella, ciò che conta è conoscere il minimo indispensabile per poter portare avanti l'azienda di famiglia e allora il tutto si riduce ad avere una forma presentabile. La struttura vittoriana infatti è impeccabile, non c'è una crepa o un solo centimetro di intonaco scorticato, ogni anno un'impresa di imbianchini viene chiamata per rinfrescare l'intero stabile. Per la Socrates l'unica cosa che conta è mantenere il suo status come le famiglie dei suoi studenti, è per questo che il direttore di questa scuola privata va molto d'accordo con i miei genitori. L'importante per il preside è ricevere i fondi sufficienti per poter mantenere i lavori continui di ristrutturazione, la piscina interna riscaldata, la biblioteca sempre aggiornata e i suoi studenti felici, perché studiare alla Socrates è come essere a casa.
Con questo non intendo dire che non sia una scuola dura, anzi, noi poveri ragazzi siamo costretti a sgobbare molto più che in scuole pubbliche, ma di certo nessuno di noi verrà mai bocciato, piuttosto farà dei corsi extra ed è proprio quello che è successo a Elly. Lei è una capra in matematica e il motivo è proprio il fatto che invece di seguire il professor Passaro lei gioca a ficcarmi dei pezzi di carta  fra i riccioli.

Se Respiro Troppo, mi accorgo di essere vivoWhere stories live. Discover now