Bentornata, Sab!

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L'appuntamento con tutti gli altri è  alle undici, ma io arrivo al pub con un po' di ritardo, nulla di anomalo, io sono perennemente in ritardo; per quanto mi sforzi, non riesco ad essere puntuale. Questa volta non riuscivo ad abbinare alcuna scarpa al mio tubino nero, tutte mi sembravano così banali e anonime da costringermi a sbuffare ad ogni mio riflesso nello specchio. 

Forse il problema è il mio umore o i brividi di freddo che mi fanno tremare di continuo dalla mattina e in realtà l'abbinamento di questi stupidi vestiti non c'entra proprio nulla. 

Alla fine, dopo l'ennesima chiamata di Elly, ho scelto un classico decollete Versace in vernice rossa e pochette in tinta della stessa casa di moda e ho raggiunto gli altri.

-Finalmente principessa!- Mi punzecchia Carla appena posa gli occhi su di me, prima di abbracciarmi. -Solo sessanta minuti oltre l'orario che avevamo deciso!- Quasi non la riconosco; la piccola bionda, fasciata in un abitino striminzito color oro, ha tagliato i capelli corti, e ora le sfiorano appena le spalle.

 -E' solo un'ora, se lo dici così sembra di meno -  Replico strizzandole l'occhio ruffiana. 

Le sue iridi azzurre cerchiate da un paio di occhiali dalla montatura nera mi fissano truce, ma dura solo un attimo, poi si apre in un sorriso.

-Sei fortunata ad essere una delle poche persone a non starmi sulle palle, Sab.

Anche io sono felice di vederla. Con lei non è come con Elly. Eleonora ed io siamo cresciute insieme, in un certo senso ci siamo ritrovate amiche senza nemmeno accorgercene. I nostri genitori lo erano e noi a furia di passare intere giornate insieme lo siamo diventate. Con Carla è diverso. Ci siamo scelte. Ci siamo conosciute a scuola e, non so come o perché, ma da allora non ci siamo più perse di vista. Forse siamo semplicemente spiriti affini.

-Mi dispiace- Dico a tutti, ma ignorano le mie scuse, ci sono oramai abituati.

-E' questo il tuo errore, Saby, -Riccardo si aggancia al mio avambraccio trascinandomi via dalla bionda - ti scusi. Dovresti fare come me, me ne frego!

Si volta appena verso la bionda per non incorrere nel rischio di non essere sentito. Sa benissimo che Carla odia i ritardatari quasi quanto il fidanzato di sua madre. E credetemi, odia profondamente il fidanzato di sua madre anche se nessuno ha idea del motivo.

- Le cose importanti si attendono sempre - Riccardo mi rivolge il suo solito sorriso da figlio di buona donna.

-Sta' zitto, Ri! Non so' nemmeno io perché ti rispondo ancora al telefono - sento Carla sbottare alle nostre spalle e mi sfugge un sorriso.

-Sei pazza di me, Honey, come il restate 90% delle donne in questa stanza. E' questo il motivo.

È questo che mi piace di lui, non cerca di fingersi diverso da come é. È un inguaribile egocentrico, egoista, donnaiolo? Sì, ne è consapevole e oserei dire persino fiero. Tutto l'opposto dell'altro ragazzo del gruppo, Paolo.

-Hai detto la stessa cosa quando per sbaglio siamo entrati in un locale gay - lo rimbecca come al solito.

-Perché anche in quel caso era la verità- le fa l'occhiolino -Honey.

Adora farla incazzare e io adoro guardarli litigare.

- Benvenuti, gente, nell'universo Richicentrico, preparatevi ad annoiarvi a morte. E smettila di chiamarmi "Honey", troglodita!

Replica lei scazzata ma lui la ignora.

-Dicevo, Sab, sei splendida.- mi bacia galante il dorso della mano e poi mi lascia andare per rivolgere la sua attenzione alla rossa che gli é appena passata d'avanti.

Se Respiro Troppo, mi accorgo di essere vivoWhere stories live. Discover now