~8~ Sold to Mr Wayne!

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April odiava i periodi di riposo, un odio che le si era insinuato dentro con la determinazione di una pianta infestante, durante gli anni di solitudine trascorsi a Boston

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April odiava i periodi di riposo, un odio che le si era insinuato dentro con la determinazione di una pianta infestante, durante gli anni di solitudine trascorsi a Boston. Tuttavia non aveva potuto ignorare la calda raccomandazione da parte dei suoi superiori di restare a casa per un paio di giorni, evitando futuri grattacapi al consiglio d'amministrazione al momento della stesura del bilancio aziendale.

Erano trascorsi tre giorni ormai dalla sera dell'inaugurazione, in cui Bruce Wayne si era defilato senza neppure salutare, lasciando a bocca asciutta giornalisti ed ammiratori.

Negare che la sua improvvisa sparizione non l'avesse in qualche modo turbata sarebbe stato immaturo, eppure dalle sue passate esperienze aveva imparato a non fare affidamento sulle proprie sensazioni in fatto di uomini. Se si fosse illusa, anche solo per un istante, che entrambi avevano provato qualcosa seduti a quel tavolo, sarebbe entrata in una spirale di dubbio senza uscita. Qualcosa in cui non voleva cadere, semplicemente perché non aveva voglia, né tempo di affrontare.

In fondo, quello del signor Wayne, era stato un comportamento più che prevedibile, perfettamente allineato con il ritratto che si era costruito nell'immaginario di chiunque. Un personaggio tanto scostante in merito alla permanenza agli eventi mondani, quanto presente e impegnato sul versante politico ed imprenditoriale di Gotham.

Le colleghe evitarono di toccare l'argomento con la circospezione di soldati su un campo minato, a volte persino in maniera goffa, quasi imbarazzata. Forse in virtù del senso di colpa per averla spinta ad accettare l'invito dell'uomo che tanto improvvisamente era apparso, quanto in fretta si era volatilizzato.

Più volte cercò di rassicurarle, di rassicurare anche se stessa. Aveva ben chiara l'idea di essere stata per lui una semplice alternativa alla compagnia di una manciata di giornalisti d'assalto. Non avrebbe dato a Bruce Wayne il potere di ferirla.

« April, non ti lascerò trascorrere chiusa in casa due preziosissimi giorni di ferie. Solo perché io e Nadine stiamo lavorando non significa che tu abbia il diritto di abbrutirti in questo modo. Devi uscire, vedere gente. » la rimproverò Samantha all'altro capo del ricevitore, lasciandosi sfuggire una punta d'invidia nel tono squillante.

Aveva pagato la propria distrazione nel lasciare acceso il cellulare con una tirata d'orecchi a cui non era affatto abituata. A stento trattenne un moto d'orgoglio, mentre le dita picchiettavano nervosamente intorno alla tazza di caffè.

« Te ne pentiresti, dammi retta. » continuò poi più dolcemente per non lasciare che l'argomento morisse insieme al suo ostinato silenzio. Forse Samantha aveva ragione, la solitudine non le avrebbe ridato il controllo sulla sua vita, ma ammetterlo sarebbe stato molto più doloroso di quella stoccata al suo nervo scoperto.

« A quanto pare non ho scelta. Cosa proponi? »

La proposta in realtà era semplice: le sarebbe bastato infilare un abito da cocktail e accompagnare lei ed il fidanzato, Lester Morgan, a un'asta letteraria alla biblioteca pubblica di Gotham.

Batman: The city of rainWhere stories live. Discover now